Author Archives: La Casa per le Arti


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Lo Zodiaco dei bambini

Un nuovo progetto-seme con il CEEB ha iniziato a prendere vita mercoledì 23 novembre 2022 nel laboratorio di arti applicate di Walter.

I bambini partecipanti questa volta hanno fatto un’esperienza di scultura realizzando delle formelle con la pietra calcarea della Majella, iniziando dal taglio di piccole lastre da scolpire a bassorilievo con i simboli delle costellazioni zodiacali.

Alla conclusione dei tre incontri programmati, di tre giorni ciascuno, a cadenza bimestrale, le formelle sono state utilizzate per comporre un’opera collettiva che è stata poi collocata a scuola su una parete della nuova aula.

Lo scorso 30 maggio l’opera, dal titolo lo Zodiaco, è stata infine presentata ai genitori con una socializzazione, una sentita celebrazione collettiva che ha creato un vasto campo energetico gioioso e vibrante di palpabili emozioni.

Un’esperienza di manualità è un modo di acquisire e vivere artisticamente la conoscenza che invece normalmente avviene in modo astratto, attraverso l’esposizione verbale di concetti che favoriscono l’intellettualizzazione precoce del bambino a scapito dell’immaginazione.

Il lavoro collettivo favorisce nel bambino il senso dell’importanza della collaborazione e argina anche la tendenza dell’attuale sistema educativo, e in generale della cultura attuale, di incoraggiare l’autoreferenzialità o, all’opposto, il senso di inadeguatezza accompagnato dall’ansia del giudizio sulla propria prestazione da parte dell’autorità.

I bambini hanno rivelato liberamente e autenticamente alcune momentanee inclinazioni attraverso gesti e segni molto differenti fra loro ma che, per effetto della magia dell’esperienza condivisa e convissuta, risultano in armonia assoluta nella composizione. Nei gesti irregolari o ricercati, precisi o distratti, e nei segni più o meno profondi, definiti o caotici, vigorosi o eterei, i bambini hanno trovato uno spirito di gruppo non omologato che ha modificato o rinnovato le dinamiche di relazioni fra alcuni di loro.

I bambini sono come spugne che assorbono dall’ambiente e ci osservano. Per questo noi adulti abbiamo una grande responsabilità nei loro confronti, dobbiamo ascoltarli e prenderli sul serio perché sono esseri naturalmente meravigliosi.

Grazie alla collaborazione del Ceeb, di Carlotta, Francesco, Stefania e delle maestre del Ceeb Anna e Francesca.

I semi posti nel terreno fertile dell’impegno e della dedizione dovranno germogliare e crescere per dare sempre dolci frutti e nuovi semi.


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Laboratori di pittura sui quattro temperamenti con Michele Cappellesso | sabato pomeriggio dalle 17.00 alle 20.00

Laboratori di pittura sui quattro temperamenti, una meravigliosa opportunità per incontrare se stessi e la propria anima.

 

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Laboratori di pittura sui quattro temperamenti con Michele Cappellesso
Seconda parte

Nella prima parte abbiamo visto l’aspetto teorico del temperamento e lavorato sulle atmosfere di colore corrispondenti; nella seconda parte cercheremo la forma, ma prima di immergerci nel colore lavoreremo con la fusaggine per meglio osservare e interiorizzare le forme di alcuni animali che raffigurano il temperamento.

Per quale ragione portare attenzione sui temperamenti al giorno d’oggi?

Perché aiutano nella ricerca del mistero dell’uomo e in quella dell’enigma che noi stessi siamo, rispetto a noi che ci osserviamo.

Conoscendo i temperamenti e conoscendoci attraverso il lavoro animico col colore, abbiamo l’opportunità di comprendere e orientare il cammino verso l’incontro con il nostro compito di vita.

Possiamo trasformare gli ostacoli e le debolezze che il nostro temperamento ci porta incontro, in forze di coscienza da cui possono nascere qualità e talenti.

Lavorare con il colore significa lavorare con l’anima, nostra anima.  L’arte è la grande opportunità di realizzazione del Sé.

Il corso si svolgerà presso la Casa per le Arti
Strada Spilorzi, 7 66100 Chieti

Calendario degli incontri:

11 marzo 2023 – 20 maggio 2023 – 22 aprile 2023 – 10 giugno 2023

Il sabato pomeriggio dalle 17.00 alle 20.00
Per informazioni: 320 6109 493

mansimarina3@gmail.com


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Invito – PREMIO SPARTI 2023 – Ascoli Piceno, 4 marzo – 1 aprile

Ascoli Piceno, 4 marzo – 1 aprile

PREMIO SPARTI 2023

L’ARTE E LA NATURA
CONCORSO INTERNAZIONALE DI ARTE CONTEMPORANEA

II EDIZIONE PREMIO SPARTI

premio sparti 2023 concorso internazionale arte contemporanea walter zuccarini  1024x530 Invito   PREMIO SPARTI 2023   Ascoli Piceno, 4 marzo – 1 aprile walter zuccarini premio sparti arte contemporanea

Il Concorso internazionale di Arte Contemporanea organizzato dalla FRIDA Art Academy con la direzione artistica di Zeno Rossi è alla sue seconda edizione. Per l’edizione del 2023, il tema su cui verte l’esposizione delle opere in concorso è “L’arte e la Natura”. Al termine dell’esposizione, il 1 aprile 2023 ad Ascoli Piceno, si terrà la consegna del Premio Sparti, ambito riconoscimento del partner storico dell’iniziativa, l’impresa di costruzioni Sparti.

EVENTI

4 marzo 2023
ore 18.00
Evento inaugurale delle 3 aree espositive (ingresso libero):

1 aprile 2023
ore 18.00
Proclamazione del vincitore e consegna del Premio Sparti

ARTISTI E AREE ESPOSITIVE

Nel suggestivo contesto di Ascoli Piceno, si potranno visitare le aree espositive a ingresso libero dedicate al Concorso a partire dal 4 marzo.

Palazzo dei Capitani nella splendida Piazza del Popolo e Sala Cola D’Amatrice presso il chiostro maggiore di San Francesco, conterranno la parte centrale della mostra: “Antropomachia”. Una serie di interessanti artisti emergenti troveranno lì la loro dimora, tra questi: Giorgia MascittiGiulia CottarelliSabino De NichiloRakele Tombini e Flavia Carolina D’Alessandro.

Gli spazi della FRIDA, in Corso Mazzini, ospiteranno “La misura essenziale”. Fra gli artisti esposti: Walter ZuccariniIgor CascellaMario Costantini,Giuliano CinquinaAntonio MatarazzoIrene D’Annunzio Gerardo Lizza.

Tra gli eventi fuori salone, si segnala “Casa senza finestre” a cura di Valentina Muzi alle Officine Brandimarte. Un viaggio immersivo nell’arte elettronica e industriale con Mozzarella Light Blue, Roberta FollieroGuendalina Urbani e Marco De Rosa sulla negazione estetica della natura: uno scontro con la naturalezza del creato.

DIREZIONE ARTISTICA

Zeno Rossi

CURATORI

Palazzo dei Capitani: Ado Brandimarte
Sala Cola d’Amatrice: Zeno Rossi
Chiostro Sant’Agostino: Maria Jenie Rossi
Sale dell’Accademia FRIDA: Comitato docenti FRIDA


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TOTEM A LA KAP

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La Casa per le Arti ha realizzato nei giorni dell’evento a La Kap l’opera collettiva Totem, testimone di bellezza realizzata collettivamente e donata alla comunità.

TOTEM, SCULTURE VERTICALI
Il Totem è in ogni cultura nativa la rappresentazione umana del collegamento e del dialogo fra terra e cielo. Esso è una forma nello spazio che, come un’antenna, riceve e trasmette segnali.
In questo nostro tempo di rinnovamento culturale, il Totem può essere un’occasione di incontro e di collaborazione fra artisti, ma anche un modo di restituire all’arte una funzione sociale e veicolare un sentimento di armonia con la Natura e di pace fra gli uomini.1. DSC03214 1024x684 TOTEM A LA KAP

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Settimana Magica – Incontrare se stessi | 18-25 giugno, 6-13 agosto 2022

Un pezzo di pietra è lavorato: da esso nascerà un’opera
espressione dell’armonia tra pietra e scultore
I bambini danzano
E l’artista afferra al volo tutto ciò
E la forza artistica della rappresentazione guida le sue dita
E l’artigiano guarda la sua opera
E lì seduto, sta in equilibrio tra la fine del mondo e il suo inizio.

Nuvola Azzurra

settimana magica laboratorio scultura la casa per le arti walter zuccarini Settimana Magica   Incontrare se stessi | 18 25 giugno, 6 13 agosto 2022 walter zuccarini settimana magica laboratorio di scultura incontrare se stessi

Scolpire è un’esperienza di meditazione attiva che coinvolge tutto il nostro essere: corpo, anima e spirito; è scoprire se stessi e sorprendersi di ciò che siamo capaci di creare se ci mettiamo in gioco; è, per dirla con Michelangelo, togliere il superfluo, quindi incontrare l’essenza del proprio Sé liberando l’immaginazione; è attivare, risvegliare il sentire.
La pietra abita il regno della Quiete e dunque, confrontandoci con essa, possiamo fare l’esperienza di entrare in quel mondo, percepirne la sacralità, il mistero, la bellezza.
Inoltre scolpire insieme agli altri in gruppo crea connessioni nuove e inusitate.
Attraverso il nostro lavoro, fatto di gesti, la pietra prende vita, si anima, diventa una “presenza” che ci parla di chi siamo quando viviamo immersi nel Qui e Ora, ci racconta la nostra storia e la nostra relazione con la Natura, ci parla dell’origine soprasensibile dell’Arte che è “il cammino che dalla Natura conduce verso l’Infinito” (Kahalil Gibran)

18-25 giugno 2022
6-13 agosto 2022

Il corso sarà guidato da Walter Zuccarini e Carlotta Livotto

PRENOTAZIONI: entro 15 giorni prima della data di inizio del corso

PER INFORMAZIONI:
328 6537759/ 338 7046107
lacasaperlearti@gmail.com


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Il contagio necessario

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Atlante

L’anima umana si incarna sulla Terra in un corpo fisico materiale per evolvere spiritualmente, per sviluppare il proprio Sé superiore confrontandosi con il mondo. L’incontro con l’altro ci sottrae al senso di solitudine che avvertiamo per il fatto di sentirci, nella nostra dimensione interiore, confinati, prigionieri in un corpo.
In considerazione di ciò, possiamo renderci conto della assoluta gravità e delle inimmaginabili conseguenze di quanto sta succedendo con il distanziamento sociale che ci è imposto da due anni, soprattutto per lo sviluppo animico dei bambini e dei giovani, prime vittime del disorientamento culturale e del senso di smarrimento della realtà.
Ma questa situazione, per chi ne ha consapevolezza, è una chiamata al risveglio delle forze del cuore e ai valori più profondamente umani: l’anelito alla verità, alla giustizia, alla libertà passa attraverso l’esercizio e lo sviluppo della capacità di amare, insita in ognuno. L’amore non è infatti un sentimento, ma una forza reale che crea e trasmuta ogni sostanza, una forza che risiede nella sfera del cuore e che, come un seme, ha bisogno di essere curato perché possa trasformarsi e diventare albero che porta frutti.
L’arte è il linguaggio del cuore, che sviluppa le forze d’amore, scolpisce l’anima, la libera da tutto ciò che non è essenziale. Possiamo ritrovare rappresentato artisticamente tutto questo nei Prigioni di Michelangelo che ci mostrano la volontà in atto di liberarsi e manifestarsi.
L’arte dovrebbe essere intesa, quindi, come processo artistico trasformativo di noi stessi, della nostra anima.
Se l’arte è vissuta come processo evolutivo interiore, può rivelarci qualcosa sul mistero del nostro esistere, sulla natura della creazione divina che noi stessi siamo. I nostri stessi corpi, dal più denso al più sottile, sono arte, sono costituiti, intessuti di elementi e processi artistici; possiamo riconoscere l’arte dell’architettura nella struttura scheletrica, l’arte plastica scultorea nelle forme dei nostri muscoli curvilinei, concavi e convessi, l’arte della pittura nell’elemento del colore dei nostri occhi, dei nostri capelli e del nostro incarnato, la musica nella nostra voce, nel ritmo del respiro, nel suono dell’incedere dei nostri passi, nel pianto e nel riso, l’arte della poesia nelle vicende e nelle esperienze che viviamo, la danza nel modo di muoverci nello spazio-tempo, il teatro nel personaggio temporaneo che interpretiamo sul palcoscenico dell’esistenza.
In questo tempo di crisi e di cambiamento l’arte dunque è testimonianza di ricerca della verità, sentinella di libertà e di umanità. Mai come ora abbiamo bisogno di riconoscere, difendere e salvaguardare l’arte nella sua funzione evolutiva spirituale e sociale. Urge rifondare l’idea e la pratica dell’arte per contrastare e superare il tentativo di demolizione e svuotamento da parte di un sistema che per dominarci ha definito, veicolato e favorito l’arte come capriccio egocentrico, prodotto voluttuario, merce elitaria. Rifondare l’arte significa rifondare l’etica del vivere riconoscendo l’origine spirituale della nostra capacità di creare, a partire da valori di onestà e pulizia interiori, gratitudine per la vita, sentimento del sacro. Possiamo attingere e dare continuità al passato, depurandolo, lasciando sedimentare le scorie per rigenerare il potere creativo che ognuno ha in sé, onorare e imprimere la bellezza e l’armonia del Macrocosmo nel Microcosmo.
Questo è il contagio di cui abbiamo assoluto bisogno, questa è l’attività che nessuna autorità governativa potrà mai definire essenziale, e dunque concessa, o voluttuaria, e pertanto vietata. Nessuno, nell’integrità della propria coscienza, fedele a se stesso e alla missione dell’epoca dell’anima cosciente, potrà mai accettare di piegarsi e obbedire all’arbitrio di qualche folle, rinunciando alla propria libertà e dunque alla propria dignità.


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ALLEANZA PER IL BENE COMUNE

By La Casa per le Arti Nessun commento

Siamo in tanti, sempre più numerosi e soprattutto, finalmente, cominciamo a sapere l’uno dell’altro. Dovunque sorgono progetti, iniziative di solidarietà, di difesa dell’ambiente, gruppi di lavoro per condividere know how e le buone pratiche per la vita quotidiana. Ma ancora più numerose sono le persone in crisi che stanno cercando una direzione chiara verso cui orientare il cambiamento. L’attuale sistema di potere che vuole dominarci è ben organizzato e compatto. Questo è ciò che dobbiamo fare anche noi del cosiddetto “movimento del risveglio” al quale sentiamo di appartenere. I gruppi e le reti che già si sono costituiti o che sono in fase avanzata di strutturazione possono essere un esempio di esperienza per chi fa fatica a trovare la strada dell’unità. Sarà utile quindi che i vari gruppi che confluiranno nella Rete degli Alleati per il Bene Comune raccontino la loro esperienza e le loro difficoltà e il modo con cui le hanno superate. Rudolf Steiner ci dice che in ogni gruppo, , deve discendere un Arcangelo perchè si consolidi.
La direzione delle cose terrene è infatti sempre spirituale.
Combattere il sistema per rovesciarlo è come voler risolvere un problema utilizzando i metodi che lo hanno generato. Dobbiamo invece costruire un mondo parallelo al modello attuale per dare la spallata definitiva, senza praticare e/o alimentare dinamiche conflittuali. La questione è chiara per quel che riguarda il cosa fare, resta aperta quella del come. Noi pensiamo che si debba partire dalle azioni basate sul patrimonio delle conoscenze del passato, fondamentalmente agricole e artigianali ed evolverle secondo le esigenze evolutive di questo nostro tempo. Partendo dalla realtà fisico-materiale, si può innescare il cambiamento interiore.
La nostra associazione La Casa per le Arti e il suo progetto L’Arte salva il mondo, nasce e vive per promuovere e sviluppare un progetto artistico sociale pedagogico in cui l’idea centrale è lo sviluppo della manualità sensata che trasforma l’insegnamento dal chiuso delle aule scolastiche in un insegnamento aperto e all’aperto, artigianale e contadino, in cui la teoria e la pratica non siano distinte ma siano la prima conseguenza della seconda. L’artigiano è colui che esercita le arti di Giano , il dio bifronte, che ha lo sguardo rivolto al passato e al futuro vivendo il presente. Il contadino è colui che conosce e opera in accordo con le leggi della Natura e della Vita. Entrambi hanno un approccio pratico all’esistenza, sanno fare le cose e, alleati, incidono nella realtà perché la costruiscono concretamente. L’elemento artistico nasce quando il lavoro è fecondato dalla dedizione e dall’amore.
La Terra è il pianeta della materia e con la materia è indispensabile confrontarci; siamo chiamati all’azione per realizzare concretamente una realtà nuova utile al bene comune di ogni regno naturale e soprannaturale. Le nostre opere infatti devono tener conto anche della connessione che ogni azione sulla terra ha con il macrocosmo. Attraverso l’arte è possibile illuminare e potenziare queste connessioni che rigenerano e proteggono sia l’ambiente, con tutte le forme di vita che lo popolano, sia l’interiorità umana. In questo modo è possibile canalizzare nuovi pensieri per nuove opere in modo che la coscienza individuale e collettiva si evolvano.
Stiamo lavorando!!!
L’unione è la forza.

https://www.youtube.com/watch?v=TD97LSr7mEE

PENSIERI DI SOSTEGNO E CONFORTO AL PROGETTO
“Attraverso il saper fare si può rendere l’essere umano libero.” Rudolf Steiner
“Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto.” Giordano Bruno

“una nuova visione del cosmo deve per forza corrispondere a una nuova concezione dell’uomo… Le cattedre ai sapienti, non ai dogmatici, i banchi a disposizione di chiunque abbia amore per le scienze, un insegnamento veramente libero, una società in cui il lavoro delle mani e quello dell’ingegno siano onorati in egual misura. Soltanto in questo modo può nascere l’uomo nuovo.” Giordano Bruno

“Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.”- Giordano Bruno


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KAIROS

By La Casa per le Arti Nessun commento

20170929 232042 1 KAIROS Walter Zuccarini | KAIROS

Immaginiamo un’umanità smarrita e addormentata in attesa sulla riva di un fiume. L’acqua scorre veloce e impetuosa formando minacciosi vortici. Soltanto una piccola parte di individui ben svegli si accorge di un possibile passaggio e si prepara per il guado verso l’ignoto. Non per fuggire dal mondo ma per trascenderlo, per aprire le porte dell’infinito e vivere nella meraviglia, nello stupore, nel mistero. Nel cuore di ognuno di essi, infatti, il seme della libertà è germogliato.
Chiunque di noi viva gli eventi attuali del mondo con un senso di coercizione e di sopruso basati sull’inganno e sulla menzogna ma anche, allo stesso tempo, come un’opportunità evolutiva, sa che è arrivato il momento del coraggio, dell’agire con il cuore, della scelta fra il bello e il brutto, fra la luce e il buio, fra l’empatia e l’indifferenza, fra l’umano e il subumano. Decidere adesso, o forse mai più, se vivere nel calcolo o nella poesia, se suonare un assolo o una sinfonia.
L’occasione di affrontare senza finzioni la nostra anima per illuminarla con la fiamma dello Spirito è Adesso.
Chiamati in questo passaggio evolutivo a diventare cocreatori di una nuova realtà, sappiamo di essere nel Kairos dell’unione e della fermezza per realizzare lo scopo che ci ha portati qui sulla Terra: coltivare amorevolmente il germoglio della libertà cercando la verità per dare vita a un nuovo regno in cui la libertà di ciascuno non esclude né limita quella dell’altro perché ci si riconosce nell’universalità. Goethe chiamava questa realtà “terzo regno”, il regno dell’avvento dello Spirito per una società ideale in cui l’utopia si realizza.
Il nuovo mondo è sull’altra sponda del fiume dell’immaginazione, luogo dei veri artisti, artigiani della vita, nuovi iniziati, alchimisti del quotidiano, servitori fedeli degli ideali nobili dell’umanità.
Possiamo attraversare quel fiume facendo un piccolo passo per volta o forse con un balzo improvviso, ma il “terzo regno” sull’altra sponda ci attende per esistere.





Leggi anche:
Arte e territorio: KAIROS di Walter Zuccarini a Rivodutri

 


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SEMI DI CIVILTÀ

By La Casa per le Arti Nessun commento

SEMI DI CIVILTÀ
Per la prima volta, quest’anno, abbiamo seminato un piccolo appezzamento di grano per avvicinarci alla comprensione del significato del Pane. La semina di grani antichi autoctoni e la mietitura sono state manuali. Per la trebbiatura, invece, abbiamo partecipato ad una delle ancora numerose feste della trebbiatura tradizionale che fortunatamente ancora si organizzano sul nostro territorio. Si tratta di un evento sociale molto sentito, in cui la comunità si aggrega per celebrare la conclusione di un ciclo di attività in cui non solo uomo e natura in perfetta sinergia si sostengono a vicenda, ma ognuno si sente legato all’altro da vincoli di operosa mutualità e gioiosa gratitudine.
Il duro lavoro dei campi viene ripagato dalla bellezza e dall’abbondanza del raccolto del grano, base dell’alimentazione e seme-simbolo della nostra civiltà, distinta dalla civiltà orientale del riso e da quella americana del mais. La kermesse, al suo culmine, ci ha donato l’indelebile visione di una cascata dorata e sonora di semi che dall’alto si riversava nei sacchi posti a terra, mentre la paglia, voluminosa e scompigliata, veniva pressata in forma di parallelepipedi sfavillanti ai raggi solari.
Tutt’intorno, un brulicare di gesti attenti e precisi, sapienti e antichi.
Al margine della scena, l’area “profana” con cibo, bevande e danze popolari al ritmo di fisarmoniche e tamburi.
Con un po’ di sorpresa, ci siamo ritrovati catapultati in un mondo d’altri tempi, rappresentato nelle scene di vita quotidiana di certa pittura di genere medievale e rinascimentale. Una grandiosa performance teatrale in cui, sul palcoscenico dell’aia assolata, ogni singolo individuo aveva un suo ruolo specifico, funzionale alla creazione di una realtà essenziale, semplice, corale.
La dicotomia, tipica della nostra mentalità contemporanea, fra sacro e profano, individuo e comunità, vita e lavoro si dissolveva.
Ma se è vero che “come in alto, così (è) in basso”, si può leggere la kermesse anche come il riflesso di immagini cosmiche sulla Terra: ogni attore è un pianeta che percorre la propria orbita non per se stesso ma per il sistema solare di cui è parte. Le meccaniche celesti si rispecchiano nella meccanica delle grandi macchine agricole del secondo dopoguerra costruite da un tipo di intelligenza di derivazione evidentemente leonardesca. Così, ogni moto planetario corrisponde ai precisi e cadenzati gesti umani compiuti alla luce del Sole.
Quando saranno maturi i tempi delle nuove comunità umane organizzate sulla base di rinnovati valori, ci saremo ricollegati a questo tipo di ritualità e di conoscenze per edificare un modello esistenziale in cui l’Agricoltura, da mera e arida tecnica, potrà essere diventata l’arte per eccellenza, la sintesi di tutte le arti, e sollevare l’essere umano verso nuovi, più ampi e luminosi orizzonti.
Grazie a Domenico Di Camillo per il suo impegno e la sua passione affinché tutto ciò venga custodito e non dimenticato. E grazie per la sua gentile ospitalità.


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Settimana Magica – corso scultura su pietra con il maestro Walter Zuccarini – 7-14 agosto 2021

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 Settimana Magica – corso scultura su pietra con il maestro Walter Zuccarini – 7 14 agosto 2021
Scolpire è un’esperienza di meditazione attiva che coinvolge tutto il nostro essere: corpo, anima e spirito; è scoprire se stessi e sorprendersi di ciò che siamo capaci di creare se ci mettiamo in gioco; è, per dirla con Michelangelo, togliere il superfluo, quindi incontrare l’essenza del proprio Sé liberando l’immaginazione; è attivare, risvegliare il sentire.

La pietra abita il regno della Quiete e dunque, confrontandoci con essa, possiamo fare l’esperienza di entrare in quel mondo, percepirne la sacralità, il mistero, la bellezza.
Inoltre scolpire insieme agli altri in gruppo crea connessioni nuove e inusitate.

Attraverso il nostro lavoro, fatto di gesti, la pietra prende vita, si anima, diventa una “presenza” che ci parla di chi siamo quando viviamo immersi nel Qui e Ora, ci racconta la nostra storia e la nostra relazione con la Natura, ci parla dell’origine soprasensibile dell’Arte che è “il cammino che dalla Natura conduce verso l’Infinito” (Kahalil Gibran)

7/14 Agosto 2021
Il corso sarà guidato da Walter Zuccarini e Carlotta Livotto

PRENOTAZIONI: entro 15 giorni prima della data di inizio del corso.
PER INFORMAZIONI:
328 6537759/ 338 7046107
lacasaperlearti@gmail.com


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Il Tempio dell’Uovo è una meravigliosa “fioritura” della Casa per le Arti

la casa per le arti camillo tempio dell uovo Il Tempio dell’Uovo è una meravigliosa “fioritura” della Casa per le Arti walter zuccarini tempio delluovo Rudolf Steiner Marco Alessandrini la casa per le arti Camillo

Un seme contiene in sé più forza e potenza di quanta ne realizzerà la pianta

e in voi si trova un potenziale di spirito latente molto più grande di quanto possiate immaginare.

Se volete liberarlo, allontanate il dubbio, la sfiducia, la preoccupazione.

Rudolf Steiner

 

Il Tempio dell’Uovo è una meravigliosa “fioritura” della Casa per le Arti.

Il seme della pianta/progetto riabilitativo per Camillo era stato posto almeno sette anni fa.

Le vicende umane  maturano attraverso settenni perché il sette è il numero del tempo e molte cose devono maturare, collegarsi, incastrarsi, convergere per accadere, affinché un sogno impersonale possa diventare realtà per il bene comune.

E dunque, una mattina di circa sette anni fa,  la d.ssa Bianca Piccirilli dell’allora Centro Igiene Mentale di Chieti si presentò a Walter, nel suo laboratorio storico di arti applicate situato nel centro della città, con la richiesta/proposta di inserire un suo paziente in un programma di borsa-lavoro.  Così Walter e Camillo si ritrovarono legati da profondo e ininterrotto affetto.

Camillo si rivelò un ragazzo buono, rispettoso e simpatico a tutti, amante degli animali e in particolare delle galline.

Due anni fa, poi, l’incontro con il dottor Marco Alessandrini, direttore del Centro Salute Mentale di Chieti, mosso, come noi,  dall’amore per l’arte e dalla volontà di agire concretamente. Le basi per un progetto come percorso riabilitativo a favore di Camillo trovò poi l’adesione entusiasta dell’avvocato tutore e amministratrice di sostegno Maria Adorante e la collaborazione di tante altre anime, spinte da un ideale di servizio. Insomma, un bel lavoro di squadra.

Ma per poter continuare a scrivere questa nuova pagina della vita della Casa per le Arti, era necessario che Camillo vivesse con noi e perciò, dall’inizio di questo memorabile anno, è iniziata un’altra nuova, importante esperienza di convivenza.

I lavori erano nel frattempo iniziati a novembre dell’anno scorso. Walter, aveva realizzato il progetto grafico del Tempio dell’Uovo, e dirigeva ed eseguiva i lavori in collaborazione con la giovane straordinaria Carlotta. Insieme hanno dato anima e corpo per dare forma al desiderio di Camillo. La costruzione si concludeva a fine aprile e il 5 maggio arrivavano 6 galline ovaiole, certamente felici di abitare un luogo artistico costruito con tanto amore e dedizione di cui Camillo è custode.

La festa del 7 maggio è stata una celebrazione bellissima, partecipata, intensa e commovente, che testimonia che l’arte è amore operante ed è linguaggio universale che unisce nell’azione.

Il video che documenta  le fasi salienti della realizzazione del Tempio dell’Uovo è di Carlotta.

Grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno sostenuto e aiutato e a quelli che lo faranno.

 


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Settimana Magica – corso scultura su pietra con il maestro Walter Zuccarini – 19/26 giugno 2021

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Scolpire è un’esperienza di meditazione attiva che coinvolge tutto il nostro essere: corpo, anima e spirito; è scoprire se stessi e sorprendersi di ciò che siamo capaci di creare se ci mettiamo in gioco; è, per dirla con Michelangelo, togliere il superfluo, quindi incontrare l’essenza del proprio Sé liberando l’immaginazione; è attivare, risvegliare il sentire.

La pietra abita il regno della Quiete e dunque, confrontandoci con essa, possiamo fare l’esperienza di entrare in quel mondo, percepirne la sacralità, il mistero, la bellezza.
Inoltre scolpire insieme agli altri in gruppo crea connessioni nuove e inusitate.

Attraverso il nostro lavoro, fatto di gesti, la pietra prende vita, si anima, diventa una “presenza” che ci parla di chi siamo quando viviamo immersi nel Qui e Ora, ci racconta la nostra storia e la nostra relazione con la Natura, ci parla dell’origine soprasensibile dell’Arte che è “il cammino che dalla Natura conduce verso l’Infinito” (Kahalil Gibran)

19/26 giugno 2021
Il corso sarà guidato da Walter Zuccarini e Carlotta Livotto

PRENOTAZIONI: entro 15 giorni prima della data di inizio del corso.
PER INFORMAZIONI:
328 6537759/ 338 7046107
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Mezz’ora senza Virus – Walter e il suo mondo ideale – Domenica 15 Novembre ore 13:20 Rete 8

Un programma di Lorenzo Colantonio
Regia Antonio D’Ottavio
#Rete8 #MezzorasenzaVirus

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la Casa per le Arti a 
We As Nature , Rome Art Week 2020 – 
V edizione| Roma, 28 ottobre, ore 17/11 novembre 2020

Le mostre di RAW

We As Nature roma interno14 zuccarini dinunzio 1024x731 la Casa per le Arti a 
We As Nature , Rome Art Week 2020   
V edizione|  Roma, 28  ottobre, ore 17/11 novembre 2020 Zygmunt Bauman walter zuccarini Rome Art Week 2020 Nuovo Urbanesimo Nuovo Umanesimo Armando di Nunzio Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile #romeartweek

 

We As Nature
Progetto di Roberta Melasecca
A cura di Roberta Melasecca e Fabio Milani
Con la collaborazione di Sabrina Consolini

Presentazione e inaugurazione 28 ottobre 2020 ore 17.00
Ripa Place all’interno dell’Hotel Ripa Roma
Via degli Orti di Trastevere 3 Roma

Per questa edizione 2020 il classico appuntamento annuale organizzato da RAW – Kou Associazione no-profit per la promozione delle arti visive si incentra sui 17 obiettivi ONU dell’Agenda 2030 ed in particolare sull’obiettivo 15 “La vita sulla terra”.

We as Nature, progetto ideato e curato da Roberta Melasecca insieme a Fabio Milani e Sabrina Consolini, inaugurerà il giorno 28 ottobre 2020 alle ore 17.00 negli spazi del Ripa Place all’interno dell’Hotel Ripa Roma e sarà visitabile fino all’11 novembre.

Gli artisti che si confronteranno su tale tema sono: Ak2deru, Anghelopoulos, Rosa Anna Argento, Raffaella Baldassarre, Gianfranco Basso, Jens W. Beyrich, Gabriel Angelo Cacace, Ennio Calabria, Rosario Calì, Sara Campagna, Carlo Cecchi, Max Ciogli, Caterina Ciuffetelli, Sara Ciuffetta, Franco Ciuti, Alice Colacione, Luigi Athos De Blasio, Laura De Lorenzo, Gianmaria De Luca, Armando Di Nunzio, Fernando Falconi, Tancredi Fornasetti, Piero Gilardi, Micaela Legnaioli, Juri Lorenzetti, Vilma Maiocco, Renata Maccaro, Marbel, Fabio Milani, Rosaria Mineo, Licinia Mirabelli, Consuelo Mura, Giorgio Ortona, Achille Pace, Lara Pacilio, Silvia Paoletti, Achille Perilli, Antonella Privitera, Fabiana Roscioli, Nordine Sajot, Sandro Sanna, Sara Santarelli, Vincenzo Scolamiero, Eliseo Sonnino, Thea Tini, Silvia Valeri, Davide Viggiano, Federica Zianni, Walter Zuccarini.

“Osserviamo l’ambiente in cui viviamo. Viviamo, cresciamo in funzione delle risorse a disposizione. Comunichiamo e ci scambiamo informazioni. Costruiamo comunità. Noi e le piante, noi e la natura abbiamo la stessa essenza, gli stessi comportamenti verso noi stessi e il mondo, dentro, fuori, intorno. Oggi, nel 2020, afferma Stefano Mancuso – botanico e saggista -, noi siamo identici alle piante: essendo stati obbligati a rimanere fermi, abbiamo sperimentato e vissuto quello che la natura, per convenienza e per conservare e riprodurre se stessa, reitera ogni giorno, ogni istante. E così siamo diventati osservatori di avvenimenti, azioni e comportamenti ed abbiamo sviluppato percezioni che ci rendono consapevoli. Sono consapevole che la mia cultura e il mio agire determina il mio futuro e che non è troppo tardi per modificare la direzione di questa nuova era, di questo Antropocene che genera attraverso l’attività umana modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Non è troppo tardi per orientare la speranza e per imprimere nuovi segni all’ecosistema globale.

Non è una semplice chiamata alle armi (cit. Zygmunt Bauman), uno sforzo congiunto per salvare l’umanità dalla sesta grande estinzione massa, ma un andare avanti e contemporaneamente un tornare indietro per riscoprire e recuperare azioni simbiotiche e comunitarie che ricentrino l’uomo all’interno di un nuovo Umanesimo e di un nuovo Urbanesimo costellato da reti complesse, aperte e libere.

Il progetto We as Nature prende, dunque, come riferimento l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, ed in particolare l’Obiettivo 15 “La vita sulla terra – proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre”, al quale sono strettamente legati e dipendenti tutti gli altri 16 obiettivi. Infatti con la crisi della biodiversità è tuttora a rischio la fornitura dei servizi eco-sistemici, dagli alimenti al legno, dall’acqua ai medicinali, dalla regolazione del clima al controllo dell’erosione del suolo, dai valori ricreativi a quelli culturali. We as Nature vuole operare per la costruzione di un nuovo Umanesimo e di un nuovo Urbanesimo, riconoscendo che uomo e natura nascono dallo stesso spirito e dallo stesso anelito verso la vita e la sua trasformazione. Utilizzando gli strumenti dell’arte We as Nature vuole tessere una nuova rete consapevole di comunità territoriali interagenti e collaboranti, mettendo in atto azioni annuali incentrate su quelle realtà che assumono come elemento fondante di se stesse l’identità profonda tra umanità e natura.

We as Nature vuole dunque sviluppare due azioni principali.

Nuovo Umanesimo: essendo un progetto di natura continuativa, anno per anno, We as Nature si incarnerà nel lavoro di artisti che siano scrittura e rappresentazione del cuore del progetto, portando avanti insieme azioni e attività che si legano con le comunità territoriali. Una delle prime opportunità di sviluppo di questo primo asse sarà durante questa V edizione di Rome Art Week.

Nuovo Urbanesimo: We as nature vuole diventare un progetto di rigenerazione urbana che racconti le storie dei luoghi e ne anticipi le aspirazioni future, che sia fautore e propulsore di una rinascita territoriale attraverso una spinta creatrice e processi di innovazione sociale e ambientale. We as nature vuole dare, così, avvio ad un progetto collettivo di attivazione di risorse e di energie locali al fine di sviluppare idee per la rigenerazione di spazi urbani e semi-urbani e riscoprire la centralità di una nuova socialità dove prioritario è il rapporto dell’uomo con l’uomo e dell’uomo con la natura.

“Come la nostra cultura umana, come le nostre capacità e abilità di agire, il nostro agire, le nostre responsabilità possono evitare che la natura cada all’interno di questo abisso davanti al quale l’abbiamo noi stessi portata?” (Zygmunt Bauman, Cos’è accaduto alla Natura? – Festival Filosofia Sassuolo 2011)” 

(testo di Roberta Melasecca)

INFO

#romeartweek 26 – 31 ottobre 2020
[w] romeartweek.com
[e] info@romeartweek.com

Sede organizzativa
[a] Via della Barchetta, 13 – 00186 Roma
[t] +39 06 21128870

Ideazione e organizzazione
Kou Associazione no-profit per la promozione della arti visive
[a] Via della Barchetta, 13 – 00186 Roma
[w] www.kou.net
[cf] 97815340589

Ufficio Stampa RAW
Roberta Melasecca
[e] roberta.melasecca@gmail.com
[e] press@romeartweek.com
[t] +39 3494945612

Ufficio stampa nazionale
Culturalia di Norma Waltmann
[e]: info@culturaliart.com
[t]: 051-6569105
[t]: 392-2527126


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incontro con La Scuola di formazione ad indirizzo Naturopatia biointegrata | 24 ottobre 2020

By La Casa per le Arti Nessun commento

L’UNIVERSO DELLE PIANTE di erbe, pianeti, archetipi, vegetali e signatura. Alla scoperta delle piante e loro virtù
SABATO 24 OTTOBRE 9.30-12.30

Guidati dalla nostra ricercatrice erborista Anna Lisa Cantelmi, il Centro Ricerca e Formazione ad indirizzo Naturopatia biointegrata ” POLO FORMAZIONE OLISTICA ” di Chieti vi invita in un luogo “magico” : La Casa per le Arti.

incontro con La Scuola di formazione ad indirizzo Naturopatia biointegrata 24 ottobre 2020 incontro con La Scuola di formazione ad indirizzo Naturopatia biointegrata | 24 ottobre 2020

Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella (G. Galilei 1630)

Esiste un’analogia energetica e funzionale tra pianta e pianeta, si tratta di archetipi che sono stati indagati nel corso dei secoli e che sono stati codificati da una folta schiera di studiosi.
L’idea di associare i corpi celesti alle piante, deriva dalla concezione che gli antichi avevano della natura considerata come un unico organismo vivente, costituito da più parti.

In particolare la dottrina della signatura individua l’intero universo come un sistema di somiglianze.
Pertanto gli antichi erboristi, poiché non dividevano il corpo dallo spirito dei loro malati, ma lo consideravano un tutt’uno, mantenevano la stessa attitudine nei confronti dei loro rimedi curativi. Le piante usate nelle loro pozioni conservavano in tal modo un potenziale terapeutico simbolico e psichico che si esaltava nel rito di somministrazione.

Scopriremo insieme questi meravigliosi “archetipi verdi”

La Scuola di formazione ad indirizzo Naturopatia biointegrata
vi attende presso la Casa per le arti, Chieti, strada Spilorzi 7

Prenotazione obbligatoria entro mercoledì 21 Ottobre

possibilità di restare per pranzo al sacco

Info
tel 3355949127 dott Sandra Matteucci
tel3396900693 dott Anna Lisa Cantelmi
prenotazione entro giovedi 22 ottobre
costo 15 euro


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L’Arte della tornitura. Forme in rotazione

L’Arte della tornitura. Forme in rotazione a cura del maestro Walter Zuccarini

Obiettivo del corso è esercitare la manualità e la conoscenza del legno.
Sarà realizzato un oggetto in legno di cirmolo o pioppo mediante l’utilizzo di materiali
naturali ed ecocompatibili.

Il corso dura 7 ore (9-13 e 15-18) e si tiene ogni primo e ultimo sabato del mese a partire da novembre 2020 presso la residenza creativa la Casa per le Arti in via Spilorzi, 7 a Chieti con possibilità di pranzo condiviso e di pernottamento.
vedi tutte le date https://fb.me/e/1wnZPzdZn

WALTER ZUCCARINI
Scultore, land artist, maestro di arti applicate.
https://www.lacasaperlearti.com/team/walterzuccarini/

corso tornitura 2020 L’Arte della tornitura. Forme in rotazione  walter zuccarini residenza creativa manualità la casa per le arti corso di tornitura conoscenza del legno

LA CASA PER LE ARTI
- un laboratorio di arti applicate. Attivo da quattro generazioni, oggi è diretto da Walter Zuccarini, scultore, maestro del legno, restauratore, insegnante di arti applicate.
- un’associazione culturale che promuove l’arte intesa come esperienza interiore cosciente in sintonia con la Natura e in armonia con la Vita.
una residenza creativa aperta a chi voglia sperimentarsi artisticamente.
- un progetto finalizzato a promuovere attraverso l’attività artistica un nuovo umanesimo e una nuova ecologia di responsabilità sociale e ambientale.
- uno spazio aperto dove è possibile confrontarsi e stare insieme durante le ore di ristoro grazie ad una alimentazione consapevole, unendo lo studio delle arti applicate alla buon gusto e alla convivialità.
- una residenza per chi voglia pernottare durante i giorni creativi.
uno residenza aperta all’accoglienza di realtà formative e artistiche che cercano spazi idonei alle proprie attività.

Info: Walter 338 7046107 email: info@lacasaperlearti.com


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XI LAND ART AL FURLO

By La Casa per le Arti Nessun commento

IMG 7133 XI LAND ART AL FURLO D’ANIME E DI PIETRA,  LA SCULTURA RECIPROCA DI ARMANDO DI NUNZIO E WALTER ZUCCARINI..

L’esistenza umana è essenzialmente un viaggio nella materia. In questo senso l’arte della scultura è confrontarsi con il significato del nostro essere  Qui e Ora su questo meraviglioso  pianeta Terra.

E, come nel viaggio, il bello e l’importante non è arrivare alla meta, ma il percorso per raggiungerla, così nell’arte,  l’importante non è tanto il manufatto finale, ma il processo creativo attraverso il quale la materia e l’artista si trasformano reciprocamente.

Come l’esistenza umana, l’opera ha una sua biografia: dopo una fase embrionale che si sostanzia nell’interiorità dell’artista, segue quella che possiamo paragonare al parto: essa viene alla luce apparendo nello spazio. Da questo momento,  viene consegnata all’esistenza sul piano fisico perché possa vivere autonomamente interagendo con il genius loci , con  il mondo circostante degli  elementi della Natura,  con l’elemento umano e con ogni forma di vita che popola l’ambiente.

Ogni presenza, ogni sguardo, ogni pensiero, ogni contatto, ogni emozione, sostanziano e arricchiscono la biografia dell’opera che continuerà ad essere oltre la sua esistenza fisica nel mondo del ricordo e dell’immaginazione.

Il grande blocco di pietra calcarea della Maiella è il dono di antiche ere geologiche. Formatasi 150 milioni di anni orsono, emersa dalle acque 35 milioni di anni fa, la montagna porta ben visibili le tracce della vita sottomarina, prenatale.

Walter Zuccarini e Armando Di Nunzio, amici fraterni, con il loro sentire e con la loro volontà, cercheranno per  tre anni un dialogo con questo enorme sasso, e rinnovando, attraverso l’esperienza artistica, se stessi e la pietra, si scolpiranno reciprocamente. I due scultori, nello spirito di continuità dell’opera Oltre l’Ego, realizzata per l’edizione del 2016 della Land Art al Furlo insieme a Sisto Righi e Antonio Sorace, si propongono di attuare un connubio artistico e una sinergia immaginativa molto profonda.

La scultura sarà ispirata dalla connessione intima con l’ambiente e  portata  avanti, attraverso cicli di lavoro, per tre anni al termine dei quali l’opera  proseguirà  la sua esistenza autonoma nel parco di sculture dell’amorevole Casa degli Artisti di Andreina e Antonio.  L’arte reciproca diventa sociale.


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Settimana Magica – corso scultura su pietra con il maestro Walter Zuccarini – 25 luglio/1 agosto 2020

SETTIMANA MAGICA 2020 la casa per le arti walter zuccarini Settimana Magica   corso scultura su pietra con il maestro Walter Zuccarini   25 luglio/1 agosto 2020 walter zuccarini settimana magica corso di scultura

 Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale

Quest’anno il nuovo e bellissimo laboratorio della Casa per le Arti ospiterà tre residenze creative di una settimana ciascuna dedicate alla scultura su pietra.
Scolpire è un’esperienza di meditazione attiva che coinvolge tutto il nostro essere: corpo, anima e spirito; è scoprire se stessi e sorprendersi di ciò che siamo capaci di creare se ci mettiamo in gioco; è, per dirla con Michelangelo, togliere il superfluo, quindi incontrare l’essenza del proprio Sé liberando l’immaginazione; è attivare, risvegliare il sentire.
La pietra abita il regno della Quiete e dunque, confrontandoci con essa, possiamo fare l’esperienza di entrare in quel mondo, percepirne la sacralità, il mistero, la bellezza.
Inoltre scolpire insieme agli altri in gruppo crea connessioni nuove e inusitate.
Attraverso il nostro lavoro, fatto di gesti, la pietra prende vita, si anima, diventa una “presenza” che ci parla di chi siamo quando viviamo immersi nel Qui e Ora, ci racconta la nostra storia e la nostra relazione con la Natura, ci parla dell’origine soprasensibile dell’Arte che è “il cammino che dalla Natura conduce verso l’Infinito” (Kahalil Gibran)

25 luglio – 1° agosto
29 agosto – 5 settembre

Programma
Primo giorno, ore 9:00: Incontro con i partecipanti e visita alla cava di pietra della Majella dove ognuno potrà scegliere il proprio blocco da scolpire.
Si scolpisce tutti i giorni, la mattina dalle 9:30 alle 12:30 e il pomeriggio, dopo la pausa pranzo, fino alle 18:30.
Celebrazione finale .
Il corso sarà guidato da Walter Zuccarini e Armando Di Nunzio

PRENOTAZIONI: entro 15 giorni prima della data di inizio del corso.
PER INFORMAZIONI:
328 6537759/ 338 7046107/ 338 6269301
lacasaperlearti@gmail.com


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Il filo che canta

Il filo che tutto  unisce, mosso da mani invisibili, scrive, disegna, scolpisce, dipinge le nostre singole esistenze come campi di colore del grande affresco che è la storia umana e universale.

Il progetto artistico comunitario La Casa per le Arti si è potenziato grazie alla collaborazione di due giovani e straordinarie anime antiche,  Carlotta e Alessio. Con loro ci ritroviamo nella bellezza della convivenza per  imparare a danzare e a cantare la musica della Vita e l’amore per l’azione, tenendoci per mano nella permanente gratitudine.

Pensieri di Alessio

L’esperienza alla Casa per le Arti mi ha fatto capire che  LAVORARE è il sano nutrimento dell’anima, che permette cioè di rimanere limpida di fronte alla vita e di aprirsi ad esprimersi in maniera genuina.

Se questo è vero, e lo è, allora l’AMORE trova il suo tempo per compiersi nel lavoro quotidiano in cui siamo coinvolti; e con costanza e cura ci aiuta a depurare l’ANIMA da ciò che la intossica.

Ecco perché il lavoro è SACRO.

Perché tira fuori dalle nostre parti più UMANE un filo che è il nostro vero collegamento con la vita, con il quale possiamo tesserci gli uni con gli altri e creare la STORIA.

Oggi si nasce con l’idea di un io staccato, separato da tutto il resto che significa vivere separati da noi stessi.

Ogni gesto che compiamo nel nostro lavoro, e nella vita in generale, si riflette dentro di noi, avendo così nella realtà materiale un effetto reale.

Ecco una cosa che ho capito a proposito dell’AMORE, questo grande sentimento a me ancora poco chiaro, è che non funziona se lasci che i pensieri maligni turbino il tuo cuore. Esso non va. Il cuore così si ammala.

AMIAMOCI DI PIÙ.

E invece il cuore che è piccolo e pulsa per noi, vuole essere amato, amato con parole di cura per lui.

 

Pensieri di Carlotta

La conoscenza con la Casa per le Arti ha avuto luogo l’estate scorsa, qui passano i mesi e non me ne accorgo o passano senza che abbia una normale percezione del tempo?

Dunque, mi sono trovata a prendere un treno per l’Abruzzo, regione per me fino a quel momento sconosciuta, e ad avvicinarmi a una realtà i cui tratti ancora mi parevano offuscati, confusi, fino a quando incontrai queste due anime, amiche, forse già conosciute, e disponibili nell’accogliermi.

Ammetto che le mie idee in partenza non avevano chiara forma e ciò mi fa intuire che tale forma doveva essermi palesata solo al mio arrivo qui.

Non so bene cosa volessi aspettarmi, forse in maniera sottilmente cosciente non avevo nulla da aspettarmi, ma attendere, affinché qualcosa a me si mostrasse.

E questo qualcosa, in questa fase della vita, risiede proprio qui, nel lavoro di costruzione di un nuovo laboratorio, il laboratorio del sole (di miele variopinto).

Nel mettersi in pratica e scoprire che le potenzialità, fino ad ora inascoltate, se non quasi nascoste sotto il timore di una plausibile incomprensione, vista l’epoca teorica e intellettuale in cui ci troviamo catapultati, risiedono dentro di noi in attesa di essere espresse. Ognuno ha il suo talento, chi più chi meno, ognuno sente vicino a sé un materiale piuttosto che un altro e soprattutto ognuno esprime il suo lato creativo con i mezzi che sente più vicini. Forse il puro fascino per il mondo vegetale e altrettanto interesse su come approcciarsi ad  esso mi portarono sulla strada  di questa casa, una scelta volontaria, il desiderio di apprendere antiche conoscenze tramandabili solo attraverso l’atto pratico e oralmente; ricette eccezionali capaci di generare colori viventi, uso di materiali che provengono dalla natura e che a lei torneranno prima o poi, senza danneggiarla, forse nutrendola.

La decisione è stata chiara dopo pochi giorni, è strano, dopotutto prendere una decisione non può mai essere semplice se ne va di trasformare se stessi. La sintonia di pensiero che ho trovato con Walter ed Emilia è stata folgorante, una comprensione piena, che si alimenta di giorno in giorno dando sempre nuove e diverse direzioni.

Adesso montiamo il pavimento. Siamo Walter, Alessio ed io, l’impegno, talvolta la stanchezza sono incomparabili con la soddisfazione di vedere come un progetto schizzato su carta da pacchi si trasforma in realtà e in tempi assai rapidi, per giunta. Un mese fa finivamo di montare le porte, arrivavano i vetri e il laboratorio fu protetto da vento e pioggia. Io non credo che le parole possano davvero spiegare tutto ciò che si vive qui, e men che meno dentro noi stessi. L’unica vera prova di ciò è la vita quotidiana condivisa, tra lavoro e pensieri scambiati, sincere risa e momenti di profondo silenzio, Sta tutto dentro di noi, il volerlo tirar fuori per condividerlo è un atto di forza. Questo luogo l’hanno voluto creare queste due anime affinché si possa vivere assieme e lavorando insieme si possa portare avanti il filo che canta, una storia che ci appartiene, che sentiamo e sosteniamo, se lo  vogliamo.

Un luogo dove chi sente di avere qualcosa da fare, giustamente indignato dall’orientamento sempre meno umano di una certa porzione di mondo, scosso da una vibrazione interiore mista a tristezza, disorientamento e un po’ di fiducia, insomma chiunque senta di voler davvero muovere le sue mani, frenando la mente, che spesso e volentieri mente, qui troverà nella delicata collina di piccoli alberi e antichi ulivi il luogo adatto per collaborare, creare un vero rapporto tra persone che in maniera sana trascorrono il loro tempo, che denaro non è, a lavorare interiormente con se stessi e attraverso l’atto pratico nel costruire una casa  che accolga le forze creative di più anime.

Ho 22 anni, qualcosa non mi suona dell’andamento vorticoso e quasi ipnotizzante di questa società/sistema e questo qualcosa l’ho iniziato a sentire dalla scuola fino ad arrivare al punto in cui, non più obbligata ad andarci, mi sono affacciata al mondo e nulla mi creava soddisfazione e/o gratificazione perché tutto spento, creato dal vuoto affinché tu ne venga risucchiato, uguale a tutti gli altri.

Connettersi di nuovo alla storia, ascoltare con orecchie e cuore spalancati le conoscenze di un uomo, Walter, che ancora quel filo conduttore lo tiene ben saldo e che è stato l’obiettivo per tutta la sua vita, conservare la  sapienza tramandata e trasformata dalla propria esperienza e interpretazione. Una saggezza che purtroppo diventa sempre più rara ma che esiste e continuerà a perdurare perché qualcuno ha lavorato per questo sin da tempi a noi sconosciuti. La portiamo dentro, la custodiamo, qualcuno prima di noi l’ha saggiamente custodita e a sua volta trasformata elevandola ed evolvendola. Sembriamo tutti un po’ persi, vagabondiamo nel vacuo e non diamo attenzione al crescere di una pianta, al sorgere del sole, quel sole che sta dentro di noi e che affaticato ogni tanto da qualche velenosa nube, continua il suo percorso, ritornando a dar luce. Tutto ciò, qui ed ora, ho la possibilità di condividerlo attraverso un vero scambio di generazioni. Per questo grazie.

Carlotta


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Settimana magica – incontrare se stessi – Laboratorio di scultura manuale su pietra.

SETTIMANA MAGICA 2020 la casa per le arti walter zuccarini Settimana magica   incontrare se stessi   Laboratorio di scultura manuale su pietra.  walter zuccarini settimana magica scultura residenze creative Armando di Nunzio

 Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale

L’arte è il cammino che dalla Natura conduce verso l’Infinito. (Kahalil Gibran)

Quest’anno il nuovo e bellissimo laboratorio della Casa per le Arti ospiterà tre residenze creative di una settimana ciascuna dedicate alla scultura su pietra.

Scolpire è un’esperienza di meditazione attiva che coinvolge tutto il nostro essere: corpo, anima e spirito; è scoprire se stessi e sorprendersi di ciò che siamo capaci di creare se ci mettiamo in gioco; è, per dirla con Michelangelo, togliere il superfluo, quindi incontrare l’essenza del proprio Sé liberando l’immaginazione; è attivare, risvegliare il sentire.

La pietra abita il regno della Quiete e dunque, confrontandoci con essa, possiamo fare l’esperienza di entrare in quel mondo, percepirne la sacralità, il mistero, la bellezza.

Inoltre scolpire insieme agli altri in gruppo crea connessioni nuove e inusitate.

Attraverso il nostro lavoro, fatto di gesti, la pietra prende vita, si anima, diventa una “presenza” che ci parla di chi siamo quando viviamo immersi nel Qui e Ora, ci racconta la nostra storia e la nostra relazione con la Natura, ci parla dell’origine soprasensibile dell’Arte che è “il cammino che dalla Natura conduce verso l’Infinito (Kahalil Gibran)

13 – 20 giugno
25 luglio – 1° agosto
29 agosto – 5 settembre

Programma

Primo giorno, ore 9:00: Incontro con i partecipanti e visita alla cava di pietra della Majella dove ognuno potrà scegliere il proprio blocco da scolpire.

Si scolpisce tutti i giorni, la mattina dalle 9:30 alle 12:30 e il pomeriggio, dopo la pausa pranzo, fino alle 18:30.

Celebrazione finale.

Il corso sarà guidato da Walter Zuccarini e Armando Di Nunzio.

PRENOTAZIONI: entro 15 giorni prima della data di inizio del corso.

PER INFORMAZIONI:
328 6537759/ 338 7046107/ 338 6269301
lacasaperlearti@gmail.com

Evento facebook


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Incontri con giovani straordinari

By La Casa per le Arti 1 commento

 

La fine dell’anno è tempo di bilanci. Quest’anno è stato veramente speciale per il grande lavoro  che, come Casa per le Arti, abbiamo realizzato grazie anche al contributo di tanti amici.  Abbiamo posto altri semi  nel terreno dell’arte condivisa, l’arte che piace a noi, un’arte oggettiva e sociale, non autoreferenziale né vanitosa, un’arte che sia testimonianza di nuove modalità di relazione con il mondo e con il trascendente.

È questa l’arte che prende impulso dal laboratorio di arti applicate di Walter, depositario e custode delle conoscenze di quattro generazioni di artigiani artisti.

Da questo  impulso è nata La Casa per le Arti, un microcosmo vivente che  sta crescendo in una direzione sempre più chiara e definita ma nello steso tempo sorprendente e mai  scontata.

Ogni  passo nella consapevolezza di chi siamo e del senso della nostra presenza nel mondo è  possibile grazie a una ferrea volontà e all’energia pura e fresca di  giovanissimi che ci hanno cercato,  mossi dall’urgenza di impegnarsi nella vita  concreta,  di imparare a fare cose reali e sensate per un diverso paradigma esistenziale, più vero e più autentico. Abbiamo avuto il dono di conoscere ragazzi  ventenni che non hanno rappresentanza culturale né politica,  attenti e sensibili alla poesia, alle percezioni e alla natura,  ognuno alla ricerca di bellezza e profondità, al di là del modello culturale nichilista e superficiale che  viene loro  offerto.

I giovani ventenni di oggi sono la generazione apocalittica – così la definisce il poeta Marco Guzzi, –  quella generazione cioè che guida il passaggio fra il vecchio e il nuovo attraverso una dimensione non intellettuale della conoscenza, disinteressata ed estranea ai centri e alle logiche del potere, con una coscienza naturalmente rivoluzionaria,  che guarda all’essenzialità e alla concretezza delle pratiche interiori ed esteriori.

Sanno cose che nessuno ha detto loro, che non hanno letto né studiato ma che hanno dentro. Semplicemente, naturalmente.

Essi  incarnano quelle forze micheliane di cui ci parla l’antroposofia per illuminarci sulla realtà soprasensibile che opera dietro e dentro gli eventi esteriori.

Collegati allo spirito del tempo che guida l’umanità del presente, sono i  testimoni di una trasformazione antropologica in atto che vede e vedrà affermarsi sempre di più i pensieri del cuore.

Auguri al mondo


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La Casa per le Arti al Macro di Roma

By La Casa per le Arti Nessun commento

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Ieri,  5 ottobre, a Roma, La Casa degli Artisti ha presentato La Tavola dell’Accoglienza  e il volume sulla land art al Furlo che quest’anno compie 10 anni. C’eravamo anche noi a presentare la Casa per le Arti e a ricordare la storia comune delle nostre rispettive associazioni culturali in un clima di grande affetto. Abbiamo conosciuto Andreina De Tomassi e Antonio Sorace nel 2011 attraverso la rete di economia etica e solidale REESMARCHE.  Davano notizia di un bando di partecipazione a un evento di land art che stavano organizzando e noi rispondemmo con entusiasmo.  La nostra prima partecipazione fu  con Labirinto, opera progettata da Walter per  rappresentare con la ghiaia l’archetipo del viaggio terreno dell’anima umana verso il proprio centro. Fu realmente l’inizio di un viaggio che ci portò a condividere con Andreina  e Antonio tante esperienze e  un’amicizia che si è consolidata nel tempo. Andreina ci scrisse qualche anno fa, a proposito de gemellaggio fra le nostre “Case”: “ Più che un gemellaggio è un atto d’amore. È il reciproco riconoscersi come esseri umani liberi, sobri ed ecologici,  fuori dai circuiti del denaro e del potere dove il senso della vita si perde. Noi siamo semi e terra fertile,  offriamo acqua e gioia e presto organizzeremo qualcosa insieme.”

Andreina espresse in forma poetica con queste poche parole la nostra visione comune, quella dell’arte  come sogno, come immaginazione che diventa realtà, dell’arte come nuovo paradigma esistenziale in cui i valori sono la condivisione, la collaborazione, l’aiuto reciproco, la libera espressione della parte migliore di noi perché l’arte trasforma noi stessi e il mondo intorno a noi, ci aiuta a trovare il senso della vita. L’unione è il segreto per realizzare tutto questo, è la forza,  e noi siamo nodi i una rete che ci collega tutti. Se tu hai  una mela e io ho una mela  e ce la scambiamo,  allora entrambi abbiamo una mela. Ma se io ho un’idea e tu hai un’idea e ce la scambiamo,  allora abbiamo entrambi due idee che, fecondandosi reciprocamente,  danno vita a un’idea ulteriore… così è la vita, così ci insegna la natura, così funziona  la creazione artistica.

La crisi  culturale che stiamo attraversando è sempre più evidente ma non deve paralizzarci, annichilirci,  ma  deve incoraggiarci a  procedere  uniti e fiduciosi verso la costruzione  di comunità in cui  la bellezza è un diritto e  bene comune.

Siamo in autunno, è il tempo della raccolta dei frutti e della  conservazione dei migliori. Tutto ciò ha una corrispondenza con la nostra vita interiore. Ecco, questo è un periodo buono per riflettere su ciò che abbiamo vissuto, raccogliere i frutti del nostro lavoro svolto  durante quest’ultima intensa estate e progettare le nuove semine.  Il viaggio continua.


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Conversazioni in giardino alla Casa per le Arti

By La Casa per le Arti Nessun commento

A volte, la sera, alla fine di una intensa giornata di lavoro,  ci ritroviamo nella calma del dopocena  a  riflettere  sul divenire del nostro mondo. Una sorta di  fermo immagine, una pausa,  per osservare, come testimoni  e spettatori, ciò che stiamo vivendo   e costruendo nella vita pratica,  i passi compiuti lungo il  nostro cammino. Così,  quando  nuovi pensieri  ci arrivano dal mondo invisibile dell’immaginazione e dal lavoro  quotidiano,  qualcosa ci attraversa e ci unisce, illuminando  e rafforzando  il senso della direzione.  Mano nella mano.

Sentiamo che,  passo dopo passo,  qualcosa prende forma  dentro e fuori di noi, come se  l’esistenza  fosse  in realtà  un disegno segreto che si va disvelando.  Abbiamo la sensazione che lavorando nel realizzare i nostri progetti,  riusciamo a  intravedere qualcosa  di quel disegno.

Tutto funziona secondo precise leggi che possiamo osservare ovunque:  intorno  a noi, nella natura e nella vita sociale,  sopra di noi, nell’ordine cosmico, nel  cielo,  e dentro di noi.

Cercare come  queste leggi cosmiche si manifestano  nella vita di relazione con noi stessi e con il mondo,  ci aiuta a fare  passi nella comprensione del mistero dell’esistenza  sia per la nostra vita interiore che per  una  sana e feconda  convivenza sociale.

La prima immagine portata da Walter è quella  della corrispondenza  fra comunità e  Sistema  solare: come il Sole è il cuore del sistema di pianeti che gli orbitano intorno, così l’ideale che esprime il bene comune è l’elemento vitale intorno al quale si organizza il corpo sociale. Analogamente  il cuore è il centro vitale dell’organismo umano.

Nei trattati sapienziali dell’antichità  si rappresentavano  artisticamente le corrispondenze fra stelle, pianeti, organi  e funzioni.  E su queste corrispondenze si basava l’arte medica:  se un solo organo entrava in disfunzione,  l’organismo intero si ammalava.   E’ ancora così, naturalmente.  Allo stesso modo,  nella vita dell’organismo sociale, se  un membro soffre,  l’intera comunità  ne risente. Ognuno, se vuole vivere in modo sano,  deve pertanto coordinare la propria esistenza a quella degli altri.  Per  rispecchiare il modello cosmico e allinearsi  alle leggi universali  si deve, in un certo senso, dimenticare se stessi e mettersi al servizio dell’ideale.

“Conosci te stesso” significa coltivare la propria interiorità e scoprire  il proprio  talento,  impegnarsi  in una decisione con la massima serietà, con devozione, entrare in relazione con la  comunità,  donarsi,  questo è il lavoro da fare. Come fa  ogni singola cellula, connessa con tutte le altre per  donare salute integrale all’organismo intero, così come fanno i pianeti ruotando intorno al Sole in perfetta armonia.

E se la cellula epatica non è  più importante di una cellula epiteliale,  è essenziale riconoscere che nessun singolo contributo ha più valore di un altro.  Solo in questo modo  si   vive  nella verità,  e si può riconoscere che l’errore del singolo, se  vissuto come insegnamento per tutti, cessa di esistere come tale e diventa una prova collettiva del lavoro  per costruire un ponte  fra Cielo e Terra.


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Questa nostra Estate

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foto Sandro Crisstallini Questa nostra Estate

Labirinto intorno a Oltre l’Ego

Sta per concludersi un’estate ricca di impegni, incontri e lavoro fecondo. Tanta attività artistica, tanti incontri, progetti, nuove idee  da condividere e portare avanti  per illuminare il percorso intrapreso di costruire una comunità artistica diffusa sul territorio e collegata con altre realtà nazionali attraverso invisibili fili, immaginando queste varie realtà  come nodi di una rete sempre più estesa.

Come sempre, tanti amici a darci una mano per questo rito collettivo che per noi è l’Arte: Fernando che ha partecipato a giugno alla Settimana Magica, rivelatosi  raffinato ed  elegante scultore,  Armando ormai stabilmente e fraternamente presente nell’orbita della Casa, Stefania sempre disponibile ad attivarsi, Kairos Teatro con cui sta crescendo un’ importante collaborazione, Carlotta, giovanissima, sorprendente ventunenne trevigiana, bella come un angelo, un dono prezioso del  Destino, che ci ha stupito da subito con il suo essere ed esserci  durante un mese di residenza creativa qui alla Casa per le Arti, ad agosto.

Con tutti abbiamo condiviso le gioie e le fatiche di numerosi eventi: La Settimana magica, appuntamento di giugno con la scultura che si è svolta nel nuovo laboratorio de la Casa per le Arti a conclusione della quale ha avuto luogo la prima di uno spettacolo teatrale liberamente tratto da un testo di Rudolf Steiner a cura di Kairos Teatro;  Pop Con al Museo Vittoria Colonna di Pescara  dove abbiamo presentato un’installazione  ideata e realizzata da Walter e Armando dal titolo “Balle” sul tema della menzogna e sulla “medicina” per  guarirne. In questa occaisone abbiamo posto i semi per un progetto articolato e aperto all’ecosofia sul tema dell’arte come via per costruire nuove comunità; la partecipazione ad Abruzzo Book Festival dove abbiamo portato il  laboratorio per bambini  LIBERalemani; Art in the Dunes,  sulla spiaggia riserva naturale di Vasto, dove abbiamo presentato un’installazione sul tema del potere salvifico della poesia per guarire la nostra amata Gaia sotto attacco dalle forze di distruzione;  Prospettive Distorte, residenza di tre giorni a Castrovalva (Aq), con un workshop sulla realizzazione a quattro mani (di Walter e Armando) di un totem che speriamo possa proteggere un’iniziativa di giovanissimi pieni di entusiasmo e buona volontà in uno scenario naturale fra i più belli dell’Abruzzo;  La Cittadella della Cultura,  primo seme di un progetto che svilupperemo con il Comune  di Torrevecchia Teatina per farci conoscere e diffondere la nostra visione sul territorio prossimo a noi; La Mostra dell’Artigianato Artistico a Guardiagrele, giunta alla 49° edizione che, con  la direzione artistica di giovani, ha mostrato un volto diverso e nuovo che promette bene e ci  ricorda che l’artigianato non è affatto morto e che il confine che lo separa dall’arte è artificiale; La X edizione della Land Art al Furlo, con la presentazione di un volume di Andreina De Tomassi ed Elvio Moretti sui dieci anni della Land Art (ci siamo tutti) e  con il restauro del Labirinto intorno all’Oltre l’Ego, la prima opera di land art pura, realizzata in team nel 2012 e con un workshop di Walter e Armando dal titolo “D’Anime e di pietra”, una grande scultura a quattro mani  per mostrare come l’incontro di anime possa dare vita a un’arte che muove ciò che nelle nostre profondità attende sempre  di essere illuminato e di manifestarsi. Il seme dell’Amore, un abbraccio per tutti.


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Pop Con… Balle

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facebook 1560523126159 Pop Con... Balle Tutto quello che ci raccontano è menzogna.  La menzogna è una forma-pensiero che si sostanzia nel nascondere la verità.  Ma se viene illuminata dal Sole, essa cessa di esistere. La luce del Sole, che a volte si manifesta meravigliosamente nel cielo come arcobaleno,  trasforma la menzogna in verità e  guarisce la vita sulla Terra.

L’installazione dal titolo Balle, visibile a Pescara, al Museo Vittoria Colonna, fino al 30 giugno, è un’opera a due mani, frutto del sodalizio artistico, oltre l’Ego,  fra Walter Zuccarini e Armando Di Nunzio.


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Settimana magica – Incontrare Se stessi (15-22 giugno 2019)

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locandina red Settimana magica   Incontrare Se stessi  (15 22 giugno 2019) Scolpire è un’esperienza di meditazione attiva che coinvolge tutto il nostro essere: corpo, anima e spirito. Scolpire è scoprire se stessi, colpo dopo colpo, e sorprendersi di ciò che siamo capaci di creare se ci mettiamo in gioco. È, come diceva Michelangelo, togliere il superfluo, quindi liberarsi per incontrare il proprio Sé, è dare forma  all’immaginazione.  Alla pietra doniamo il nostro calore attraverso il lavoro ed essa ci dona forme che sono il frutto del dialogo fra noi e l’universo. La pietra prende vita, si spiritualizza e si trasforma in una “presenza” che ci parla di chi siamo, se immersi nel qui e ora, e racconta la nostra storia in relazione con il mondo.

Il corso si svolgerà nel periodo più luminoso dell’anno presso il laboratorio di scultura e arti applicate de La Casa per le Arti, residenza creativa situata nella campagna fra Chieti e Pescara, immersa nella quiete della natura.

Programma

Sabato 15 giugno, ore 9:00: Incontro con i partecipanti e visita alla cava di pietra della Majella dove ognuno potrà scegliere il proprio blocco da scolpire.

Si scolpisce tutti i giorni, la mattina dalle 9:30 alle 12:30 e il pomeriggio, dopo la pausa pranzo, fino alle 18:30.

Sabato 22 giugno: evento finale per celebrare il Solstizio d’Estate.

Il corso sarà guidato da Walter Zuccarini e Armando Di Nunzio.

PRENOTAZIONI: entro i 30/05/2019

PER INFORMAZIONI:

328 6537759/ 338 7046107/ 338 6269301

lacasaperlearti@gmail.com

 

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Primavera a La Casa per le Arti

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Primavera  a La Casa per le Arti

Secondo Rudolf Steiner,  la Terra è un organismo vivente che respira. Il suo ciclo respiratorio ha la durata di un anno durante il quale, per sei mesi,  dall’equinozio d’autunno all’equinozio di primavera, inspira  e per i restanti  sei mesi  espira (dall’equinozio di primavera all’equinozio d’autunno).  I due solstizi,  d’estate e d’inverno, sono il culmine rispettivamente dell’espirazione e dell’inspirazione.

Durante l’autunno e  l’inverno la Terra richiama a sé, inspira, la vita della Natura che si ritira nel sottosuolo:  le foglie, i frutti e i semi  cadono sul terreno come per  creare un manto di protezione per il gran fermento sotterraneo che allora ha inizio:  gli esseri elementari  si danno un gran da fare  per preparare la nascita dei futuri  germogli.

Con l’equinozio di marzo la terra comincia ad espirare,  producendo l’esplosione vegetale  che avrà il suo culmine a San Giovanni.

Con l’equinozio di primavera di quest’anno, la nostra amata Madre Terra,  ha ripreso a mostrarci la meraviglia che chiamiamo Primavera. Così ora il sottosuolo può riposare,  quasi addormentarsi, mentre  la Natura,  massimamente sveglia,  colora prati, boschi e giardini con “foglie di mille verdi” e fiori variopinti!


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‘Crea come un dio, governa come un re, lavora come un servitore’ Costantin Brancusi

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Nell’autunno di tre anni fa, per tre mesi,  dedicammo i fine settimana alla scultura. Qui, alla Casa per le Arti, mettemmo a disposizione lo spazio del fienile, le pietre e tutti gli strumenti , l’esperienza di Walter e la preziosa collaborazione di Nando.  Si avvicendarono in molti, sia amici che nuove conoscenze per sperimentarsi nella scultura su pietra e per condividere le ultime  giornate di vita all’aria aperta.  E per rendere  omaggio a uno dei più grandi scultori del Novecento.  In quell’occasione  pubblicammo un articolo sul blog ( https://www.lacasaperlearti.com/costantin-brancusi-sei/) dal titolo Brancusi… chi sei? Era una domanda dalla risposta aperta, una domanda che poneva altre domande e suscitava riflessioni su un’individualità che percepivamo misteriosa, profonda  e affascinante.

Oggi, a distanza di tre anni, ci è arrivato questo suo  scritto che riportiamo per condividerlo con voi. Si tratta di  alcuni suoi pensieri,  ulteriori  tasselli per  un’altra piccola, parziale risposta alla domanda iniziale e comprendere meglio il mondo di quest’anima venuta sulla terra per insegnarci a vivere artisticamente:

(la traduzione dal rumeno non è perfetta)

” ho l’impressione che la vita delle persone si svolga su una base sbagliata. C’ è un grave malinteso nel punto di partenza. Le persone non riconoscono la meraviglia che rappresenta la vita stessa, questa terra terrena che si intesse nel caos e li porta in giro per secoli.
Ciò che manca alle persone del nostro tempo è la dimensione cosmica, questa sensazione di avventura dello Spirito, oltre la realtà apparente.
Le persone attuali non hanno antenne per entrare nella realtà vera, nell’unica realtà che conta. Si abbandonano alle illusioni e si fermano. Non vanno avanti. Perché impedisce a questo stupido bisogno di sicurezza che taglia le ali dell’avventura e che inviarvi lo spirito nella prigione di conformismo.
Sempre, quello che mi ha sostenuto è stato la gioia. Nelle circostanze più difficili della vita, sapevo di trovarla sulla mia strada. Stavo andando a cantare. Sapevo che quello che doveva accadere sarebbe successo. E niente mi fermava. Su questa sensazione di miracolo che rappresenta la vita, la gioia, è costruita tutta la mia opera.”


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Auguri!

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REALTÀ DEI DUE BAMBINI GESÙ – IMMAGINI DALL’ARTE ANTICA

Secondo Rudolf Steiner, Matteo e Luca parlano di due Gesù differenti, uno nato dalla linea regale salomonica della casa di Davide, l’altro dalla linea sacerdotale nathanica dello stesso casato. Secondo questa teoria,  nel Gesù di Matteo si incarnò l’elevatissima individualità di Zarathustra, mentre nel Gesù di Luca si incarnò un’entità, che non si era mai incarnata e che, pertanto, era assolutamente pura. Egli non poteva imparare né esprimersi nella lingua corrente. Oggi lo definiremmo ritardato! Era però, un’anima ricolma di bellezza, grazia, armonia e bontà, incarnazione dell’uomo primordiale, il primo Adamo paradisiaco, prima del peccato originale (Luca fa iniziare la sua genealogia proprio da Adamo! Adesso se ne può comprendere la ragione!) cioè non ancora inquinato dalle forze negative. Un individuo completamente privo di nozioni pratiche – ed impossibilitato ad apprenderle – non avrebbe potuto compiere alcuna missione, né avrebbe potuto comunicare all’umanità un qualsivoglia messaggio. Però, avvenne un qualcosa di profondamente misterioso e soprannaturale:  il Gesù di Matteo morì e il suo spirito prese possesso del Gesù di Luca. Questo si racconta nell’episodio del vangelo in cui Gesù dodicenne, essendosi perso, viene  ritrovato completamente trasformato dai genitori dopo tre giorni nel tempio mentre insegna ai  Dottori della Legge. Da quel momento unì le altissime qualità spirituali di un essere mai incarnato e la sapienza, l’intelligenza, la profondità di un grande iniziato quale fu Zarathustra. Questo spiegherebbe perché il Vangelo di Luca dica esplicitamente che “tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte”. Lo stupore era ovvio: un ragazzino, fino a quel momento incapace di esprimersi correttamente nella sua lingua, improvvisamente si faceva comprendere e dissertava su importanti e difficili questioni filosofiche!

 

Considerando quanto appena descritto, ecco che vari dipinti dell’arte del passato che prima riuscivano enigmatici, si illuminano di una nuova luce. Nel museo di Berlino c’è un quadro di Raffaello che rappresenta una Madonna con tre bambini: la “Madonna del duca di Terranova”

 Auguri!

 

Abbiamo, a sinistra il piccolo Giovanni. E gli altri due, uno pieno d’amore sul grembo di Maria, l’altro pieno di saggezza, appoggiato alla madre? Non è necessario concludere che Raffaello abbia avuto dei due bambini Gesù una chiara conoscenza formulabile in pensieri, anche se non escludo che ciò sia stato possibile. Potrebbe darsi che, magari in relazione a una tradizione pittorica segreta, il sentimento ispirato del pittore abbia afferrato un’immagine spiritualmente esistente, proveniente da quel brano di storia dell’umanità tanto vicino al cielo, quando due bambini Gesù giocano insieme a Nazaret. Potrebbe darsi anche che il pittore non abbia saputo chiaramente che cosa dipingeva, pur sapendo di dipingere la verità.
A Milano, nella basilica di Sant’Ambrogio, si ammira un dipinto luminoso di colori del Bergognone (1455-1523): Gesù dodicenne nel tempio. In alto, nel centro, siede in cattedra un fanciullo dal viso illuminato da una sapienza dominatrice, mentre i dotti stanno ai suoi piedi.

 Auguri!

In primo piano, a sinistra, avvolto nell’ombra, lo sguardo chino al suolo, il viso pallido, in atteggiamento stanco, un altro fanciullo, si avvia ad uscire dal tempio. Che sia stato coscientemente o meno, questo dipinto è l’esatta rappresentazione dei due fanciulli dopo la loro misteriosa fusione, che appunto si cela dietro al racconto di Gesù dodicenne nel tempio.

Esistono parecchi precursori e analoghi del dipinto del Bergognone, che suggeriscono la possibilità che in certe scuole pittoriche possa essersi tramandata, sotto forma di un motivo pittorico, una conoscenza dei due bambini Gesù. Esempio: una miniatura bizantina del IX secolo, illustrazione dell’opera “De dogmate et constitutione episcoporum” di Gregorio di Nazianzio (Parigi, Biblioteca Nazionale, Ms. gr. 510, fol. 165). Riprodotta in Rohault de Fleury: l’évangile I, XXXI, pag. 66. Per quanto si possano interpretare queste analogie come dipinti in cui le due scene diverse sono raffigurate l’una accanto all’altra, pure l’affresco milanese rivela, con l’appariscente diversità delle due figure di giovanetto, per lo meno una conoscenza istintiva del mistero che si esprime in quella scena. L’obiezione che si tratti di quadri raffiguranti due momenti diversi cade poi del tutto di fronte a un gruppo di dipinti i quali (evidentemente seguendo la tradizione di una certa scuola pittorica), nel raffigurare la scena di “Gesù dodicenne nel tempio” aggiunsero misteriosamente la figura di un secondo Gesù. Così, ad esempio, in certe opere di Gerolamo Giovenone, di Defendente Ferrari, di Martino Spanzotti e di altri, la sacra famiglia al completo, Giuseppe, Maria, e Gesù, tutti e tre caratterizzati dall’aureola, ascoltavano gli insegnamenti di Gesù dodicenne, maestosamente assiso al centro. Il fanciullo che ascolta appoggia il viso, devotamente rivolto verso l’alto, al braccio di Gesù, il quale sta parlando.

320px Defendente Ferrari 001 Auguri!

Così pure qua e là nella letteratura apocrifa dei primi secoli cristiani si ritrovano alcuni passi enigmatici, che ora sono illuminati a distanza dallo svelato mistero di Gesù. In un passo dell’apocrifo VANGELO DEGLI EGIZIANI, di cui si possiedono solo pochi frammenti, si legge: «Alla domanda di Salomé, quando sarebbe venuto il Regno, il Signore rispose: “Quando i due diventano uno e l’esterno come l’interno”»!

L’attesa di due Messia, uno sacerdotale, l’altro regale, risulta anche dai famosi manoscritti del Mar Morto, scoperti nel 1947. Com’è noto, i manoscritti del Mar Morto, scoperti nelle grotte di Qumran, provengono dalla setta degli Esseni, di cui Emil Bock ha scritto diffusamente nel volume “Cesari e Apostoli” e che menziona estesamente anche nell’opera “Infanzia e giovinezza di Gesù” (Ed. Antroposofica). Sull’attesa messianica della setta di Qumran si veda, tra l’altro, il volune “La secte de Qumran et les origines du christianisme” di Autori vari, pubblicato nel 1959 a Lovanio da Desclèe De Brouwer, pag. 124-125).

 bernartvanorley1491 1542 Auguri!

Infine, in questo dipinto di  Bernart van Orley (1491-1542), SACRA FAMIGLIA CON ELISABETTA, GIOVANNINO E UN TERZO BAMBINO (San Francisco, Collezione privata), il terzo bambino, a sinistra in basso, ha un’aureola. Il pittore mette in evidenza che questo bambino, di circa due anni, sa già scrivere. Egli si appoggia su una pietra squadrata, uguale e simmetrica a quella su cui, a destra, sta in piedi il piccolo Giovanni, con tutti i suoi usuali attributi. Su questa seconda pietra si legge chiaramente (nel volume di Bock “Infanzia e giovinezza di Gesù”, op. cit.) e superfluamente il nome “Johannes”. Si può quindi immaginare che sull’altra pietra si trovi inciso, ma accuratamente nascosto, il nome del terzo bambino.

Rielaborazione di scritti di Nereo Villa e Cesare Vacca.


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Non si vive di solo pane

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facebook 1541513251242 1 Non si vive di solo pane C’è qualcosa di nuovo nell’aria. È il respiro della Coscienza universale  che ci sta attraversando e che sta trasformando l’umanità, le civiltà, le società, i singoli individui.Percepiamo noi stessi non più soltanto come esseri individuali separati dal resto,  ma anche, allo stesso tempo, come cellule di un organismo più grande, come  parte indissolubile di un Tutto. La strada della coscienza dell’Unità è tracciata e  l’aspirazione a ritrovare un comune senso di appartenenza,  di reale fratellanza e di reciproco sostegno è realtà operante.

L’immagine della rete come tessuto connettivo dell’organismo sociale, dilatata in una  prospettiva universale, è diventata il nuovo archetipo della coscienza collettiva: dietro l’apparenza della separazione,  tutto è collegato da infiniti, invisibili fili.  Tutto accade in questo luogo.

In questa visione,  il mondo dell’artigianato, nodo essenziale di questa rete, in cammino verso una nuova identità, tesse nuovi paradigmi esistenziali: la custodia gelosa dei  segreti di bottega si   trasforma  in  necessità di condivisione,  collaborazione,  confronto.   Riconciliato con l’arte,  ne ricostituisce quel collegamento  che la cultura materialistica aveva spezzato per una distorsione del pensiero miope e astratto.

Come i fiumi e i torrenti raggiungono infine l’oceano, così gli artigiani umanisti, ognuno secondo il proprio percorso, confluiscono verso la stessa direzione, verso un unico orizzonte di senso, quello di creare bellezza in ogni aspetto della vita quotidiana, con dedizione, sacrificio, amore.

Per questo oggi possiamo osservare che i saperi superano il recinto delle specializzazioni e  riprendono ad intersecarsi, fecondarsi  e trasmettersi nelle sempre più numerose, cercate, occasioni di incontro reale.

I laboratori, gli atelier, le officine, gli opifici aprono finestre su territori da esplorare oltre i confini conosciuti.

La poesia del fare nasce da un’ispirazione che viene da lontano.

Progettare, sviluppare idee etiche e sostenibili, realizzare concretamente ciò che esiste in potenza, attraverso l’esercizio dell’immaginazione e di una manualità sensata, mai afflitta come oggi, armonizza  intelletto, sentimento e volontà e accorda l’essere umano alle leggi cosmiche. Ogni gesto può diventare euritmia, danza  allineata a quelle leggi.

Il seme delle nuove modalità di relazione con se stessi e con il mondo, dopo il necessario periodo di buio,  è germogliato: le foglie sono  le nuove comunità, la pianta è un nuovo Umanesimo che pone  al centro dei valori il bene comune, che alimenta tutti i suoi rami. La contrapposizione fra il quotidiano e l’eterno, le ragioni del cuore e quelle della mente, il particolare e l’universale, l’interesse personale e il dono di sé sono il passato che si allontana dalle nostre menti. Possiamo cominciare a raccogliere i primi frutti, nutrircene e acquisire la forza per seminare ancora. La natura, se osservata, ci insegna tutto.

L’evoluzione dell’artigianato prefigura e preannuncia il cammino della nuova  umanità libera e creatrice, consapevole che abbiamo bisogno di cibo non solo  materiale, ma anche spirituale.

Perché non si vive di solo pane.


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GRUPPO DI STUDIO

By La Casa per le Arti Nessun commento

Cari amici, è arrivato l’Autunno,  il periodo della raccolta dei frutti, dei bilanci, dei progetti, dell’introspezione, dopo il fuoco estivo.

Sollecitati dai tempi che stiamo vivendo,   Walter ed io sentiamo che questo  sia il momento giusto  per cercare  di costituire un gruppo di persone interessate alla scienza dello spirito, una via della conoscenza che muove dalle comunicazioni che Rudolf Steiner diede  all’inizio del secolo scorso all’umanità per il progresso in senso spirituale.

Le sue comunicazioni sono la base di un orientamento culturale nuovo che può aiutarci, se accolto senza pregiudizio, a comprendere meglio noi stessi e il mondo nel quale viviamo.

Cercheremo insieme  di riconoscere l’azione dello Spirito nella vita quotidiana esteriore e interiore e di sviluppare una nuova visione, una diversa sensibilità , per attivare quelle  facoltà latenti in tutti noi che possano aiutarci a pensare, sentire e agire in modo più buono, più giusto, più bello.

Abbiamo pensato di riunirci una volta al mese qui da noi, alla Casa per le Arti, l’ultima domenica del mese  a partire dal mese di Ottobre dalle ore 16:00 per un paio d’ore.

Partiremo dalla lettura di un testo di Rudolf Steiner o di uno dei suoi sempre più numerosi divulgatori o da un breve video,  che saranno lo spunto per porci domande, riflettere  e confrontarci.

Sperando che questa iniziativa vi sia gradita, aspettiamo le vostre adesioni entro il 20 Ottobre prossimo per l’incontro del 28.

TELEFONATECI (328 6537759)

https://www.lacasaperlearti.com/equinozio-dautunno/


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Levità

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LEVITÀ
A Sant’Anna del Furlo, nel Parco sculture de La Casa degli Artisti, è ancora visibile l’installazione
con la quale La Casa per le Arti ha partecipato alla scorsa edizione della Land Art al Furlo dal titolo Saxum.
Nel cuore del boschetto della Casa degli Artisti, Emilia Steiner, con la collaborazione di Walter Zuccarini e
l’apporto di Angela Fedele, ha ideato l’installazione sulla base dei seguenti pensieri.
Saxum è frammento del regno minerale inanimato.
Osserviamone uno di piccole dimensioni: la sua forma è come quella di un seme, ma non la sua sostanza.
Infatti nel seme, appartenente al regno vegetale, è nascosta una forza vitale che può manifestarsi solo se posto in certe condizioni di calore e luce.
Il sasso è invece inerte. Eppure, anche nel sasso pulsa la vita delle particelle atomiche e subatomiche di cui la scienza contemporanea ci ha svelato l’esistenza.
Il sasso attende di essere destato dalla condizione di sonno profondo in cui è confinato, costretto dalla forza di gravità.
L’installazione proposta vuole evocare il suo risveglio e la sua evoluzione verso lo stadio superiore rappresentato dal seme, nel superamento della gravità,
e prefigurare il successivo salto evolutivo allo stadio dell’uovo, archetipo della vita animale e umana.
Il saxum diventa così simbolo dell’unità dei regni della Natura.

 


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Workshop di Cianotipia

By La Casa per le Arti 3 commenti

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SABATO 22 E DOMENICA 23 SETTEMBRE 2018

L’ EQUINOZIO D’AUTUNNO IMMERSI NEL BLU

Con questo workshop prosegue la nostra collaborazione con Raffaele Alecci del Collettivo romano Pigments. L’approccio artigianale all’arte fotografica è interessante perché ci connette con la storia e ci fa conoscere il processo attraverso il quale l’immagine fotografata di un elemento naturale può essere elaborata e trasformata in qualcosa di originale che trascende il dato naturale.

Impareremo a utilizzare una delle tecniche più antiche di stampa a contatto inventata nel 1842 da Sir John Herschel. Useremo i sali ferrici dal caratteristico blu intenso che è tipico di questo tipo di stampa fotografica.

Ascolteremo dal docente cenni storici sulla fotografia per poi passare all’attività pratica cominciando dal reperimento in loco  del materiale naturale da usare (foglie, fiori, cortecce, ecc.).

Condivideremo l’inizio dell’autunno con due giornate di Bellezza con arte, natura, cibo, pensieri, sorrisi, la luce del Sole, IL SENTIRE NEL BLU, come è nel nostro stile.


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LA SETTIMANA MAGICA – INCONTRARE SE STESSI- RIFLESSIONI

By La Casa per le Arti Nessun commento

Otto giorni fa salutavamo i nuovi amici de La Casa per le Arti  a conclusione dell’esperienza di scultura condivisa dal 21 al 28 luglio,  guidata da Walter coadiuvato da Nando e da Emilia dietro le quinte.

Si aggiungeva così un altro tassello all’affresco che è il nostro progetto L’arte salva il mondo.  Le forme, i suoni  e i colori che si sono manifestati, giunti a quiete attraverso tutti noi,  ancora risuonano nella calma silenziosa  di questa estate giunta al suo culmine.

I cuccioli della nostra colonia felina crescono e giocano guizzando come pesci e volando come farfalle e,  al calar del sole, dopo il lavoro, ci fanno sorridere il cuore di tenerezza.

Anche il nuovo laboratorio della scultura si va trasformando e arricchendo di nuove opere che,  “richiamate” dai gesti degli scultori, ci parlano del mondo spirituale al quale appartengono e dal quale provengono.

Se facciamo attenzione, dal sottofondo  del frinire delle cicale, possiamo ascoltare emergere la loro voce e il riecheggiare delle forme- pensiero create durante le meditazioni mattutine, possiamo percepire la sostanza spirituale che si è creata dal lavoro nel tempo e nello spazio, tuttora persistente.

Kaspar, l’ultima opera di Walter, dopo l’esposizione  agli influssi del cielo notturno,  segnato dall’eclissi di luna della notte precedente, è tornato al coperto.  Dopo aver ispirato ad Armando Fragassi la scrittura e la regia della performance Il Principe disincantato,  interpretata dai suoi studenti-attori,  Kaspar ha acquistato nuova vita e con le sue mani arrese al cielo e il cuore aperto al mondo,  ci parla della nostra umana duplice natura terrena e divina.

Così sono nate L’occhio di Atena, Tutankhamon, Mater,  Duale, Arca, Eclisse e New Way.

La scultura, e l’arte in generale, è lo specchio di chi siamo nella profondità interiore sconosciuta a noi stessi e ci permette, attraverso l’uso delle mani e del corpo , di  fare  passi nel mistero e di  risvegliare i sensi della percezione.

Vivere insieme questa esperienza crea correnti di simpatia e di fratellanza che prefigurano il nuovo mondo di pace, bellezza  e amore che tutti noi sogniamo e che sempre proviamo a costruire. Perché  il Mondo salvi l’arte.


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Infinito Presente 2018 – seconda edizione

35861421 213323562638511 6669118173758881792 n 1 Infinito Presente 2018   seconda edizione walter zuccarini Vittorio Sciubba Valerio Ivo Montanaro Taraf de Gadjo Santa Maria del Tricalle Roberto Scaricaciottoli Roberto Pievaroli Rebis Duo (Luca Dragani e Eugenio Caronna) Raffaele Alecci Patrizia Montano maria pia dintino Marco Pizii Luca Bruno Jazz Duo (Luigi Blasioli e Cristian Caprarese) Irene Guarrera infinito presente Il Sogno (Andrea e Paolo Camerini) Giorgia Guerrieri Georg Reinking Franco Glieca Fabio Delizia Debora Vinciguerra Davide Cocozza Daniele Guerrieri Camerawork e Pigments Armando di Nunzio antonio sorace Andrea Camerini Ai Hashimoto

Si è conclusa felicemente la seconda edizione di Infinito Presente, il simposio delle arti che ha visto la collaborazione di tante persone per onorare la bellezza della chiesa medievale più antica della città e metterla al centro dell’attenzione della comunità.

Interessarsi alla bellezza e cercarla  è in fondo cercare noi stessi, perché è la bellezza che muove le nostre azioni, che ci commuove, anche se non sempre ce ne rendiamo conto.

E quanto più siamo educati e sensibili alla bellezza, tanto più la bellezza  attraversa noi e la nostra esistenza e risuona nel nostro essere come un’eco. Così nasce la vera etica, che è riconoscere,  preservare, coltivare questo sentimento di bellezza, come un seme di luce che si alimenta della nostra consapevolezza.

Santa Maria del Tricalle, piccolo, prezioso gioiello a forma ottagonale, incastonato nel verde del giardino, ponte fra terra e cielo, si offre a noi in tutta la sua sobria bellezza invitandoci a entrare con un abbraccio accogliente.

Per questo lo abbiamo sentito come il luogo giusto per poter scrivere un’altra pagina del nostro progetto L’Arte salva il mondo, con il quale intendiamo  promuovere un’arte che, come un vero e proprio “organo” della vita sociale,  sia chiave  di evoluzione individuale e sociale; un’arte non elitaria, oggettiva, ecocompatibile ed ecosostenibile, che si riconcili con la manualità, che scaturisca da un lavoro interiore, che sia scoperta e conoscenza di sé e creazione di nuovi possibili mondi.

Con questa kermesse abbiamo cercato ancora una volta di mostrare ed evocare, già nel titolo,  la natura soprasensibile dell’arte: l’ispirazione artistica  è sentire il collegamento con il mondo dell’immaginazione, un vero e proprio mondo in cui tutto è in movimento e vive in potenza. L’opera d’arte, in questo senso, è la manifestazione sul piano fisico di una possibilità, di un movimento giunto a quiete come forma, colore, suono, per mezzo del lavoro dell’essere umano.

 

Arte è tutto ciò che facciamo con dedizione e amore per il bene comune che non è distinto dal nostro bene personale. Ognuno di noi è infatti una cellula dell’organismo umanità e l’arte ne è organo vitale.

Tolstoj attribuiva all’arte il “compito immenso” di sopprimere la violenza.

In questo nostro tempo di grandi, necessari cambiamenti, ci sembra estremamente attuale e urgente coltivare un nuovo pensare e un nuovo sentire per un nuovo modo di agire. Il rinnovamento dell’arte si compie attraverso una trasformazione interiore profonda, nella consapevolezza che tutto ciò che l’essere umano crea, mosso da un reale amore per il bello, soddisfa il bisogno artistico innato,  acquista vita e contribuisce all’evoluzione della coscienza umana.

Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questi otto giorni di arte coinvolgente, emozionante, commovente, promettente:

Walter Zuccarini, ideatore e direttore artistico instancabile, incontenibile, appassionato

Zaira Fusco e Marco Passerini (cu_i comunicazione umanistica integrata), produzione e comunicazione, professionisti seri e affidabili

La Soprintendenza Belle Arti e paesaggio dell’Abruzzo per la gentile concessione del tempietto

Gli artisti: Walter Zuccarini, Vittorio Sciubba, Maria Pia D’Intino, Georg Reinking, Davide Cocozza, Antonio Sorace, Daniele Guerrieri, Debora Vinciguerra, Luca Bruno, Armando Di Nunzio, Franco Glieca, Raffaele Alecci, Camerawork e Pigments, Roberto Pievaroli, Ai Hashimoto, Jazz Duo (Luigi Blasioli e Cristian Caprarese), Andrea Camerini, Taraf de Gadjo, Marco Pizii, Rebis Duo (Luca Dragani e Eugenio Caronna), Il Sogno (Andrea e Paolo Camerini), Roberto Scaricaciottoli,  Fabio Delizia, Valerio Ivo Montanaro, Patrizia Montano, Giorgia Guerrieri, Irene Guarrera, Armando Fragassi con i suoi allievi liceali (Valentina Anzoletti, Joan Llanaj, Antonio Mancinelli, Alice Tonelli, Gaia Terrenzio, Mirko Ferretti).

Infine  tutti gli amici de La Casa per le Arti che ci hanno accompagnato in questo viaggio.

Grazie anche ai visitatori numerosi che con la testimonianza scritta del loro apprezzamento ci incoraggiano e ci sostengono.

 

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L’ARTE, L’ARTIGIANATO E LE STMPANTI 3D

By La Casa per le Arti Nessun commento

 

In una conferenza del 1908 Rudolf Steiner disse che “Tutte le macchine e le apparecchiature tecnologiche che l’uomo oggi si costruisce, acquisteranno vita nel futuro e avverseranno gli uomini in modo spaventoso. Tutto ciò che viene creato secondo un mero principio utilitaristico, da un egoismo individuale o collettivo, in futuro sarà nemico dell’uomo. Oggi ci interroghiamo troppo sull’utilità di quel che facciamo. Se veramente volessimo favorire l’evoluzione, allora non dovremmo chiederci l’utilità di ciò che facciamo, ma piuttosto se sia bello e nobile. Dovremmo agire non solo secondo il principio di utilità, ma spinti dal puro entusiasmo per il bello. Tutto ciò che oggi l’uomo crea secondo un reale amore per il bello, per soddisfare il suo bisogno artistico, un giorno acquisterà vita e contribuirà all’ulteriore sviluppo dell’uomo. È terribile vedere oggi quante migliaia di uomini, fin dalla prima infanzia, sono indotti a non conoscere nessun’ altra attività che quella volta all’utilità materiale e ad essere esclusi, per tutta la vita, da tutte le cose belle ed artistiche. Nelle scuole elementari più povere dovrebbero venir esposte le massime opere d’arte : ciò sarebbe una vera benedizione per l’evoluzione umana. L’uomo costruisce da sé il proprio futuro.”

Come sempre, le sue parole profetiche e attualissime ci inducono a qualche riflessione su questioni  con cui dobbiamo confrontarci nel quotidiano.

Non c’è dubbio che stiamo vivendo in un’epoca di svolta. La cultura materialistica, che in questo nostro tempo tormentato stiamo cercando di superare come uno stadio  necessario e transitorio dell’evoluzione umana, è in profonda crisi dopo aver prodotto l’analfabetismo spirituale  responsabile del degrado umano e ambientale nel quale viviamo. La scuola, per cominciare, fin dai primi anni,  sostiene un sistema educativo basato su modelli culturali orientati verso l’egocentrismo, la competizione,  l’intellettualismo precoce.

Prima vittima di questo paradigma culturale è l’Arte intesa nel senso più ampio possibile come chiave evolutiva capace, dal punto di vista spirituale,  di attivare la percezione dell’unità fra noi stessi e il Tutto e, dal punto di vista fisico-terreno,  di rendere l’essere umano libero e autonomo.

Il processo attraverso il quale ciò è avvenuto è stato graduale e si potrebbe far risalire al XV secolo d. C.,  all’inizio di quell’ epoca di cultura che Rudolf Steiner chiama quinta epoca postatlantica che durerà 2160 anni, cioè fino al 3500 circa e nella quale, quindi, siamo completamente immersi.

È l’epoca che stiamo vivendo in cui siamo chiamati a confrontarci con il problema del male, a spiritualizzare la materia, la mater – ria,  cioè la “madre caduta”.

È l’epoca della teoria del fine che giustifica i mezzi, del cogito ergo sum di Cartesio che aveva così decretato la separazione tra l’uomo pensante e il mondo,  della distinzione fra arti maggiori e arti minori,  dell’Italia del Rinascimento protagonista indiscussa nelle arti, dell’epoca dei lumi, e poi nell’Ottocento della  la Rivoluzione industriale con cui il materialismo fece un balzo in avanti: la  produzione artigianale originale fu soppiantata dall’anonima  produzione in serie,  realizzata con le macchine nelle fabbriche, finalizzata al profitto e basata sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, in cui la materia era considerata mera  risorsa economica da possedere o predare,  senza più alcun collegamento con lo spirito che veniva di fatto cancellato dall’orizzonte esistenziale. L’arte diventava sempre più intellettualizzata, elitaria, autoreferenziale e  mercificata.

Oggi,  con il trionfo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, siamo a una nuova svolta epocale. La seduzione della scienza ci sta travolgendo e proiettando a tutta velocità verso una dimensione esistenziale che potrebbe rendere il nostro pianeta una  tabula rasa elettrificata, popolata da automi.

Il veleno che pervade ormai ogni aspetto della vita quotidiana, attraverso istituzioni, operatori commerciali e culturali, utilizza strategie di marketing estremamente aggressivo per  cercare di imporre su vasta scala la tecnologia delle stampanti 3D da applicare all’artigianato e all’arte. L’idea è che possiamo fare tutto ciò che progettiamo in poco tempo, con grande facilità e a costi irrisori. Naturalmente è una menzogna. E’ l’ennesimo tentativo di sostituire le macchine agli uomini e quindi di sottrarre all’essere umano la possibilità di vivere l’intero processo creativo come esplicazione delle tre facoltà dell’anima; da una parte quindi si illudono i giovani e dall’altra si   cerca di alienare definitivamente la coscienza di chi sa ancora fare le cose, di che è ancora capace di creare  onorando l’essere “intero” e divino che siamo in essenza,  che pensa, sente e agisce, che è capace di sviluppare un progetto e l’abilità di metterlo in pratica, che sa canalizzare la propria volontà.

Il lavoro artigianale è iniziatico. Attraverso di esso si possono sviluppare qualità e facoltà che nobilitano e affinano la nostra anima: la pazienza, l’osservazione, l’attenzione, l’umiltà, il senso di appartenenza e di collegamento al vivente. Un tempo gli  artigiani insegnavano nelle scuole, oggi in quelle stesse scuole sopprimono le discipline artistiche e chiudono i laboratori d’arte.

Parallelamente si delegano inquietanti robot alla progettazione e alla realizzazione con sostanza polimerizzate di oggetti replicabili all’infinito. Ciò significa alienare,  privare l’anima dell’esperienza della ricerca della forma nel corso del processo di realizzazione, dell’entusiasmo del rapporto con il colore, della trasformazione degli ostacoli in soluzioni, del superamento dei propri limiti, della conoscenza profonda della materia e delle relative leggi, in definitiva della nostra meravigliosa umanità.  Si dice che la tecnologia è al nostro servizio. E’ vero, ma solo se siamo coscienti di ciò che usiamo e se abbiamo fatto un percorso di conoscenza di tipo “analogico”. In arte forse possiamo anche usare una stampante 3D  ma solo se abbiamo fatto l’esperienza della matita, del pennello, dello scalpello, dell’uso creativo delle nostre mani e del nostro corpo.

Proporre ai giovanissimi la stampante 3D per fare artigianato significa dare il colpo di grazia sia all’artigianato che all’essere umano.

Questo processo di demolizione è inesorabile nell’inconsapevolezza della quasi totalità degli artigiani stessi, vittime della crisi economica e culturale.

Si dice che però le mani non potranno mai essere sostituite. Ma di questo passo  saranno utilizzate semplicemente per premere pulsanti e interruttori.  Così come oggi sono  utilizzate per muovere il mouse sulla scrivania. Ma chiediamoci se è questo il senso di avere le mani. Consideriamo che le mani sono i nostri arti peculiari che liberiamo quando conquistiamo la posizione eretta e dunque l’autocoscienza.

Siamo proprio sicuri che tutta questa tecnologia serva solo a facilitarci l’esistenza o a far guadagnare denaro alla Sony e alle multinazionali? Il motivo ultimo e recondito è quello di manipolarci, indebolire la nostra volontà di cui la mano è strumento, e dunque  perdere la nostra identità, la nostra libertà. L’immagine dell’artigiano digitale che stanno cercando di imporre nelle scuole e nelle università ai giovani senza prospettiva è in realtà un ossimoro oltre che una menzogna. E i professori e i rettori ci stanno mettendo la faccia nei convegni organizzati dalle multinazionali..

Per far passare questi messaggi è stato preparato da lungo tempo il terreno dell’ignoranza di chi siamo, terreno poi concimato con il veleno del materialismo che riduce la percezione della realtà a un limitato orizzonte di luoghi comuni e superficiali e di condizionamenti potenti e liberticidi.

Così si dimentica la missione umana di coltivare la bellezza per trasformare il mondo. La bellezza rischia di sparire semplicemente perché nessuno la vede, perché si è persa la facoltà di discernere la qualità e il senso sacro e iniziatico del lavoro che la crea. Le facoltà che abbiamo se non vengono coltivate, curate, nutrite,  vanno perdute.

Stiamo assistendo all’affondo finale della realizzazione di un progetto lucido, messo a punto da gruppi di potere antilibertari che vedono nell’arte libera un’attività pericolosa e sovversiva in quanto massima espressione di autonome individualità creatrici .

Tutto questo ci dà la percezione sempre più chiara di ciò che è necessario fare: continuare coraggiosamente a “metterci il cuore”, a vivere nei processi creativi, a sentire che l’attività artistica fatta con le mani è una chiave per fare un lavoro interiore,  a testimoniare la fiducia nel potere e nella magia della fantasia morale creatrice di nuova bellezza,  forte della consapevolezza  dell’aiuto del mondo spirituale per affermare  una mutazione luminosa della coscienza umana che si rifletta nelle sfere della vita economica, sociale, politica, etica.

Rudolf Steiner aveva affermato che se l’umanità avesse avuto un futuro sulla terra, sarebbe stato un futuro artigiano.  A Natale del 1923, ottocento membri venuti da ogni paese si riunirono a Dornach, non a caso, nei locali della falegnameria per costituire il nucleo della «Società Antroposofica Universale», la cui «prima pietra» fu posta da Rudolf Steiner il mattino stesso di Natale.

Il 30 marzo del 1925 moriva in un letto che aveva fatto sistemare nella falegnameria dove aveva scolpito la statua lignea del Cristo, rappresentante dell’umanità.

Sappiamo che i processi di cambiamento  in atto ai quali stiamo assistendo dovranno di necessità restituire all’arte e all’artigianato un posto centrale per affrontare e risolvere i problemi interiori ed esteriori e dare un senso all’esistenza degli esseri creatori che siamo. Sta già sorgendo una nuova Arte intesa come espressione dello spirito umano che plasma la materia, che redime la mater-ria per edificare concretamente il nuovo mondo; un’arte che esprime, attraverso linguaggio e ricerca individuali,  contenuti universali per una coesistenza pacifica e armoniosa con ogni essere vivente. Ed è un’arte che si è riconciliata con l’artigianato, che non distingue più le arti maggiori dalle minori e che si è riappropriata delle mani e di tutto il corpo, strumento della volontà.

Il nostro lavoro deve essere quello  di chi semina con la certezza di un raccolto tanto più straordinario quanto più ampia sarà la consapevolezza e diffusa la conoscenza delle verità spirituali che governano la vita dei mondi.

 

INVITO ALLA LETTURA

Nel corso dei secoli,  nelle varie civiltà, la scienza, la religione e l’arte si sono sempre contese il primato. In Occidente, la religione ha predominato a lungo, ostacolando l’arte e la scienza. Poi è giunta un’epoca in cui la religione è andata in declino, mentre la scienza ha preso il sopravvento. Ora si può dire che l’avvenire appartiene agli artisti. Sì, il mondo li ama sempre di più, li applaude ed è tramite gli artisti, cioè i musicisti, i poeti, i pittori e gli scultori, che il Cielo vuole ora manifestarsi. Per quale motivo?  Per l’uomo non vi è nulla di più essenziale dell’arte e ciò ci riporta all’infanzia dell’umanità….. (Il bambino) non si occupa né di filosofia, né di scienza, né di morale, ma è un artista… La storia dell’umanità è stata caratterizzata sin dall’inizio dall’arte; successivamente ha prevalso la religione e poi è riuscita ad imporsi la scienza. Ma in avvenire sarà di nuovo l’arte a essere più importante… Solo l’arte può raggiungere il cuore degli uomini con immediatezza, risvegliandoli alla vera vita…. Sarà quell’arte  a salvare il mondo, un’arte consapevole, rischiarata dalle verità della saggezza e dell’amore. In avvenire è agli artisti che verrà dato il primo posto perché il vero artista è al tempo stesso un sacerdote, un filosofo e uno scienziato. Sì, perché il ruolo dell’artista è quello di realizzare sul piano fisico ciò che l’intelligenza concepisce come vero e ciò che il cuore sente come buono, affinché il mondo superiore, il mondo dello Spirito, possa scendere e incarnarsi nella materia.-

Omraam Mikhaël Aïvanhovstampanti3d 600x450  L’ARTE,  L’ARTIGIANATO E LE STMPANTI 3D


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IL FANCIULLO D’EUROPA KASPAR HAUSER

20180203 184408 1 1024x834 IL FANCIULLO DEUROPA KASPAR HAUSER Rudolf Steiner risveglio spirituale Novalis KASPAR HAUSER IL FANCIULLO DEUROPA

Walter Zuccarini, Kaspar, cirmolo, h. cm 200.
L’opera è esposta fino al 20 marzo 2018 al Museo Vittoria Colonna di Pescara

 “Tutto ciò che avviene, io lo voglio”  (Novalis)

Le vicende della storia esteriore sono sempre determinate dalla direzione spirituale di entità superiori.

La loro azione sulla Terra si manifesta attraverso individualità umane che hanno la missione particolare di spingere in avanti l’evoluzione del mondo.

Kaspar Hauser è stata una di esse.

Nacque in Germania il 29 settembre del 1812 nel castello di Karlsruhe, figlio ed erede legittimo del granduca Karl del Baden e di Stephanie de Beauharnais, figlia adottiva di Napoleone.

Kaspar Hauser comparve nel mondo  come un essere puro e innocente. La sua breve esistenza terrena, una via crucis che si concluse con un brutale assassinio il 19 dicembre 1833, apparve un enigma che non poteva essere spiegato semplicemente come uno dei tanti delitti dinastici, ma piuttosto come l’attuazione di un piano criminale attuato da menti raffinate con uno scopo ben preciso.

Kaspar fu rapito neonato e cresciuto con riguardo e cura, anche se in disparte, fino a che iniziò a camminare e a formare ricordi durevoli. Quindi, intorno all’età di tre anni, venne imprigionato in un luogo dove per dodici lunghi anni fu costretto a stare seduto al buio e a nutrirsi di pane e acqua,  senza mai vedere alcun essere umano, né il sole, né la luna, né il cielo. A quindici anni venne messo in piedi, gli venne insegnato a pronunciare qualche parola in dialetto e a scrivere il nome Kaspar Hauser e il 26 maggio 1828 fu abbandonato a Norimberga. Deforme nel fisico, riusciva a camminare a malapena e stringeva nella mano una lettera indicante il nome del capitano di cavalleria von Wessing.

Iniziò allora un periodo in cui fu protetto e amato, aiutato nell’apprendimento del linguaggio e nello sviluppo del talento artistico e tecnico. Ma incontrò allo stesso tempo l’ostilità dei suoi avversari che avevano il compito di corromperlo ed eventualmente di eliminarlo.

Kaspar Hauser aveva la missione di porre le basi per il risveglio spirituale dell’Europa. Se avesse potuto portarla  a compimento, avrebbe cambiato il corso della storia ed evitato le due guerre mondiali e le tragiche vicende del XX secolo. Ma l’azione delle forze dell’ostacolo prevalsero servendosi di quei personaggi dell’epoca che gli riservarono un trattamento tanto crudele e disumano. Essi dovevano sapere perfettamente che  la posizione eretta è la condizione per poter sviluppare la coscienza dell’io, che  vivere al buio senza sperimentare l’alternarsi della notte con il giorno, la visione del cielo e della natura vivente impedisce la percezione del tempo e dello spazio, lo sviluppo del pensiero e del linguaggio e che la coscienza entra in una condizione di oscurità.

Tuttavia l’indagine scientifico spirituale di Rudolf Steiner, sempre illuminante, ci ha rivelato che senza il sacrificio di Kaspar “il contatto fra la terra e il mondo spirituale sarebbe stato totalmente interrotto” e che la morte sacrificale sulla terra ha efficacia spirituale duratura, ma può essere perduta se non viene riconosciuta.

Il contenuto, l’essenza, la sostanza della missione di quell’individualità che abitò il corpo di Kaspar Hauser dunque sono più che mai attuali in questo nostro tempo, si irradiano in direzione della Terra da piani esistenziali superiori affinché possiamo afferrarne il senso e accoglierlo coscientemente per orientare il nostro cammino verso la costruzione di un nuovo mondo di pace e di amore.


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VENTINOVE SETTEMBRE

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La scultura Kairos rappresenta immaginativamente un essere umano nell’atto dello sforzo per liberarsi: le labbra  pronunciano il sacro Logos, le  braccia e le  mani  si trasmutano in ali per il volo, per quel salto interiore individuale necessario,  che diventa evolutivo per tutta la comunità, risvegliata alla coscienza dell’unità.  Il kairos è il tempo supremo della crisi e della prova, il tempo da cui sorge la possibilità di creare il nuovo.  L’essere umano,  creatura divina, realizza la sua missione sulla Terra.

La Casa per le Arti ha partecipato con il cuore alla creazione di Kairos.

Queste le belle e intense riflessioni di Angela Fedele:

Kairos: lo Ubermensch celeste è tra noi.

                                                       “La domanda decisiva per l’uomo è questa:

è egli rivolto all’infinito oppure no?”

Karl Gustav Jung

Siamo al crepuscolo dell’era degli artisti ‘dannati’. Questo è il Tempo degli artisti ‘benedetti’, se davvero vogliamo evolverci. Ora occorrono le forze luminose del Bene.

Ho assistito in prima persona, e con meraviglia primigenia, alla venuta alla luce dell’opera della maturità di Walter Zuccarini: Kairos. La sua metamorfosi dalla potenza all’atto, dall’Idea alla forma materiale, è stata senza alcun dubbio prodigiosa. Ho visto Walter scolpire per l’intera estate, a temperature elevatissime, con un impegno e una dedizione superiori alle sue stesse forze.

L’artista del ‘confine’, l’artigiano che ‘abita la soglia’, l’uomo che costitutivamente, e per sua stessa essenza , è azione pura, ci ha donato un miracolo. Guarda, o uomo, le belle forme candide e classicheggianti di Kairos, dell’Oltreuomo celeste; avvicinati e ascolta il monito primordiale, la parola prima ed ultima che esce dalle sue labbra semiaperte: «Sii individuo e collocati tra terra e cielo! Questo è il momento propizio! Non indugiare, perché Michele vomita i tiepidi!». Alfa e Omega si baciano: tutto è compiuto.

Zuccarini, con Kairos, ha posto al centro dell’attenzione la questione cruciale: la relazione finito-infinito. Scriveva Carl Gustav Jung nel suo Ricordi, sogni, riflessioni che “se riusciamo a capire e a sentire che già in questa vita abbiamo un legame con l’infinito i nostri desideri e i nostri atteggiamenti mutano.” È proprio nell’essere limitato dell’uomo che risiede la partecipazione all’infinito, faceva notare Martin Buber in Il problema dell’uomo: come potrebbe l’uomo essere finito se al di là di questo suo limite non c’è altro?

Attraverso Kairos, Zuccarini ci spinge fortemente a pensare come nella natura umana, che è caratterizzata al contempo dalla sua strutturale finitezza e dalla sua partecipazione all’infinito, risiede l’essere radicato nell’Assoluto.


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la Bellezza e il primo fiore

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La visione spirituale della vita si fonda su un’idea: quella che considera tutta la materia come una condizione di massimo addensamento dello spirito. La materia è la mater ria, la mater caduta, lo spirito è luce alla massima vibrazione. Quando lo spirito rallenta la frequenza vibratoria, “precipita”  fino a diventare forma percepibile ai sensi. Potremmo dire, utilizzando l’aiuto del genio della lingua italiana, che la forma è ferma.

Per questo gli orientali chiamano maja il mondo dei sensi, cioè illusione, perché la realtà vera è lo spirito che si cela nell’apparenza della materia.

Ma la visione spirituale si fonda anche su un altro aspetto fondamentale, quello che considera tutto l’esistente una realtà vivente: ogni cosa di questo mondo è un’entità vivente, anche se apparentemente inanimata. Come la pietra in cui pulsa la vita delle particelle atomiche e subatomiche di cui la scienza contemporanea ci ha mostrato l’esistenza.

In questa prospettiva la Bellezza, sul piano fisico sensibile si declina come una qualità dell’essere, ma nella sua essenza può essere intesa come una vera e propria entità che aleggia e pervade il Creato.

Per questo, essendo la Bellezza  immateriale, qualsiasi tentativo di definirla con il linguaggio umano non ne coglie l’essenza.

Possiamo infatti definire solo ciò che è, appunto, finito (un tavolo, una penna, una stanza); chiunque sperimenta come è difficile parlare per esempio di un colore o di un profumo o di un sapore o di qualità astratte come la bontà, la verità ecc.

La Bellezza è dunque ineffabile, ma possiamo percepirla ovunque nel Creato e in noi stessi attraverso il riconoscimento, il risveglio e l’esercizio di organi di senso “altri”, latenti in noi. La prima esperienza che ne facciamo è attraverso la Natura.

Eckhart Tolle,  maestro spirituale contemporaneo, nella rievocazione del giorno in cui spuntò il primo fiore sulla Terra milioni di anni fa, ci racconta, in una pagina luminosa del suo Il nuovo mondo, di quando la Bellezza irruppe nella coscienza umana attraverso la Natura:

“… più tardi quegli esseri delicati e fragranti che chiamiamo fiori avrebbero giocato un ruolo essenziale nell’evoluzione della coscienza di altre specie.

 Gli umani ne sarebbero stati sempre più attratti e affascinati. Mentre la consapevolezza umana si sviluppava, i fiori sono stati molto probabilmente la prima cosa che non avesse uno scopo utilitario alla quale essi hanno dato valore, una cosa che non fosse legata in alcun modo alla sopravvivenza.

Sono stati fonte d’ispirazione per innumerevoli artisti, poeti e mistici. Gesù ha detto di contemplarli per imparare da loro a vivere.

 Si racconta che il Buddha abbia tenuto una volta un sermone silenzioso durante il quale ha solamente guardato un fiore…

Vedere la bellezza di un fiore può, anche se brevemente, risvegliare gli umani alla bellezza perché questa è una parte essenziale del loro essere più profondo, della loro vera natura.

L’iniziale riconoscimento della bellezza è stato uno degli eventi più significativi nell’evoluzione della coscienza umana. I sentimenti di gioia e di amore sono intrinsecamente connessi con quel riconoscimento.”

La Bellezza è una dea giunta sulla Terra per tutti noi.


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CONVIVIUM ARTIS a Pianella

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Dal 4 al 6 agosto, a Pianella, le piazze e le strade del centro si sono trasformate per tre giorni in un laboratorio artistico en plein air.
Convivium artis, l’arte ai giovani – questo il titolo dell’evento – è stato organizzato dall’Accademia teatrale Arotron (www.arotron.it) fondata dall’attore, regista e doppiatore Franco Mannella, per promuovere l’amore per l’arte nei giovani e la contaminazione fra le varie arti.
Nella convinta condivisione di tali scopi, Walter Zuccarini, invitato a partecipare, ha curato l’allestimento dello spazio della chiesa longobarda del S.S. Salvatore, oggi diroccata, con tre installazioni allineate lungo l’asse centrale longitudinale, come tre passi del percorso evolutivo dell’anima umana: L’Uomo Nuovo,20170804 195543 576x1024 CONVIVIUM ARTIS a Pianella 20170805 010506 CONVIVIUM ARTIS a Pianella 20170805 210824 1 576x1024 CONVIVIUM ARTIS a Pianella con il cuore aperto al mondo, vive nel Kairos e si va trasformando in un angelo che rispecchia nel bianco e nell’oro la propria anima purificata. Sostiene il mondo è l’archetipo femminile, l’immagine di quell’anima che, attraverso il lavoro interiore, dà alla luce il frutto dell’Amore incondizionato.
Tutte intorno, sulle rovine dei muri perimetrali, osservano la scena, silenziose, le sculture di pietra realizzate da Alessandro Di Muzio, Armando Di Nunzio e Umberto Pennesi, presso La Casa per le Arti durante i corsi tenuti da Walter.
Per tre sere, il tramonto, le luci delle candele, la grande luna alta nel cielo, le voci degli allievi dell’Accademia Arotron, hanno elevato la vibrazione del luogo e creato una connessione con la dimensione spirituale in un’atmosfera di palpitante sacralità.


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CONNESSIONI – IMMAGINI

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Connessioni  è stata un’occasione per sperimentare, ancora una volta, la possibilità che abbiamo tutti insieme di creare bellezza, pace e amore.  La Casa per le Arti è diventata un luogo di risonanze luminose in cui ognuno,  connettendosi con il Tutto, si  è sentito libero di essere autentico, spontaneo,  coraggioso, creatore. E abbiamo assistito a miracoli. Le connessioni creano risonanza e la risonanza, che è di natura espansiva,  crea unione. L’unione  crea felicità. L’esperienza artistica è connessione,  è risonanza, è libertà. Grazie a tutti e…  alla prossima volta! WEWalter 1024x682 CONNESSIONI   IMMAGINI Emilia 682x1024 CONNESSIONI   IMMAGINI Nando 577x1024 CONNESSIONI   IMMAGINI

Angela 1024x910 CONNESSIONI   IMMAGINI

Saluto al Sole

Armando 682x1024 CONNESSIONI   IMMAGINI Cristina 682x1024 CONNESSIONI   IMMAGINI Irene 1024x682 CONNESSIONI   IMMAGINI Marco 682x1024 CONNESSIONI   IMMAGINI Pranzo 576x1024 CONNESSIONI   IMMAGINI Laboratorio di teatro 1024x682 CONNESSIONI   IMMAGINI Laboratorio di teatro 2 1024x682 CONNESSIONI   IMMAGINI Laboratorio di scultura 1024x682 CONNESSIONI   IMMAGINI Laboratorio di scultura 2 576x1024 CONNESSIONI   IMMAGINI Buffet 1024x576 CONNESSIONI   IMMAGINI Atelier 1024x576 CONNESSIONI   IMMAGINI connessioni 1024x576 CONNESSIONI   IMMAGINI


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Tessere di un mosaico vivente. Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista ad Antonio Sorace

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Ho incontrato Antonio Sorace a San Marino in occasione della Prima edizione di Land Art nel centro storico della città (8 aprile – 18 giugno 2017). L’occasione di intervistarlo è nata durante una mia successiva visita a La Casa degli Artisti, nella splendida cornice delle Gole del Furlo.

Angela: «Vedendo le opere che hai presentato alla Land Art di San Marino ho avuto l’impressione che fossero propriamente di carattere immanente, nel senso che hai cercato un dialogo con il fruitore dell’opera, scevro di tensione trascendente, un po’ a ‘cielo chiuso’, come a voler sottolineare che non ti interessa occuparti dell’ “altrove”.»
Antonio: «Credo di essere da questo punto di vista alquanto gramsciano: mi piacerebbe attraverso l’opera artistica ‘educare’, in quanto credo che l’arte abbia una funzione sociale e didattica.»
Angela: «Quindi Antonio qual è la Weltanschauung di fondo che intendi rappresentare con le opere che hai esposto a San Marino?»
Antonio: «La mia personale idea di libertà, filo conduttore di tutta la mia produzione artistica, nonché della mia esistenza. Una libertà esaminata da vari punti di vista. Due in particolare, La statua della Libertà e La Marianne sono una satira di una idea di libertà che ci è stata proposta. La prima, che rappresenta la statua della libertà, ha una forza estrema nel linguaggio, a mio avviso, ma di non facile lettura. Esaminiamo assieme il simbolismo dell’opera. Nella mano presenta una fiaccola, ma di fabbricazione cinese, il che ha un significato ben preciso. La statua è volutamente di colore nero, quindi vi è rappresentata una ragazza di colore, che evoca la storia dell’imperialismo e del colonialismo. Il pugno della giovane donna è rivestito da un guanto nero. Anche questo è un particolare voluto e fa riferimento alla vittoria nera alle olimpiadi del ’68 di Tommie Smith e John Carlos, che alla premiazione si mostrarono entrambi con una mano guantata di nero come simbolo di protesta. La statua presenta inoltre una copertura delle parti intime, indicatrice di un discorso sulla libertà delle donne e sulla violenza. Ma l’aspetto dell’opera che mi premeva di più rappresentare è che è affogata in un blocco di cemento, il sistema adottato dalla mafia per far sparire le persone non gradite. Quindi anche quest’ultimo è un aspetto di una libertà tanto propagandata da questa statua che accoglie tutti, ma che a ben vedere non ha avuto, e non ha, un riscontro oggettivo nella realtà storica. La seconda opera, La Marianne, è simbolo della libertà, icona della Rivoluzione francese. La Marianne è stata sempre raffigurata come una donna che tiene in mano una grande bandiera. Quindi la bandiera francese come contenuto di libertà che ha in sé valore universale. La mia Marianne presenta delle variazioni rispetto all’icona tradizionale. Nella mano stringe una piccola bandiera. Qui ho volutamente fare un’ironia un po’ goliardica, se vogliamo, in quanto l’asta della bandiera è fatta con due penne Bic, una posta sull’altra, e in italiano risuona come Le Pen, che vuole ironizzare sull’idea di libertà oggi rappresentata in Francia da un partito di estrema destra. Un’altra opera è ricavata da un unico tronco, di pioppo, e vi sono rappresentate tre figure ibride. E’ intitolata Figli dello stesso padre. Naturalmente per stesso padre s’intende l’albero da cui è stata ricavata, la materia da cui è emersa la forma. Le figure sono colorate, quindi anche qui riemerge con forza il tema della libertà contro il razzismo: ciascun individuo si costituisce primariamente e imprescindibilmente come persona al di là del colore della pelle. L’ultima opera che tratteggerò, è collocata al di sotto del Museo della tortura, ed è intitolata Libera. Figura femminile estremamente esile e slanciata, con le braccia sollevate e gonna in acciaio. La cinghia sulla vita evoca la cintura di castità, ed è quindi ancora una volta una diversa declinazione del concetto di libertà. In questo caso, libertà dei costumi e di espressione, anche attraverso il modo di vestire delle donne. Oggi, a mio avviso, non abbiamo più bisogno di cinture di castità, ma di ‘cinture di cultura e di bellezza’.»
Angela: « Mi sembra di capire dal tuo discorso che il femminile è un tema che ti sta a cuore.»
Antonio: «Sì, io ho vissuto con grande passione il Sessantotto e ho sostenuto attivamente il movimento femminista, perché era comunque un modo per contrastare il potere. Oggi mi rendo conto, però, che lo spirito rivoluzionario originario è stato un po’ tradito: più che di liberazione dal potere maschile, parlerei di emulazione del potere maschile.»
Angela: «Come realizzi le tue opere, Antonio?»
Antonio: «In questo momento sto utilizzando il legno che lavoro con una tecnica molto veloce, utilizzando la motosega. È una tecnica che mi coinvolge interamente in un impegno fisico che mi dà soddisfazione.»
Angela: «Cos’è un’opera d’arte per te?»
Antonio: «Un’opera è essenzialmente una forma di linguaggio, come del resto scrivere, dipingere, comporre musica. L’opera d’arte è espressione dell’artista. Quando faccio arte per me è come fare una seduta psicanalitica in cui, al contempo, sono terapeuta e paziente. Cerco dunque il dialogo con me stesso, oltre che con il fruitore. Nell’arte canalizzo la tensione ideale che ha sempre caratterizzato la mia vita. Da giovane, con il movimento del Sessantotto, oggi con l’arte.»
Angela: «Nella tua vita ti sei sempre dedicato alla scultura?»
Antonio: «Nella mia vita ho fatto mille lavori, ma non amo definirmi né artista né scultore. Semplicemente faccio sculture per me stesso, ma anche per comunicare con l’altro, come adesso sto facendo qui con te.»
Angela: «Ti ritrovi di più nell’idea di Cartesio, “penso, dunque sono”, o di Camus, “mi rivolto, dunque sono”, o ancora in quella di Buber, “mi relaziono col tu, dunque sono”?»
Antonio: «Direi fondamentalmente: ‘vivo, dunque sono’, e vivo di casualità. Tutto è casuale: la famiglia d’origine, il contesto socio-culturale, gli incontri, gli eventi, tutto.»
Angela: «E la scelta, allora, che ruolo gioca?»
Antonio: «La scelta può essere solo teorica. Nella prassi le cose sono diverse. Io gioco a biliardo, che è una metafora assoluta della vita, perché non solo bisogna vincere, ma bisogna anche evitare che vincano gli altri. È un gioco estremamente preciso, e la precisione intellettuale è necessaria nella vita così come nell’arte.»
Angela: «In che senso?»
Antonio: «Nel senso che se non sei preciso e attento nella realizzazione di un’opera, puoi commettere degli errori.»
Angela: «Quindi se è un errore, non siamo più davanti al caso?»
Antonio: «No, qui siamo davanti a una scelta mia sbagliata e quindi a un errore. La causa è una mancanza di attenzione.»
Angela: «La Casa degli Artisti che fase della tua vita rappresenta?»
Antonio: «Posso dire che sicuramente non è un punto di arrivo. Quando nel 2003 ho acquistato questa casa, pensavo di creare un luogo di ritrovo per artisti con cui condividere esperienze. In questa casa mi esercito nella cura dell’architettura, della cucina, dell’ospitalità, della relazione in generale, e faccio tutto questo con grande piacere, perché per me la vita è fondamentalmente piacere.»
Angela: «La vita è bella?»
Antonio: «La vita è bellissima, anche quando si manifesta con situazioni difficili da affrontare, ma poi tutto passa, è solo un momento passeggero. E soprattutto, l’indicazione che voglio dare, è di non mollare mai, esercitando con tutto te stesso la volontà e la forza interiore. L’ultimo pensiero che vorrei lasciarvi è di vivere intensamente, nel senso di essere incisivi, ma con leggerezza.»IMG 5884 1024x682 Tessere di un mosaico vivente.  Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista ad Antonio Sorace


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Tessere di un mosaico vivente. Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista ad Alessio Andreotti

By La Casa per le Arti Nessun commento

“Proteggi la fiamma,
perché se non la si protegge,
prima che ce ne rendiamo conto il vento la spegnerà,
quel vento stesso che l’aveva accesa.
E allora povero cuore sarà finita per te, impietrito di dolore.”
-Joseph Beuys-

Angela: «Alessio, qui a La Casa per le Arti, al principio dell’estate, hai fatto un’esperienza di una settimana di scultura e di vita. Cosa ti ha portato qui?»
Alessio: «Sicuramente mi ha portato qui la voglia di intraprendere un’esperienza diversa, di trovare qualcosa di alternativo rispetto ad un livello standard. Avevo bisogno di un ‘novum’ che entrasse nella mia vita, nella ricerca di uno ‘zero’ da cui ripartire, di un centro attorno a cui sviluppare ciò che vorrò essere. La ricerca di questo posto è stata assolutamente casuale e, direi, fortunata. E devo ringraziare il destino. Ero alla ricerca di un corso di scultura su pietra, e ho trovato invece un corso di vita. L’aver imparato a modellare una pietra, a darle una forma, a pensarci bene, è stato solo il pretesto, l’occasione per vivere un’esperienza straordinaria, qui, a La Casa per le Arti.»
Angela: «Ci vuoi dire perché si è trattato in primis di un corso di vita, come accennavi? E che genere di vita hai respirato qui a La Casa per le Arti?»
Alessio: «Mi sembra un tipo di vita irreale, in quanto sono abituato a una razionalità di stampo differente e a una cadenza di tempi di vita diversi. Qui ho trovato tre persone – tu, Walter ed Emilia – che hanno intrecciato in un attimo la loro vita alla mia, in una piena compartecipazione ormai sempre più rara, mettendo a disposizione generosa il loro portato. Ora sta a me interiorizzarlo e farne tesoro. Quando ripartirò per tornare alla mia quotidianità, probabilmente mi sembrerà di aver sognato, perché lo stile di vita qui a Casa per le Arti è unico e raro, e molto distante dal mio. Il ritmo della giornata è scandito dai ritmo della natura. Per fare un esempio, sveglia all’alba, al sorgere del sole, e coricarsi dopo il tramonto, in un incedere costante nel lavoro, che, come dice Walter, risalendo alle scaturigini del termine stesso, è un ‘lavare l’oro che è in noi’, ossia una purificazione costante del nucleo di luce che siamo realmente, attraverso la disciplina del lavoro interiore. L’insegnamento che ho ricevuto qui è di tendere il più possibile a ciò che voglio essere e realizzare, e portare a compimento la mia ‘mission’, come direbbe Walter. Questo è il testimone che mi è stato consegnato da La Casa per le Arti: Walter, con il suo essere costitutivamente ed essenzialmente uomo d’azione, Emilia con le sue parole e i suoi ammaestramenti pregni di saggezza, tu, Angela, col tuo silenzio ineffabile, avete contribuito a scrivere un libro dentro di me.»
Angela: «Ci vuoi parlare della tua scultura e del lavoro che hai fatto sulla pietra e, di riflesso, su te stesso?»
Alessio: «Ho iniziato a scolpire senza alcuna proiezione, nel senso che non mi aspettavo assolutamente nulla. Ora, invece, una volta realizzata la scultura, percepisco che comincia a parlarmi, nel senso che ogni linea della pietra che ho seguito, lavorandola con lo scalpello, e guidato dalla mia dimensione interiore, è stato un inserire nelle venature della scultura delle piccole labbra, affinché un giorno mi potessero parlare e guidarmi. Quindi nel procedere del lavoro mi sono imposto di non intervenire eccessivamente sulla pietra, ma rispettar il più possibile la sua forma, con l’intento di non violare la natura ma lasciandosi guidare da ciò che è dato, perché credo – e dal risultato finale dell’opera ne ho la conferma – che bisogna porsi in equilibrio con ciò che è ‘Altro’ da noi, secondo una logica di non prevaricazione, ma di ‘lasciar essere’ e ‘sussistere in sé’. Le realtà sussistono prima e al di là di noi. In questo caso la natura è stata buona e generosa, donandomi una pietra su cui lavorare e riversare la mia vena creativa. Ora io cercherò di sdebitarmi dando indietro alla natura, ricambiando i doni che mi ha elargito. Poi l’energia che si mette nello scolpire, il duro lavoro e la fatica che avverti nelle braccia, la famosa “goccia di sangue che chiama ogni pietra”, come afferma Walter, sono tutte realtà potenti.»
Angela: «Cosa afferma Walter?»
Alessio: «Walter dice che, nel lavoro prima o poi ci si fa male, ma è un male buono, utile: a volte bisogna anche soffrire per ottenere ciò che si vuole, perché si impara il valore di ciò che si sta ottenendo. Questo è un altro degli insegnamenti preziosi che mi ha dato questa esperienza.»
Angela: «Quale immagine ti suscita Walter?»
Alessio: «Walter non lo associo a un’immagine, ma piuttosto a un buon profumo che respiri, portato dal vento, e attraverso quell’essenza riesci a immaginare quello che vuoi, a capire le tue aspirazioni più profonde. Walter è l’essenza che stimolerà le immagini.»
Angela: «Qual è il primo insegnamento che porterai con te?»
Alessio: «Penso neanche uno, credo che li lascerò tutti qui, perché se c’è una cosa che ho imparato a La Casa per le Arti è che ad un certo punto bisogna camminare da soli, sulle proprie gambe, e prendere una strada senza tentennamenti di sorta, ma risolutamente e con decisione, tenendo ben presente il punto di partenza, da dove ha avuto principio il tuo viaggio. L’insegnamento che ho ricevuto da tutti voi è lasciare l’insegnamento lì dove lo si è ricevuto. Ora sta a me iniziare un percorso nuovo, che poi, magari farà il giro del mondo per riportarmi qui, in questo luogo straordinario nel quale spero di tornare un giorno. Ora non so, ma certamente non posso tornare indietro, sono una persona che non torna sui propri passi.»
Angela: «In molti asseriscono che La Casa per le Arti è un luogo magico. Sei d’accordo?»
Alessio: «Io penso che sia più corretto dire che questo è un luogo che è diventato magico. Prima probabilmente era solamente una casa. La magia in un luogo la fanno le persone che lo abitano. In questo caso specifico, voi tre che ci vivete e tutti questi splendidi gatti, le persone che vi passano e tutti gli allievi che hanno lasciato una loro opera. Ero arrivato con l’intenzione di dedicare un po’ di tempo, oltre che alla scultura, anche alla visita del territorio e invece mi sono ritrovato a trascorrere qui sette giorni full immersion, eppure mi sembra di aver visto Tutto.»
Angela: «Grazie, Alessio. Ci rivedremo.»

IMG 6795 1024x682 Tessere di un mosaico vivente.  Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista ad Alessio Andreotti


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Laboratorio dell’eternità. di Angela Fedele

By La Casa per le Arti 2 commenti

“Incarnazione dell’Eterno,
profumo d’infinito,
volta del Cielo.
Luogo ancestrale,
sede dell’Idea che assume Forma ed atto.

Trucioli,
odore di legni pregiati
e levigati da mano pura, senza macchia.
Candide Madonne di Raffaello
ad evocare il divino
e a tracciare il filo rosso con la tradizione.
Il genio di Goethe
Si bacia con la sapienza di Steiner.

Era l’intreccio a tinte forti di un’esistenza
scandita dal ritmo armonioso del lavoro
e della creatività impavida e imperitura.
E si snoda il senso della scelta radicale
per una vita in direzione ostinata e contraria
votata alla dedizione del prossimo.

 

E l’idea si fa strada.
Alfa e Omega si incontrano e si abbracciano.
Dalla parete un monito primordiale
scritto a caratteri cubitali:
Quintononuccidere!
E la Bellezza assunse un volto.”

IMG 6126 1024x682 Laboratorio delleternità. di Angela Fedele IMG 6130 1024x682 Laboratorio delleternità. di Angela Fedele IMG 5746 1024x682 Laboratorio delleternità. di Angela Fedele IMG 5751 1024x682 Laboratorio delleternità. di Angela Fedele IMG 5783 1024x682 Laboratorio delleternità. di Angela Fedele IMG 6105 1024x682 Laboratorio delleternità. di Angela Fedele IMG 6107 682x1024 Laboratorio delleternità. di Angela Fedele IMG 6124 1024x682 Laboratorio delleternità. di Angela Fedele

 

 


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Tessere di un mosaico vivente. Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista a Pierluigi Benvenuto

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Angela: «Cosa ha significato per te questo corso di scultura?»
Pier: «Questo è il terzo anno che ritorno presso La Casa per le Arti per fare un’esperienza di scultura, o, più precisamente, un’esperienza spirituale attraverso la pietra, pietra in quanto materia viva, che interagisce con l’essere umano e sull’essere umano.»
Angela: «Che concezione hai della scultura? E qual è il tuo approccio?»
Pier: «Posso asserire con convinzione che la scultura usata come meditazione ha il pregio di farti avvicinare alla creazione e alla manifestazione della bellezza. L’atto dello scolpire permette di entrare nella pietra, darle forma, in un dialogo vivo e sottile con la materia; dialogo che permane anche quando rientri nella quotidianità, e riemerge con forza quando la tocchi. Da questo scambio osmotico entri in contatto con una parte di te che va ben oltre il piano fisico, alludo a quello metafisico, poiché plasmando la materia lavori sui piani superiori, i cosiddetti corpi sottili, cioè il corpo eterico, che si rafforza innescando processi terapeutici, quello astrale, quello mentale e il corpo causale. La forma finale è l’accordo tra la tua idea e l’anima della pietra. Quindi la scultura, come tutte le arti, può essere una valida terapia.»
Angela: «Ho visto che hai realizzato ben due sculture. Ce ne vuoi parlare?»
Pier: «La prima che ho fatto, la più grande, rappresenta un volto maschile primitivo, è la mia ricerca dell’elemento atavico, ancestrale. Ragion per cui l’ho intitolata L’antico. La seconda scultura s’intitola L’onda, e rappresenta il contatto tra due elementi che si incontrano in un bacio.»
Angela: «Cosa pensi di Walter come maestro?»
Pier: «Walter è in grado di darti le giuste direttive per procedere nel lavoro artistico, facendoti comprendere il modo in cui si sviluppa la trasformazione della materia: ciò che tu riesci a percepire, lui te lo mostra in profondità, dato il suo grado di conoscenza della materia e della scultura.»
Angela: «Che idea ti sei fatto de La Casa per le Arti?»
Pier: «Per comprendere appieno i contenuti esistenziali de La Casa per le Arti occorre viverli mediante un’esperienza diretta sul posto. Esperienza che consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono sperimentare relazioni profonde, di amicizia, nonché dialogo di carattere autentico.»

6. IMG 6743 682x1024 Tessere di un mosaico vivente.  Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista a Pierluigi Benvenuto


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Tessere di un mosaico vivente. Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista ad Armando Di Nunzio

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Angela: «Armando, ci vuoi parlare dell’opera che hai realizzato durante il corso estivo di scultura, qui a La Casa per le Arti?»
Armando: «Sostanzialmente penso che ogni scultura è un rapporto, propriamente un incontro con se stessi e con la materia da plasmare. Questa volta, nel trovarmi dinanzi alla pietra, ho sentito l’esigenza di mettere in relazione la mia anima con essa. Infatti l’intento che mi sono posto, per il peculiare momento esistenziale che sto vivendo, era quello di realizzare una scultura che rappresentasse l’incontro di anime. Un incontro di carattere animico. Guidato da questa spinta interiore, all’inizio del lavoro, nel forare la pietra, cercavo proprio il contatto delle mie mani con le sue superfici, per percepire l’unione, l’abbraccio, in questa relazione con la materia. La forma che ho scolpito ha per me un valore etereo, espresso da un movimento circolare, da un lato, che si ripete su se stesso, e, dall’altro, vi è un movimento ascensionale. Pertanto l’opera è caratterizzata da movimenti dinamici, dunque di natura vitale. Se vogliamo, sono i movimenti caratteristici del fuoco.»
Angela: «Hai già pensato a un titolo?»
Armando: «Sì, un dei titoli possibili è “Anime fiammeggianti”, che racchiude in sé sia il tema dell’anima, cui facevo riferimento, che quello del fuoco. È una scultura di sintesi, che porta a rappresentazione il percorso mentale e animico che ho vissuto a livello interiore in questo ultimo periodo: ho sperimentato la canalizzazione di un’energia creativa, che attraverso il gesto e la forma ho riportato verso l’alto, verso l’altrove.»
Angela: «Come direbbe Walter, deve viaggiare nei mondi spirituali?»
Armando: «Io li chiamo piani di coscienza, secondo la mia visione.»
Angela: «Come vivi l’arte? Qual è la tua visione?»
Armando: «Non faccio arte per l’arte in sé. Per me fare arte è dare espressione alla mia dimensione interiore, alle emozioni, ai sentimenti. Tant’è vero che nelle opere che realizzo emergono costantemente miei elementi tipici, che hanno caratteri dell’antico, del primordiale, realizzati con linee e forme moderne. L’intenzione di fondo è riportare l’antico nel presente, conferendogli il carattere del ‘novum’, in una ricerca appassionata del connubio inscindibile tra arte e vita. Ritengo che la scultura sia l’espressione artistica che più mi si addice, in quanto mi riconnette con il pianeta che abito, il che equivale a ritornare alle radici, in un processo che posso esemplificare in due passaggi chiave essenziali e di sintesi: percezione della materia nella sua essenza, e azione, cioè gesto concreto che la trasforma e la illumina.»nando foto 1024x576 Tessere di un mosaico vivente.  Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista ad Armando Di Nunzio


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Tessere di un mosaico vivente. Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista a Umberto Pennesi

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Angela: Cosa ti ha spinto interiormente ad avvicinarti all’arte plastica e, in particolare, al corso intensivo di scultura, intitolato Settimana magica, che si è tenuto a La Casa per le Arti dal 10 al 17 Giugno?
Umberto: In un discorso di più ampio respiro, posso affermare che la scultura è parte integrante della mia vita. Avvicinarmi al modo di fare arte e scultura del maestro Zuccarini era un desiderio che mi spingeva ad allontanarmi dal figurativo e cercare un qualcosa di più profondo, più vicino alle mie radici, nonché all’Essere stesso. Avvertivo in me un blocco interiore nel procedere nel lavoro creativo. Poi, seguendo i lavori di Walter e le pubblicazioni sul sito dell’associazione, ho trovato finalmente la via d’uscita: la scintilla divina si era accesa. Ho compreso che Walter poteva fornirmi gli strumenti idonei allo sblocco. Effettivamente così è stato: si è autocostituito come l’anello mancante. Questo corso di scultura si è configurato nel suo dispiegarsi e nella sua evoluzione come un percorso diverso e alternativo rispetto al solito standard, un percorso artistico interiore, propriamente una copia del vero che ha dato atto alla forma.
Angela: Parlaci del maestro Zuccarini.
Umberto: Ciò che mi ha colpito istantaneamente di Walter è stato il suo avvicinarsi all’altro ‘in punta di piedi’, con quella delicatezza estrema che lo contraddistingue.
Angela: Sono d’accordo. Walter ha ben presente il divino insito nell’altro da sé, e su questa visione si muove, non giudicando mai, non ‘toccando’ mai distrattamente e con indelicatezza l’anima delle persone, ma preservandola costitutivamente e, in un processo maieutico, facendo emergere il Buono, il Bello, il Vero.
Umberto: Sì, in quanto maestro lo si può figurare come un angelo custode, che ti sta accanto, ti guida, ma non ti blocca, lasciandoti esprimere liberamente nel tuo percorso, tanto da avvertire la sua forte e piena presenza anche nel suo silenzio.
Angela: Parlaci di come hai vissuto questa nuova esperienza.
Umberto: Inizialmente non avevo nessuna idea del tipo di scultura da realizzare. Evincendo dalla lettura degli articoli presenti nel blog dell’associazione come intendeva Walter l’arte e qual era il suo approccio alla scultura, mi sono imposto di non tracciare un progetto prima di mettermi all’opera sulla pietra, come abitualmente ero solito fare, provenendo dal figurativo. Era mia intenzione cambiare approccio: entrare nella scultura liberamente, nel senso di scolpire lasciandosi guidare dalla materia stessa e dall’idea, in un processo di osmosi. E con mia grande meraviglia, la scultura, in questo processo che ho delineato, è emersa da sola: man mano che veniva scolpita prendeva forma dinanzi al mio stupore.
Angela: Parlaci della tua scultura.
Umberto: Mi dà un forte senso di libertà nelle sue forme estremamente morbide e nella linea che tende a liberarsi.
Angela: Cosa ne pensi di questo luogo, qui a La Casa per le Arti, che ha ospitato il corso?
Umberto: Sia nella sua collocazione geografica, la campagna, che per le relazioni di carattere autentico che si vengono a creare – dove ognuno può dar forma ed esteriorizzare ciò che ha dentro, soprattutto a livello artistico – è un luogo magico. E Walter ne è proprio il fulcro: quest’ambiente è intessuto attorno a lui. La Casa per le Arti è per essenza ‘casa dell’accoglienza’.IMG 6729 1024x682 Tessere di un mosaico vivente.  Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista a Umberto Pennesi


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Tessere di un mosaico vivente. Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista a Giusy Pilla

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Angela: «Cos’è che ti ha portato a intraprendere questo percorso di scultura con Walter Zuccarini presso La Casa per le Arti?»
Giusy: «È stato casuale in realtà. Un mio amico scultore mi ha offerto la possibilità di questa esperienza del tutto inaspettata e non cercata. È stata una scoperta entusiasmante, in quanto dalla pietra inanimata, mediante il lavoro, prende forma qualcosa che proviene dal proprio intimo. Davvero, mentre si scolpisce, si instaura un dialogo con la pietra. È la pietra stessa che ti suggerisce dove battere, dove imprimere colpi con lo scalpello. È stato un percorso in itinere. Non avevo un’idea chiara da principio, quindi ho intrapreso il percorso in modo giocoso, come un’esperienza del tutto nuova che ho scoperto camminando e che mi ha suscitato emozioni. Man mano, colpo dopo colpo, l’idea ha cominciato a delinearsi in maniera sempre più chiara e vivida, facendo emergere la mia personalità, primariamente la mia ricerca di luce e colori. Infatti in quest’opera che sto realizzando vi è infusa la mia conoscenza scientifica, perché di fatto è un prisma ottico che scompone la luce monocromatica nelle sue componenti colorate. Gli spigoli che si vedono in alto simboleggiano la capacità delle superfici rugose di darci una luce diffusa. Il tema portante di questo lavoro è la luce, in quanto è la mia ricerca di vita. Poi l’ambiente ha fatto il resto, perché effonde un senso di quiete.»
Angela: «Quanto è stata importante l’influenza di questo ambiente nel tuo lavoro?»
Giusy: «Fondamentale. La Casa per le Arti è una dimora affascinante, misteriosa e mistica, oserei dire, perché si è immersi nella natura e ci sono al contempo silenzio e suoni che fanno esplodere le emozioni più intime e sublimi. Qui, tra la natura, il senso di pace è assoluto, e ha favorito il dispiegarsi del lavoro creativo.»
Angela: «Lasciaci un pensiero sul Maestro Zuccarini.»
Giusy: «L’apporto di Walter è stato assolutamente straordinario, perché mi ha fornito gli spunti e gli strumenti per lavorare, dandomi indicazioni laddove non riuscivo a esprimere quello che avevo intenzione di realizzare.»IMG 6692 682x1024 Tessere di un mosaico vivente.  Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti.  Intervista a Giusy Pilla scultura


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Tessere di un mosaico vivente. Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista a Francesco Nicastro

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Angela: «Che significato ha assunto questo corso di scultura presso La Casa per le Arti nella tua vita?».
Francesco: «Innanzitutto sono originario di Matera, città scolpita nella roccia, che per questa ragione vive in simbiosi con l’elemento pietra. Pertanto la pietra è un qualcosa che mi appartiene. Certamente il processo creativo in sé mi è sempre interessato come espressione interiore delle parti più inconscie e remote. Pertanto vivo l’arte come esperienza catartica e come processo di autoconsapevolezza, oltre che meditativo. In modo particolare la scultura consente di utilizzare contemporaneamente, in un unico gesto creativo, la mente e il corpo in maniera attiva, positiva e costruttiva così da focalizzare la concentrazione ed esprimere aspetti a noi sconosciuti. Scolpire richiede una grande capacità di autocontrollo, ma allo stesso tempo di lasciarsi andare. Da un lato occorre una grande presenza e prontezza nel controllare il proprio gesto e pensiero per far emergere la forma dalla materia tramite un processo di sottrazione, dall’altro è necessario svincolarsi dai propri schemi e lasciar fluire l’idea e la creazione. Occorre connettersi col mondo interiore ed esteriore per trasmettere concetti ed emozioni in maniera diretta. L’esperienza scultorea ha dello straordinario poiché permette di entrare in diretto contatto con ciò che stai creando, percependolo, toccandolo, così da ancorarti al qui e ora. È un costante allenamento a esercitare mente e corpo contemporaneamente in un processo di sublimazione che consente di attingere a mondi superiori: questo è il grande insegnamento di Walter.»
Angela: «Parlaci di Walter.»
Francesco: «Io lo definisco una sorta di ‘artigiano-sacerdote’, che crede fortemente nella pratica concreta, manuale e quotidiana, dotato di grandissima ispirazione spirituale e di magnetico carisma.»
Angela: «Cosa ne pensi della residenza creativa La Casa per le Arti?»
Francesco: «Il luogo ha del magico poiché entri in contatto con te stesso, la natura, la quiete, il silenzio, la potenza dei materiali. Tutto qui è rustico nel senso vero del termine: il legno delle travi, degli infissi, degli arredi prodotti da Walter stesso, si mostrano nella loro autenticità e semplicità. La qualità, la verità e la profondità delle relazioni che si instaurano è taumaturgica. Si percepisce che chi si accosta a La Casa per le Arti desidera intraprendere un percorso interiore e alimentare una tensione quasi mistica.».
Angela: «Descrivici la scultura che stai realizzando.»
Francesco: «Ha una sua pienezza, non è assolutamente frammentata. E’dotata di fortissima carica trascendente; ogni elemento scultoreo contribuisce a questa tensione verso l’alto. Ciò mi ha sorpreso, essendo io un pragmatico, con un atteggiamento immanente. Ho potuto sperimentare che ho dovuto adattare l’idea iniziale alle varie esigenze tecniche, alla casualità dell’imprevisto facendone così un’occasione creativa.»
IMG 66131 682x1024 Tessere di un mosaico vivente.  Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista a Francesco Nicastro


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Tessere di un mosaico vivente. Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista ad Armando Di Nunzio

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Angela: «Armando, cosa ha significato nella tua vita il corso di scultura da te intrapreso a La casa per le Arti?»
Armando: «Mi sento all’interno di un percorso in cui questo specifico laboratorio ha segnato un ulteriore tassello della mia conoscenza nell’ambito artistico e, in particolare, della scultura. Il fatto di dovermi confrontare, come coadiuvante di Walter, con lui, in prima battuta, e con tutta una serie di persone che hanno aderito al corso, è stato per me un accrescimento a tutto tondo: personale, artistico, emotivo.»
Angela: «Cosa pensi del maestro Zuccarini?»
Armando: «Walter è l’incarnazione del pensare, sentire, volere. Ogni suo gesto, ogni suo progetto prende compiutamente forma in questo ciclo triarticolato. Puoi assistere alla realizzazione dell’idea attraverso il pensiero, il sentimento, che in lui è propriamente pathos, per giungere all’azione stessa, ossia la volontà, che ne consegue e che suggella tutto questo processo.»
Angela: «Possiamo ben dire al riguardo che il maestro Zuccarini è inarrestabile.»
Armando: «Sì, Walter è assolutamente inarrestabile! Quando ha in mente un progetto lo porta avanti senza resa alcuna, fino alla fine.»
Angela: Capo Giuseppe, un indiano d’America, diceva che “le buone parole non danno molto se non portano ai fatti” . Walter è un po’ l’incarnazione di questo pensiero.»
Armando: Certamente. Capo Giuseppe esprime compiutamente quello che stavo delineando di Walter. In quanto tutte le parole che possiamo portare alla luce non hanno un gran senso se poi non vengono suggellate dai fatti. Io sono particolarmente legato al pensiero filosofico orientale, secondo cui ad un pensiero va fatta corrispondere un’azione. Il cuore della meditazione, come concetto spirituale, viene tradotto con lo “svuotare la mente”. Sappiamo perfettamente, sulla base della nostra esperienza quotidiana, che la nostra mente elabora mille pensieri al secondo che si sovrappongono, si confondono e si intersecano. Nell’istante in cui giungi a far corrispondere un’azione a un pensiero, stai facendo l’operazione di svuotare la mente, perché hai creato un filo rosso tra il tuo pensare e il tuo agire.»
Angela: «È anche un processo di ripulirsi interiormente, no?»
Armando: «Sì, svuotarsi è stare centrato nel presente, nel qui e ora. A ciò consegue che sei in grado di dare tutta la tua attenzione e potenza, interna ed esterna a ciò che stai facendo o realizzando. E Walter in questo è Maestro.»
Angela: «Che immagine ti suscita il maestro Zuccarini?»
Armando: «Un campo di fiori dalla grande varietà. E se posso aggiungere un dettaglio, mi piace mettere del vento che lo attraversa, perché, a mio avviso, è il suo elemento, in quanto una delle cose che lo contraddistinguono è proprio il dinamismo. Come sento in me forte l’elemento fuoco, in lui avverto il vento. E tra di noi si è venuta a creare questa osmosi: come il vento soffiando sul fuoco lo accende e lo alimenta, così Walter mi alimenta e mi nutre. È una questione oggettiva, come direbbe lui.»
Angela: «A livello esistenziale, come Walter è stato maestro per te?»
Armando: «Dovrei fare un salto di quindici anni addietro, quando conobbi Walter tramite mia sorella Cristina, che rappresenta nella mia esistenza una relazione fondamentale per la mia crescita emotiva, spirituale, di uomo. Walter è stato il suo insegnante all’interno di un corso di artigianato. Già dal primo istante l’incontro è stato fulminante. Poi varie vicissitudini ci hanno portato a vivere esperienze diverse, ad avvicinarci in alcuni momenti e ad allontanarci in altri, per poi arrivare a suggellare, quattro anni fa, questo sodalizio, trovando nella scultura l’anello di congiunzione che ci ha uniti in maniera totale, e dove io ho riconosciuto in lui il maestro che oggi è per me.»
Angela: «Lasciaci un pensiero su Emilia, compagna e collaboratrice prima di Walter e fondatrice assieme a lui de La Casa per le Arti.»
Armando: «Emilia è un pilastro fondamentale. Si dice infatti che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna. Se Walter è un campo con il vento, Emilia rappresenta la varietà di fiori che lo popolano, e che apporta autenticamente il colore a questo campo tramite il suo dono della parola, dell’ascolto, il suo essere accoglienza, con la sua arte della minuziosità, del suo saper elargire il consiglio giusto al momento giusto. Dunque Emilia è una colonna portante qui a La Casa per le Arti.»
Angela: «La Casa per le Arti è un luogo del tutto speciale, come testimoniano coloro che vi giungono. A te cosa suscita?»
Armando: «Questo è un luogo dove ci si innamora. Prima di tutto ci si innamora di se stessi, e poi di quello che si fa. E tutte le persone che nel tempo ho portato, incontrato e conosciuto qui, mi hanno sempre ringraziato e colto l’atmosfera particolare e unica di questo posto e della potenza che emana. Ed è un luogo in continua evoluzione. Io stesso ho assistito nel corso degli anni alle trasformazioni che sono avvenute, e posso immaginare quelle che verranno in futuro, perché è inevitabile che questa potenza insita nel luogo stesso svilupperà altra bellezza.»

IMG 4283 1024x682 Tessere di un mosaico vivente.  Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista ad Armando Di Nunzio


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Tessere di un mosaico vivente. Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista a Veronica Pellegrini

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IMG 6597 745x1024 Tessere di un mosaico vivente.  Esperienza di scultura a La Casa per le Arti. Angela Fedele incontra gli artisti. Intervista a Veronica Pellegrini

Angela: «Cosa rappresenta per te questo corso di scultura? E qual è stato il tuo approccio?».
Veronica: «Sicuramente questo luogo è un valore aggiunto. Walter ed Emilia sono il primo valore aggiunto. Ritengo che quando un’esperienza ti viene proposta nell’ambiente giusto e da persone giuste hai ancora di più la voglia e lo stimolo di metterti in gioco, sperimentarti, perché le possibilità che ti si aprono sono infinite. Poi il fatto di lavorare la pietra, e la pietra della Majella, è un valore che riguarda anche il nostro territorio. Io ho iniziato a scolpire con la pietra della Majella anche per dare un senso al mio camminare in montagna e al mio amore per la terra d’Abruzzo. La scultura è, come mi disse Walter all’inizio, un’esperienza che ti porta a scavarti dentro per ritrovarti. E ti offre la possibilità di manipolare un elemento naturale. Iniziare a scavare la pietra vuol dire ‘ripulirti’, mettere ordine nella tua vita. E con un blocco di pietra da lavorare, posto dinanzi a te, imprescindibilmente ti dedichi solo a quello, eliminando tutti i fronzoli, il non necessario. Il percorso che ti offre lo scolpire è una sorta di work in progress, nel senso che parti con un progetto, e man mano che procedi nel lavoro nascono nuove idee spontaneamente, anche in base all’umore, mettendo così più o meno corpo a ciò che stai realizzando. Per me l’arte fondamentalmente è un percorso interiore, e dal mio punto di vista non è terapia, ma costituisce in ogni caso un modo per star bene».
Angela: «Quindi possiamo dire che l’arte salverà il mondo?».
Veronica: «Sì, ne sono convinta, lo ripeto da venticinque anni. Così come “la Bellezza salverà il mondo”. Arte è bellezza. Si può prediligere un’espressione artistica piuttosto che un’altra, ma non bisogna mai dare giudizi di valore sull’arte. Ad esempio nel teatro, che è una mia passione, hai un effetto di risposta immediato, in quanto con la platea, con il pubblico, vedi subito se ha funzionato la tua arte. Se fatta con energia, arriva allo spettatore».
Angela: «Che immagine ti suscita Walter?».
Veronica: «Una pietra grande. Walter è una roccia non solo per la sua solidità e integrità, ma anche per la sua superiorità. Walter è la persona più umile che io conosca. Ma lui è superiore. Sì, l’ho sempre visto e percepito come un essere superiore, così come del resto anche Emilia. Nella vita ci sono esseri superiori, non siamo tutti alla pari. E per fortuna che ci sono».


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Ho conosciuto Walter Zuccarini, il ‘guardiano della soglia’.

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di Angela Fedele

L’opera di Walter Zuccarini si attua e si sostanzia pienamente nel mistero dell’abitare la ‘soglia’: questa è la chiave di lettura.
La sua è propriamente arte del ‘confine’, che consiste nel gesto artistico di dar forma all’invisibile, all’infinito, nell’hic et nunc, che si orienta a una ricerca agonica del vero e che si colloca al limite, al confine tra limitato e illimitato, tra finito e infinito, tra visibile e invisibile, scardinando così definitivamente il costante esser proiettato, tipico dell’uomo, nel ‘non presente’.
Il suo costitutivo orientamento del percepire la relazione viva, vitale e sostanziale tra i due mondi ha una ricaduta e fortissime implicazioni sul piano relazionale, entrato in crisi nel Postmoderno, a partire dalle svolte collettivistiche e individualistiche, che hanno condotto al dramma della spersonalizzazione e della solitudine, nonché all’urlo egoico dell’egoismo, del principio di identità dell’A=A, ossia dell’io=io.
Il suo rivolgersi alla sfera del mondo naturale, umano e soprasensibile come ad un ‘tu’ che mi sta di fronte, e che mi interpella costantemente, getta le basi per un nuovo modo di fare arte, che è al contempo arte stessa del vivere, che si pone nella dimensione del salvaguardare la relazione interumana e non al cospetto di un ‘Terzo’ che faccia da garante alla corruzione della materia e dello Spirito.

Kairos 967x1024 Ho conosciuto Walter Zuccarini, il ‘guardiano della soglia’.


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SAN MARINO LAND ART

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Il centro storico della città di San Marino, inserito dall’UNESCO nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità, dall’8 aprile fino al 18 giugno, sarà disseminato di opere e installazioni. Si tratta del primo evento di Land Art che trasforma la città in un grande museo a cielo aperto.
Walter Zuccarini partecipa con due opere nelle quali prosegue la sua ricerca nel dare pienamente forma all’arte del ‘confine’, all’abitare la soglia tra finito e infinito, limitato e illimitato, umano e divino.
Nella prima opera, L’Uomo Nuovo, rivisita un’icona dell’arte italiana: consapevole di essere inserito nella Matrix divina — la rete della Vita che pervade l’Universo e che prende temporaneamente forma come pietra, filo d’erba, uccello, uomo, stella, galassia — accende il pensare del cuore.
Immateria, la seconda opera, rappresenta l’archetipo femminile ricettivo, 20170409 084117 SAN MARINO LAND ART spazio vuoto, immateriale, originato dall’accostamento di due elementi in legno dipinto e dalla foglia oro di origine solare. Lo spazio di luce che si genera è il luogo dell’immaginazione, il nucleo di luce che siamo.


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Costantin Brancusi… chi sei?

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“Le cose d’arte sono specchi
nei quali ognuno vede ciò che gli somiglia.”
C. Brancusi
Dietro (e dentro) la meravigliosa opera di Costantin Brancusi palpita il cuore di un pastore, di un artigiano, di un poeta, di un asceta, di uno spirito libero totalmente e coscientemente identificato nell’Arte.
Nato in Romania, in un paesino ai piedi dei Carpazi il 19/2/1876, trascorse la sua giovinezza a fare il pastore, il tintore, il droghiere, il commesso. Il silenzio e la solitudine dei pascoli montani, le notti buie e stellate, il contatto diretto con gli spiriti della Natura, si imprimono in modo indelebile nella sua anima. Così quando, ancora molto giovane, entrerà nella Scuola di Arte e mestieri di Craiova e poi all’Accademia di Bucarest, la formazione di stampo accademico proposta, creerà in lui un forte senso d’insoddisfazione che lo indurrà ad abbandonare l’accademia definitivamente.
Nel 1904, a 28 anni, attraversa a piedi tutta l’Europa per trasferirsi a Parigi. Qui entra in contatto con il famosissimo Auguste Rodin con il quale inizia un breve periodo di praticantato. Ma quando lo scultore parigino gli propone di diventare suo allievo, Brancusi rifiuta obiettando: «Non cresce nulla sotto i grandi alberi» e Rodin risponde «Hai ragione! Sei più ostinato di me».
Si avvicina agli artisti delle correnti artistiche d’avanguardia che in quel periodo animavano Parigi: Henri Matisse, Amedeo Modigliani, Henri Rousseau, Fernand Léger, Duchamp, Picasso, Ezra Pound, Apollinaire, senza tuttavia frequentare gli eventi mondani e continuando la vita umile, solitaria e silenziosa, da asceta-contadino, né aderire ad alcun movimento; la sua ricerca artistica è isolata, originale, diretta verso la ricerca dell’essenzialità delle forme. Attratto dalle forme pure, studia l’arte egizia, cicladica e messicana, primitiva, “negra”. Ricercare la forma essenziale, semplificata, archetipica, primordiale è lavorare con l’energia della materia, con la matrice spirituale che è dietro tutte le forme che appaiono nel mondo fisico.
“Brâncuși era un ometto meraviglioso, con la barba bianca, gli occhi scuri e penetranti, qualcosa a metà fra un contadino scaltro e una vera divinità“, con queste parole lo descrive la famosa collezionista Peggy Guggenheim, nella sua biografia.
La sua dimora-studio in Rue de Montparnasse diviene una sorta di “monastero dell’arte”. Brâncuși lavora duro, costruisce tutto da solo, ogni mobile, persino la stufa, secondo la tradizione dei contadini rumeni che edificavano la casa col sudore della fronte. Era un laboratorio vero, in cui il colore bianco era predominante, pieno di gesso, legni e pietre, un luogo pieno di vita, con appunti sparsi su fogli e quaderni, attrezzi e calchi, bozzetti.
Divenuto famoso e al culmine della sua carriera, decide di ritornare in Romania a realizzare il gruppo monumentale “Calea Eroilor”, a Târgu Jiu, nel Parco della città. L’artista, che aveva sempre desiderato di “fare qualcosa per il suo paese”, accettò dunque volentieri la proposta da parte della Lega Nazionale delle Donne.
Le tre grandi sculture che formano questo complesso monumentale sono: Tavola del Silenzio, Porta dei Baci e Colonna dell’infinito. Il complesso è stato concepito come un omaggio agli eroi caduti nella Prima Guerra mondiale. All’inaugurazione, a chi gli chiedeva il motivo per il quale avesse scelto un parco pubblico per erigere le sue sculture, Brâncuși rispondeva: “Vorrei che le mie opere fossero erette nei parchi e nei giardini pubblici, affinché i bambini possano giocare su di esse, come giocassero sopra le pietre e i monumenti nati dalla terra; che nessuno sapesse cosa rappresentano e da chi sono fatte – ma che tutti sentissero il bisogno e l’amicizia di esse, come fosse qualcosa che fa parte dall’anima della Natura“.
La Colonna dell’infinito, omaggio all’arte popolare rumena e alle figure totemiche primitive, alta oltre is 1 Costantin Brancusi... chi sei? trenta metri, è un’opera che non ha centro, né inizio e né fine: “Vai e abbracciala, – raccomandava lo scultore – poi alza gli occhi e guarda: penetrerai nel profondo del cielo.“
Poco prima di morire a Parigi nel 1957, all’età di 81 anni, donò tutto, attrezzi, opere, studi e appunti allo stato francese.


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san michele - la casa per le arti - scienza dello spirito

MICHELE

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Guariento PICCOLO MICHELE Il 29 settembre si festeggia  San Michele, che non è un santo, ma un Archai,  un elevatissimo spirito solare che, come ci riferisce Rudolf Steiner, regge la nostra epoca  di cultura dal 1789 e sarà guida dell’umanità fino al 2233. Infatti, ogni 360 anni uno Spirito del Tempo si avvicenda al precedente.

Michele è lo spirito che ci sta traghettando dall’età dei Pesci a quella dell’Acquario. I vecchi valori,  buoni e sani per l’epoca precedente (legami di sangue, di razza, di nazioni, di individualismo ecc)  ormai, dove sopravvivono,  creano solo male e disfunzioni. “Il male è solo un bene fuori posto” diceva Rudolf Steiner,  da riconoscere e ricondurre alla sfera del bene.

Michele ci aiuta nel discernimento a trasformare quei vecchi valori in valori di universalità.

MICHELE GRANDE MICHELE

Nella Kabbala Michele regge Tipheret, la sefiroth della Bellezza, al centro dell’Albero della Vita.

Sul piano interiore
è la forza del coraggio, della volontà, della libera azione. Infatti è uno spirito taciturno che non suggerisce ma accoglie e porta nel cosmo i frutti delle azioni che liberamente ognuno di noi decide di compiere.

Immaginativamente, la  forza del ferro della sua spada si è mostrata ai nostri sensi vigili, in forma di meteore luminose,  nel periodo delle notti estive di Ferragosto (riconosciamo il Genio della lingua!). Il ferro cosmico piovuto dal Cielo,  legandosi alchemicamente al ferro dell’emoglobina  del nostro sangue,  dona forza e coraggio (che è letteralmente agire con il cuore) al nostro Io.

Michele è raffigurato nell’iconografia classica come un guerriero con una spada di ferro che schiaccia con il piede un drago, simbolo delle forze del Male.  Oppure è raffigurato con la bilancia che pesa le anime,  poiché è il messaggero del Cristo accanto a noi nel momento del trapasso e guardiano della porta del Paradiso.

Anticamente la festa di Michele era una delle quattro feste cosmiche che si celebravano quando l’umanità non si era ancora  allontanata dal Cielo così tanto come in questa epoca contemporanea del materialismo e dell’edonismo ormai al tramonto. Allora, a fine settembre, si celebrava la Pasqua come vera festa della rinascita dalla morte.

I tempi sono maturi per ripristinarla nella nostra interiorità, così come adesso è maturo il tempo in cui il mallo si stacca dal frutto della noce.

 

 


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Spiritualità e scultura verticale – il Totem

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is 1 Spiritualità e scultura verticale   il Totem scultura INCONTRI DI SCULTURA SU LEGNO E PIETRA
dedicati a Costantin Brancusi

Dal primo fine settimana di Ottobre 2016 (sabato 1 e domenica 2) e per tutti i fine settimana di Ottobre e Novembre presso l’associazione culturale
La Casa per le Arti si svolgeranno incontri dedicati alla scultura su legno e pietra.
Splendidi tronchi di Noce e blocchi di pietra bianca della Majella, donati da Madre Natura, saranno portati a nuova vita attraverso la scultura e collocati negli spazi antistanti alla Casa per le Arti dove, chiunque voglia partecipare, troverà accoglienza, attrezzature, materiali ed esperienza del maestro
Walter Zuccarini coadiuvato da Armando Di Nunzio.
Obiettivo di queste giornate sarà vivere e condividere momenti di unione attraverso la madre Arte.

Lo scambio tra i partecipanti e La Casa per le Arti avverrà attraverso il libero apprezzamento.

La Casa per le Arti  

Via Spilorzi, Chieti CH
Tel. 328 653 7759/ 338 704 6107/338 626 9301

https://www.lacasaperlearti.com/


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Totem

By La Casa per le Arti 4 commenti

1. il cantiere a La Casa per le Arti 1024x682 Totem 2. Antonio Sorace 1024x682 Totem 4. Sisto Righi 1024x682 Totem 5. Walter Zuccarini 1024x682 Totem 6. in viaggio verso LA Casa degli Artisti 1024x682 Totem 7. Arrivo a La Casa degli Artisti 1024x682 Totem 8. Il Demone della Gravità Terra 1024x682 Totem 9. La fiamma dellAmore Fuoco 682x1024 Totem 10. il Nuovo Pentagramma Acqua 682x1024 Totem 11. Il Mondo appeso a un filo Aria 1024x682 Totem 12. LUomoAngelo Quintessenza 1024x682 Totem 13. montaggio del Totem a La Casa degli Artisti 682x1024 Totem 14. montaggio a La Casa degli Artisti 685x1024 Totem 15. Restauro del Labirinto 807x1024 Totem 16. Oltre lEgo 576x1024 Totem LAND ART AL FURLO VII edizione
“TOTEM: scritture verticali”
21 agosto – 18 settembre 2016
Sant’Anna del Furlo – Fossombrone – PU

Il mondo è appeso a un filo, attratto verso il basso dal demone della materia e contemporaneamente verso l’alto, oltre la forza di gravità. In questa condizione c’è la possibilità di un salto quantico, di un processo di trasmutazione: attraverso il fuoco dell’amore e in base alle leggi di una nuova musica celata in un pentagramma scomposto, l’essere umano si eleva verso la consapevolezza dell’unità di tutte le cose, oltre l’ego, verso la coscienza angelica.
La possibilità di un percorso esistenziale ascensionale, simboleggiato verticalmente nel totem, nasce dalla dimensione orizzontale del labirinto, emblema del viaggio che l’anima umana compie sulla Terra verso il proprio centro.
Oltre l’Ego è il titolo di questo totem monumentale di luminosa pietra bianca; un’opera corale, composta di cinque blocchi sovrapposti scolpiti da quattro artisti, Armando Di Nunzio, Sisto Righi, Antonio Sorace e Walter Zuccarini, che hanno cercato e trovato la sintonia su un progetto comune fondato su verità profonde: i quattro elementi Terra, Aria, Fuoco, Acqua si susseguono come immagini di Archetipi, i principi ordinatori del mondo, i “fili” con cui siamo intessuti noi stessi e la nostra realtà. Oltre l’ego è un esperimento di arte oggettiva, non autoreferenziale, frutto di una feconda collaborazione.
Il Totem che in ogni cultura è simbolo del collegamento e del dialogo fra Terra e Cielo, ci induce a guardare oltre l’orizzonte, verso l’Infinito e, come il Labirinto da cui sorge, rappresenta una duplice visione: quella dell’essere umano alla ricerca del proprio centro e della Terra stessa, sentita come organismo vivente, tesa verso un orientamento evolutivo in armonia con il Cosmo.
il Labirinto (https://youtu.be/DGmSOXAGE6I) 11. Il Mondo appeso a un filo Aria 1024x682 Totem


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IL FIORE DELLA NUOVA VITA

By La Casa per le Arti Nessun commento

Questa nuova Scrittura Magica ideata da Walter Zuccarini ci porta ancora una volta nel mondo degli Archetipi e della geometria sacra.
Gli Archetipi sono i principi ordinatori del mondo, sono i fili con cui siamo intessuti noi stessi e la nostra realtà.
Per questo, ciò che facciamo a Madre Terra risuona inevitabilmente con una parte di noi stessi.
Oggi, in questa epoca di crisi del paradigma materialistico, è tempo di riappropriarci della coscienza dell’unità fra noi stessi e il mondo, di ristabilire la connessione positiva con gli Archetipi che guarisce perché ricostituisce il tessuto psichico danneggiato.
L’immagine del fiore della vita è il simbolo di un Archetipo che ristabilisce questa connessione: l’immagine di Bellezza vibrante e pulsante risuona con la nostra interiorità più profonda e la riarmonizza.
La tradizione antica vedeva nel Fiore della Vita lo schema della Creazione e lo rappresentava a sei petali. La scienza contemporanea ci mostra che è l’immagine esatta della sezione del DNA umano, oggi in trasformazione.
Il fiore rappresentato da Walter ha otto petali perché è l’Archetipo della Nuova Vita, del Nuovo Mondo, della Nuova Natura, della Nuova Terra, di un nuovo stato di coscienza, dell’Uomo Nuovo.


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OLTRE L’EGO

Sisto Righi (Rep. S. Marino), Antonio Sorace (La Casa degli Artisti), Walter Zuccarini e Armando Di Nunzio (la Casa per le Arti) hanno iniziato oggi 25 maggio un viaggio insieme, un’esperienza di scultura condivisa per realizzare un totem in pietra a più mani.
Il titolo dell’opera è Oltre l’Ego e sarà presentata in occasione di Totem, settima edizione dell’appuntamento annuale con la land art a Sant’Anna del Furlo (PU).
L’idea di realizzare quest’ opera di grandi dimennsioni è nata per cercare un diverso modo di fare arte in cui gli artisti, pur esprimendo liberamente la propria individualità, mettono da parte il proprio ego che per sua natura separa e cercano, lavorando e vivendo insieme in residenza creativa, quel quid che accomuna e affratella nella Bellezza.
Il connubio fra le due associazioni La Casa per le Arti e La Casa degli Artisti si rafforza e si concretizza in un incontro che, come ha scritto Andreina De Tomassi de La Casa degli Artisti “è il reciproco riconoscersi come esseri umani liberi, sobri, ecologici, fuori dai circuiti del danaro e del potere.”.
Questa è per noi l’arte: incontro, confronto senza conflitto, bellezza, umanità.
E’ trascendere il proprio particolare per fondersi e ritrovarsi nell’universale.


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I “CIGLIONI” DELLA CASA PER LE ARTI

By La Casa per le Arti Nessun commento

Questa dei ciglioni è stata una scoperta entusiasmante. Qualche anno fa, il nostro amico Cristiano, appassionato agronomo e architetto del paesaggio, ce li mostrò sul suo terreno durante un corso di potatura. Meravigliosi ciglioni… di un grande occhio che guarda il cielo! L’orto come un grande occhio aperto verso l’infinito! Quell’immagine si è impressa così profondamente in noi che abbiamo deciso subito di concretizzarla anche qui alla Casa per le Arti. Così la primavera scorsa ne abbiamo realizzati alcuni nell’orto a est e in questi giorni li stiamo impiantando nel terreno dell’orto a ovest. Due grandi occhi!!!
E per la prima volta, grazie agli esiti dei ciglioni primaverili, stiamo sperimentando l’orto lavorato esclusivamente a mano utilizzando attrezzi come zappa, forca-vanga e rastrello.
I “ciglioni” sono un sistema per terrazzare i terreni scoscesi con le piante e consiste nell’impiantare a debita distanza filari paralleli di cespugli legnosi come rosmarino, lavanda, salvia, melogano nano, santolina, mirto, lentisco ecc… I trapianti e le semine vengono effettuati appena al di sotto del ciglione in una striscia di terra che non viene mai calpestata. Per questo motivo rimane leggera e morbida e quindi può essere lavorata facilmente senza usare attrezzature meccaniche. La striscia di terreno fra la terra coltivata e il ciglione successivopiù a valle sarà usata sempre ed esclusivamente come camminamento.
I ciglioni hanno quindi innanzitutto la funzione di argine: il terreno compreso fra due ciglioni successivi, dilavandosi nel tempo, sarà arginato dai cespugli legnosi che nel frattempo saranno cresciuti. Il nostro orto quindi alterna file di ortaggi consociati a filari di piante officinali, aromatiche e arbusti fioriti che daranno colore, profumo e bellezza all’orto e aroma e sapore agli ortaggi. Inoltre i ciglioni forniranno anche preziose erbe per preparare tisane, per cucinare e, attirando gli insetti impollinatori, aiuteranno la salute generale dell’orto e dell’ambiente.
Infine abbiamo pacciamato tutto con la paglia che ha la funzione di proteggere le piantine giovani, aiutare il controllo delle infestanti ed, essendo legata al Sole, trasmettere energia vitale. Per potenziare l’elemento vitale, irroriamo il campo con piccolissime dosi di oro in foglia dinamizzato in acqua per 10 minuti. Sappiamo infatti dalla scienza dello spirito di Rudolf Steiner che l’oro è luce solare condensata, è la traccia lasciata dal Sole sulla Terra. Un tempo remoto infatti tutti i pianeti dell’attuale Sistema Solare erano un unico corpo planetario. Poi i pianeti via via si separarono, ognuno lasciando una propria traccia in ogni regno della Natura. Nel mondo dei metalli il Sole lasciò l’oro, la Luna lasciò l’Argento, Venere il Rame, Marte il Ferro ecc.. L’oro dinamizzato e asperso sul terreno e sulle piante favorisce il legame con l’oro eterico che il Sole, splendendo ogni giorno nel cielo, irradia come Vita cosmica su tutti gli esseri viventi.
E’ evidente che questa operazione interagisce con i piani sottili perciò va fatta con animo sereno e con presenza, coscienza e sentimento di gratitudine.

 


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La nascita di Venere di Botticelli – Uno sguardo attraverso la scienza dello spirito

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Il dipinto La Nascita di Venere di Sandro Botticelli ci racconta dell’antica Lemuria, il continente scomparso che esisteva 35.000 anni fa nella parte del pianeta dove oggi è l’Oceano Pacifico.

Sappiamo dalla scienza dello spirito che a quell’epoca la materia non era ancora così solida come la conosciamo oggi, ma aveva una consistenza acquoso-albuminosa.
I regni della natura erano allora indistinti e si compenetravano l’un l’altro, così che esistevano esseri di natura intermedia fra vegetale, animale e umana. Gli esseri umani erano gelatinosi ed ermafroditi. La separazione dei sessi sarebbe avvenuta solo alla fine dell’epoca lemurica.
I minerali non potevano ancora esistere, ma il regno vegetale già si manifestava, anche se in una forma diversa dall’attuale.
Le piante di allora erano costituite solo dalla parte floreale e aleggiavano come farfalle nell’etere.
Nel dipinto di Botticelli ciò è rappresentato dall’immagine dell’essere alato androgino che soffia fiori dalla bocca.
Poi, a un certo punto, cominciò a scendere sul pianeta una sostanza bianca, lattiginosa, che condensandosi, diventava calcare. Iniziava così il processo di indurimento: negli umani e negli animali cominciava a formarsi lo scheletro osseo, mentre le piante-fiore venivano trascinate sempre più giù e cominciavano a formare foglie e radici per ancorarsi al terreno.
I petali dei fiori caduti si cristallizzavano e si trasformavano in silice. Che immagine potente e meravigliosa! Poiché la silice oggi è l’elemento più diffuso e costituisce il 48% della sostanza planetaria, la Terra attuale può essere considerata l’evoluzione di un immenso fiore aereo, il fiore cosmico del Giardino dell’Eden. Fu questa la “Caduta”, la “cacciata dal Paradiso terrestre”, cioè la discesa sul piano fisico della Luce dello spirito, la genesi della materia.
Se osserviamo i processi attuali della vita delle piante, possiamo notare un’inversione: la pianta si manifesta formando prima le radici, poi la parte verde e poi il fiore. Le piante fanerogame (quelle che fanno i fiori) sono state le ultime a comparire sulla Terra. Quindi questa inversione ci indica che siamo di fronte a un processo di Risalita, dopo la Caduta. Infatti le piante ci aiutano nel nostro cammino evolutivo, ci nutrono e ci curano.
E i fiori, che possiamo sentire come la parte luminosa delle piante, sono immagine ed essenza della Bellezza che il Cielo ci ha donato per la nostra anima e per l’evoluzione della nostra coscienza.
Nel dipinto di Botticelli, la figura femminile a destra, che rappresenta una nuova Natura, offre a Venere, immagine della Bellezza e della Vita pura e virginale, un manto di fiori “caduti”.
La Nascita di Venere risuona con la nostra essenza più profonda, quindi è arte oggettiva, bella, vera, buona.
Ecco perché nell’agricoltura biodinamica, che ricollega le piante al cielo, la silice è considerata (e usata) come ambasciatrice delle forze cosmiche e il calcare come il portatore delle forze terrestri.
E Sandro Botticelli, che era un iniziato. lo sapeva.

 


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confusioni off lanciano la casa per le arti walter zuccarini

Oro Bianco, (Con)fusioni – 22, 23 e 24 maggio Lanciano 2015

Il 22, 23 e 24 maggio gli scultori de la Casa per le Arti saranno a Lanciano Vecchia per un simposio di scultura su pietra all’interno della VII edizione di (Con)fusioni. Il titolo del simposio è Oro bianco, in omaggio alla pietra bianca della Majella, una delle risorse preziose della nostra terra, utilizzata fin da epoche remote  per innalzare le mura a difesa delle comunità italiche, per costruire i templi e i fori dei Municipi romani, per edificare le bellissime abbazie medievali presenti ovunque sul territorio abruzzese.  Il titolo è stato pensato per creare un collegamento con la manifestazione NO Ombrina che si terrà il 23 maggio a Lanciano; la Casa per le Arti infatti sostiene e promuove un’arte in difesa della natura e del territorio.

Cinque saranno gli artisti: Walter Zuccarini che cura anche la direzione artistica, Stefania Barbetta, Armando Di Nunzio, Lucrezia Lalli, Emilia Longheu.

Il festival (Con)fusioni,  che nasce con l’intento di promuovere la creatività e il confronto e per trovare un senso a ciò che stiamo vivendo ora, a settembre ospiterà negli spazi dell’Auditorium Diocleziano dieci  artisti selezionati per una mostra. Parteciperanno sia la Casa per le Arti che il laboratorio di arti applicate del maestro Walter Zuccarini con  il Trittico dell’anima, un’installazione in legno.

 

confusioni off Oro Bianco, (Con)fusioni   22, 23 e 24 maggio Lanciano 2015 trittico dellanima scultura oro bianco (Con)fusioni


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Il canto del Fuoco – Riflessioni

La notte del 2 maggio si è accesa una nuova piccola luce, un’altra stella caduta sulla Madre Terra.

 

 

fotografie di Francesco Mazza

 

 

Grazie all’iniziativa di Nando e Paolo e alla loro collaborazione con Walter,  per noi de La Casa per le Arti è stata una giornata indimenticabile, una sorta di prova generale del nostro modo di intendere l’arte:  condivisa, collaborativa, interdisciplinare, inserita armoniosamente nel paesaggio, attenta e rispettosa della Natura e dell’ambiente, aperta alle contaminazioni. Terra Madre è un’opera di land art, una delle Scritture magiche progettate da Walter, è l’immagine di un archetipo che, risuonando con la matrice macrocosmica, canalizza energie sula terra. Costruita sul numero 8 (l’energia femminile, l’infinito, l’unione tra terra e cielo)  e su misure auree,  dinamizza il luogo e vitalizza l’ambiente circostante.

Terra Madre è un invito a osservare e comprendere nel tempo la verità contenuta nella formula di  Ermete Trismegisto  “Come in alto, così in basso”.  Ad accogliere le leggi universali e a verificarle nell’esperienza quotidiana.

L’uliveto messo a disposizione, di cui Nando ama definirsi custode e non proprietario,  grazie a questa nuova potente presenza, si sta trasmutando e già sta vivendo una nuova vita.  Sono infatti in cantiere ulteriori progetti e altri ne nasceranno.

Tutti gli artisti che hanno donato il proprio contributo sono andati oltre la rappresentazione di se stessi, oltre il  recinto dell’ego  in cui spesso essi stessi  si confinano, hanno attivato le forze del cuore, il proprio centro del calore, il fuoco sacro che dimora in ognuno di noi. E dunque, tutti al lavoro con gioia per realizzare un progetto in cui la voglia di stare  insieme per qualcosa di bello è prevalsa su tutto.  L’entusiasmo per un ideale fa sorgere nuove forze di vita che poi si irradiano tutt’intorno. E quel giorno eravamo davvero in tanti.

La celebrazione quindi non poteva che avvenire con il Fuoco, signore della passione, del potere come volontà in azione, del cambiamento.

Claudia Di Domenica ed Elena Mastracci di Rogo Teatro, l’una in bianco, l’altra in nero,  emblemi della dualità, danzando e declamando dentro la stella ci  accompagnavano fisicamente e simbolicamente in un percorso ascendente di consapevolezza  verso la sorgente dell’esistenza;  fra la Luna piena nel Cielo e un primo enorme falò sulla Terra  appariva l’Angelo della Gravità, rosso acceso e oro fra il verde tenero delle querce, un’immaginazione di Walter in cui ognuno può riconoscere se stesso e il viaggio iniziatico dell’esperienza nella materia. In questo palcoscenico Carla Robertson e Fiore Zulli di Teatro Simurgh ci regalavano suggestioni sonore e poesia mistica. Poi,  Armando Fragassi,  Clorinda Di Venanzio e Mara Onda ci riportavano giù,  verso Terra Madre in un crescendo di letture e note di flauto,  metafore delle età della vita fatta di passi, soste,  pause, suoni, parole.  E mentre al centro della stella si accendeva un  secondo grande falò a salutare il Sole dietro i monti e la fine del giorno, scendeva un lungo, incredibile silenzio… il Tempo si fermava nell’incantesimo  del Fuoco che saliva espandendosi in mille scintille evanescenti come una preghiera. Nel Qui e Ora.

E infine la festa, i tamburi della scuola di percussioni di Pino Petraccia, gli acrobati Valentina Floro e Cristiano Coia de La tenda in Circolo, le danze, i canti.

Grazie a tutti, al Cielo, al Fuoco, a Terra Madre.


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La Vita nuova

By La Casa per le Arti Nessun commento

IMG 3989 1024x682 La Vita nuova Quest’anno la primavera ha portato a La casa per le Arti  tanta vita nuova. Un tripudio di fiori spontanei nel giardino, quattro( per adesso) dolcissimi gattini (Gigia, Pelù, Ebano e Flipper) e  tanti incontri con persone nuove. Carla e Fiore del Teatro Simurgh con i quali condividere l’amore per la ricerca della verità, Biagio con le sue bellissime cupole geodetiche, mandàla tridimensionali, Paolo con la passione comune per gli alberi e la natura, Federica e Antonio, giovani appassionati di arte con tanta voglia di fare.

Invece con i “vecchi” amici la primavera ci ha portato nuove relazioni e progetti da vivere insieme: progetti di land art,  di scultura, di food forest e di tante possibili interazioni fra arti e artigiani.

Infine la presenza fresca, gioiosa e un po’ spericolata di Lucrezia, giovanissima stagista per il secondo anno presso il laboratorio di Walter, che ci porta notizie da mondi lontani…  nel tempo e nello spazio. Lucrezia ci racconta l’amore per la sua terra e l’ansia per il futuro, il mondo arcaico dei paesini dell’entroterra montuoso dell’Abruzzo e il mondo artificiale in cui è immersa la sua generazione. Con deliziosa ironia e autentica, adorabile sincerità.IMG 3991 1024x682 La Vita nuova IMG 3999 1024x682 La Vita nuova IMG 4001 1024x682 La Vita nuova


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Il Canto del Fuoco – 2 maggio 2015 ore 10.00 presso uliveto nel territorio di San Giovanni Teatino

contributo di Armando Di Nunzio

IMG 0383 Il Canto del Fuoco   2 maggio 2015 ore 10.00 presso uliveto nel territorio di San Giovanni Teatino vino terra madre cuore aperto contaminazioni
  
Il canto del fuoco nasce con l’idea di passare del tempo insieme, all’aperto tra gli ulivi,testimoni millenari della nostra regione, nell’arte vissuta da diversi punti di vista per celebrare le trasformazioni e le evoluzioni che in questo periodo dell’anno stanno avvenendo sia in natura che in noi.

La mattina del 2 Maggio 2015, ci incontreremo alle 10:00 per completare la realizzazione di Terra Madre, un’opera in land art ideata da Walter Zuccarini della Casa per le Arti di Chieti -
il luogo che abbiamo scelto è un uliveto, situato nel territorio di San Giovanni Teatino (Ch).

Durante la giornata ci saranno interventi artistici: musicali,teatrali e circensi…
Pino Petraccia con percussioni dalla terra ; Armando Fragassi, Clorinda Di Venanzio, Mara Onda, con letture in natura e ancora Valentina Floro e Cristiano Coia dell’ass. la tenda in circolo con il trapezio, lasciando comunque sempre il “cuore aperto” ad altre possibili contaminazioni….

Per allietare il palato, in serata, potrete gustare degli sfiziosi panini bio-vegan preparati da Emilia de La casa per le arti e dell’ottimo vino rosso biodinamico dell’az. Agricola Zappacosta di Bucchianico.

La celebrazione finale avverrà in serata, quando calerà il sole e… lasceremo al fuoco il compito di scaldarci e illuminarci!

Raggiungeteci ricchi di energia positiva e propositiva…nel qui ed ora!

 

Info per raggiungerci:

L’uliveto è situato in via Caserta, piccola traversa salendo sulla dx di via Pontemarino, (poco dopo il ristorante Vecchio Casale) nel comune di San Giovanni Teatino (Ch)

Vi consigliamo di lasciare la macchina su via Pontemarino e non su via Caserta per poi proseguire a piedi e.. seguendo il fiocco rosso, sarà impossibile perdersi.

Porta con te uno specchio, anche di piccole dimensioni, faremo un’esperimento insieme!!

Telefoni: 389/0033177 (Paolo) – 338/6269301 (Armando)


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Strutture reciproche e scienza del design

cupola geodetica biagio di carlo casa arti 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 31 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 30 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 29 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 28 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 27 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 26 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 25 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 24 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 15 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 16 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 17 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 18 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 19 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 20 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 21 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 22 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 23 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 14 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 13 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 12 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 11 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza cupola 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di carlo arte e scienza cupola geodetica biagio di carlo casa arti 5 900x598 Strutture reciproche e scienza del design uovo sezione aurea scienza del design Richard Buckminster Fuller geometria sacra forma elissoidica biagio di carlo arte e scienza

 

 

La sfera e la cupola racchiudono il massimo spazio col minimo impiego di materiale e conservano bene il calore interno offrendo poca superficie alle difficoltà climatiche esterne. Le superfici curve sono più resistenti di quelle piane. La forma ellissoidica dell’uovo è decisamente leggera ma anche molto resistente.
Nonostante la sua leggerezza, la cupola può sopportare carichi molto elevati. Le geodetiche configurano spazi autoportanti aperti e flessibili, senza travature o partizioni interne e sono facilmente trasportabili per via aerea.

La persona che abita all’interno di uno spazio sferico ha l’impressione di trovarsi al centro delle cose e avverte la presenza del rigore geometrico legato alla bellezza e alla perfezione presente nelle strutture a sezione aurea. Nella geometria sacra intesa come metafora di ordine universale, la nuova architettura simbolica ispirata agli edifici vernacolari e alla tradizione locale ci porta verso uno stato di alta consapevolezza spirituale: l’edificio diventa un analogo della creazione e il costruire è un atto di culto. Se si accetta che tutto nella vita è sacro e la terra stessa è divina è impossibile abusare del nostro mondo come regolarmente accade.
La cupola reciproca diventa così la nuova versione tridimensionale degli antichi mandala, rivelando ancora una volta le magiche suggestioni provenienti dalla geometria sacra. La Scienza del Design può essere considerata come il ponte geometrico tra arte e scienza. La geometria diventa intermediaria tra armonia ed unità del mondo naturale. La geometria non è invenzione umana ma è creazione della natura: l’uomo l’ha appresa dalla natura stessa.

Tutte le forme naturali, osserva Richard Buckminster Fuller, tendono verso la forma curvilinea. La natura non utilizza il pi greco e neanche gli assi cartesiani, ma fa riferimento continuo al valore della sezione aurea. Per la loro efficienza strutturale e per la possibilità di essere facilmente costruite con materiali naturali e locali (bambù, legno, canne ‘arundo donax’) le strutture geodetiche si prestano ad essere utilizzate all’interno di progetti di permacoltura.
(tratto dal libro Biagio di Carlo, Strutture geodetiche, lulu.com (10 marzo 2013) ISBN-10: 1300824123, ISBN-13: 978-1300824121)

 

La cupola è stata realizzata nel giardino de La casa zen b&b di Armando Di Nunzio su progetto di Biagio Di Carlo e la partecipazione de la Casa per le Arti


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XI Biennale di Scultura – Orsogna, Centro Polivalente – 29 marzo – 7 aprile 2015

11088498 999098113453971 7196817768100592816 o 1024x423 XI Biennale di Scultura – Orsogna, Centro Polivalente – 29 marzo – 7 aprile 2015 walter zuccarini scultura orsogna

Anche quest’anno Walter ha accolto con il solito entusiasmo l’invito di Giustino Bartoletti, tenace e appassionato ideatore e curatore di una biennale di scultura giunta alla XI edizione, a Orsogna, suo paese d’origine.  Walter è alla sua quarta partecipazione con l’installazione in legno Il Trittico dell’Anima, realizzata in collaborazione con Stefania Barbetta, Luca Bruno, Alessandro Di Muzio,  Lucrezia Lalli, Emilia Longheu, Georg Reinking.

In occasione di questa edizione ha voluto presentare anche le opere  realizzate da due allievi partecipanti a uno dei corsi di scultura su pietra che tiene presso La Casa per le Arti:  Fermo_Fluttuare di Alessandro Di Muzio e A-stasi Angelica di Armando Di Nunzio.

La loro esperienza è stata intensa di gratitudine profonda e riconoscente verso la Vita, come testimoniano i loro testi autografi pubblicati nel catalogo della mostra.

Alessandro Di Muzio: “L’anima del mondo si manifesta nei luoghi e nelle persone che li abitano; nasce così l’opportunità di scolpire con il Maestro Walter Zuccarini attraverso l’esperienza fatta con La Casa per le Arti, dando vita a Fermo_Fluttuare. Fermo_Fluttuare è l’apparizione di una esperienza di scultura, l’energia trasposta nella pietra. Un modo di catturare i flutti della terra che si riflette nel cielo ed il cielo nello spirito del plasmatore.”

Armando Di Nunzio: “La scultura e Armando hanno un dialogo aperto

 e silenzioso da diversi anni ma grazie all’incontro con Walter Zuccarini, artista poliedrico de La Casa per le Arti si è passati dall’idea all’azione. Nel percorso artistico che vivo ho toccato e assaporato i materiali più diversi ma la piena soddisfazione mi è arrivata con la pietra, dato che grazie a questo elemento mi riconnetto alle origini del pianeta che abito. La scultura è l’arte del togliere, dello scoprire. Il movimento come base, come partenza, come vita. Le evoluzioni interiori ed esteriori ch

e ci portano a capire che quando arriviamo è nostro compito ripartire.

A-stasi Angelica è il titolo dell’opera, essa nasce con l’idea delle molteplici direz

ioni che possiamo scegliere e di come dare loro il mezzo per ricongiungersi in un punto… alto, luminoso ma non definito.”

La Casa per le Arti ha presentato inoltre l’opera di Stefania Barbetta, socia veterana de La Casa per le Arti:  un gruppo scultoreo in legno dal titolo Uno, Nessuno, Centomila.

Walter e La Casa per le Arti ringraziano tutti coloro che con coraggio si sperimentano nell’attività artistica per realizzare una nuova consapevolezza di sé e delle infinite possibilità che ognuno di noi è.

 


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Settimana magica esperienza di scultura su pietra (20-28 giugno 2015 – Mattinata)

corso scultura mattinata 2015 Settimana magica esperienza di scultura su pietra (20 28 giugno 2015   Mattinata) workshop di scultura corso scultura corso di scultura Per un’esperienza di creatività in un un luogo incantevole
nel periodo dell’anno più ricco di luce.

Un viaggio dentro se stessi
per scoprire e manifestare il proprio talento.

“Non aspettare il momento opportuno: crealo!” (George B. Shaw)

programma

Sistemazione in bungalow o tukul in un camping sul mare nella splendida baia di Mattinata (Fg) (otto notti)

Partenza da Chieti sabato 20 ore 9:00
Ritorno da Mattinata domenica 28

Prima colazione in camping
Pranzo libero Pomeriggio: corso di scultura dalle 15:30 alle 19:30
Cena in camping

Il corso sarà guidato da Walter Zuccarini, scultore e insegnante di arti applicate

Materiale personale da portare con sé: occhiali protettivi, guanti, piccola piccozza da muratore da 300 gr (malepeggio), raspa, carta vetrata

Sono previste escursioni facoltative nei luoghi dell’arte romanica pugliese (Monte sant’Angelo, Castel del Monte, Trani) e di natura (grotte marine, Foresta Umbra).

costi

Il costo per le spese vive è di euro 380,00 a persona e comprende:
quota associativa, alloggio per 8 notti, prima colazione, cena vegetariana, pietra

Il costo del corso è a offerta libera

Il numero dei partecipanti che si possono accogliere è limitato, pertanto si prega di prenotare
entro il 01/06/2015, versando un acconto di euro 50,00 che non potrà essere rimborsato, ma eventualmente ceduto.

Informazioni: 328 6537759 (Emilia)

Leggi i commenti e le Riflessioni

Evento Facebook https://www.facebook.com/events/1590059264583275/

Locandina a3

Pieghevole</> Fronte Retro


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XI Biennale di Scultura – Orsogna (CH) – 29 marzo/7 aprile 2015

Le Biennali di Scultura di Orsogna nascono, a cura del Circolo Artistico, per omaggiare la tradizione scultorea abruzzese e per concentrare l’attenzione sugli aspetti più significativi e innovativi della scultura contemporanea con una riflessione approfondita sullo stato di questo settore creativo attraverso la vicinanza di opere di giovani artisti e di artisti affermati.

la mostra sarà visitabile dal 29 marzo al 7 aprile 2015 presso il Centro Polivalente

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