Angela: «Cosa ha significato per te questo corso di scultura?»
Pier: «Questo è il terzo anno che ritorno presso La Casa per le Arti per fare un’esperienza di scultura, o, più precisamente, un’esperienza spirituale attraverso la pietra, pietra in quanto materia viva, che interagisce con l’essere umano e sull’essere umano.»
Angela: «Che concezione hai della scultura? E qual è il tuo approccio?»
Pier: «Posso asserire con convinzione che la scultura usata come meditazione ha il pregio di farti avvicinare alla creazione e alla manifestazione della bellezza. L’atto dello scolpire permette di entrare nella pietra, darle forma, in un dialogo vivo e sottile con la materia; dialogo che permane anche quando rientri nella quotidianità, e riemerge con forza quando la tocchi. Da questo scambio osmotico entri in contatto con una parte di te che va ben oltre il piano fisico, alludo a quello metafisico, poiché plasmando la materia lavori sui piani superiori, i cosiddetti corpi sottili, cioè il corpo eterico, che si rafforza innescando processi terapeutici, quello astrale, quello mentale e il corpo causale. La forma finale è l’accordo tra la tua idea e l’anima della pietra. Quindi la scultura, come tutte le arti, può essere una valida terapia.»
Angela: «Ho visto che hai realizzato ben due sculture. Ce ne vuoi parlare?»
Pier: «La prima che ho fatto, la più grande, rappresenta un volto maschile primitivo, è la mia ricerca dell’elemento atavico, ancestrale. Ragion per cui l’ho intitolata L’antico. La seconda scultura s’intitola L’onda, e rappresenta il contatto tra due elementi che si incontrano in un bacio.»
Angela: «Cosa pensi di Walter come maestro?»
Pier: «Walter è in grado di darti le giuste direttive per procedere nel lavoro artistico, facendoti comprendere il modo in cui si sviluppa la trasformazione della materia: ciò che tu riesci a percepire, lui te lo mostra in profondità, dato il suo grado di conoscenza della materia e della scultura.»
Angela: «Che idea ti sei fatto de La Casa per le Arti?»
Pier: «Per comprendere appieno i contenuti esistenziali de La Casa per le Arti occorre viverli mediante un’esperienza diretta sul posto. Esperienza che consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono sperimentare relazioni profonde, di amicizia, nonché dialogo di carattere autentico.»