Conversazioni in giardino alla Casa per le Arti

Conversazioni in giardino alla Casa per le Arti23 settembre 2019

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A volte, la sera, alla fine di una intensa giornata di lavoro,  ci ritroviamo nella calma del dopocena  a  riflettere  sul divenire del nostro mondo. Una sorta di  fermo immagine, una pausa,  per osservare, come testimoni  e spettatori, ciò che stiamo vivendo   e costruendo nella vita pratica,  i passi compiuti lungo il  nostro cammino. Così,  quando  nuovi pensieri  ci arrivano dal mondo invisibile dell’immaginazione e dal lavoro  quotidiano,  qualcosa ci attraversa e ci unisce, illuminando  e rafforzando  il senso della direzione.  Mano nella mano.

Sentiamo che,  passo dopo passo,  qualcosa prende forma  dentro e fuori di noi, come se  l’esistenza  fosse  in realtà  un disegno segreto che si va disvelando.  Abbiamo la sensazione che lavorando nel realizzare i nostri progetti,  riusciamo a  intravedere qualcosa  di quel disegno.

Tutto funziona secondo precise leggi che possiamo osservare ovunque:  intorno  a noi, nella natura e nella vita sociale,  sopra di noi, nell’ordine cosmico, nel  cielo,  e dentro di noi.

Cercare come  queste leggi cosmiche si manifestano  nella vita di relazione con noi stessi e con il mondo,  ci aiuta a fare  passi nella comprensione del mistero dell’esistenza  sia per la nostra vita interiore che per  una  sana e feconda  convivenza sociale.

La prima immagine portata da Walter è quella  della corrispondenza  fra comunità e  Sistema  solare: come il Sole è il cuore del sistema di pianeti che gli orbitano intorno, così l’ideale che esprime il bene comune è l’elemento vitale intorno al quale si organizza il corpo sociale. Analogamente  il cuore è il centro vitale dell’organismo umano.

Nei trattati sapienziali dell’antichità  si rappresentavano  artisticamente le corrispondenze fra stelle, pianeti, organi  e funzioni.  E su queste corrispondenze si basava l’arte medica:  se un solo organo entrava in disfunzione,  l’organismo intero si ammalava.   E’ ancora così, naturalmente.  Allo stesso modo,  nella vita dell’organismo sociale, se  un membro soffre,  l’intera comunità  ne risente. Ognuno, se vuole vivere in modo sano,  deve pertanto coordinare la propria esistenza a quella degli altri.  Per  rispecchiare il modello cosmico e allinearsi  alle leggi universali  si deve, in un certo senso, dimenticare se stessi e mettersi al servizio dell’ideale.

“Conosci te stesso” significa coltivare la propria interiorità e scoprire  il proprio  talento,  impegnarsi  in una decisione con la massima serietà, con devozione, entrare in relazione con la  comunità,  donarsi,  questo è il lavoro da fare. Come fa  ogni singola cellula, connessa con tutte le altre per  donare salute integrale all’organismo intero, così come fanno i pianeti ruotando intorno al Sole in perfetta armonia.

E se la cellula epatica non è  più importante di una cellula epiteliale,  è essenziale riconoscere che nessun singolo contributo ha più valore di un altro.  Solo in questo modo  si   vive  nella verità,  e si può riconoscere che l’errore del singolo, se  vissuto come insegnamento per tutti, cessa di esistere come tale e diventa una prova collettiva del lavoro  per costruire un ponte  fra Cielo e Terra.

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