Pubblichiamo qui di seguito il testo della nostra Emilia SEMI DI CIVILTÀ – IL PANE
La non-rivista monregalese online di letteratura ed altro “Margutte”, in collaborazione con il Comizio Agrario di Mondovì, bandisce la quinta edizione del non-concorso letterario “Seminare parole nella terra” che per il 2023 ha come tema i cereali in tutte le loro declinazioni alimentari, simboliche, ambientali, storiche, scientifiche, economiche e culturali.
La scelta di questa tematica nasce dal fatto che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato risoluzioni che designano il 2023 come Anno Internazionale del Miglio. Un cereale quindi. E a tutti i cereali delle nostre terre vogliamo dedicare questo nostro non-concorso. Le diverse varietà di frumento, di mais, di riso, di orzo, di segale etc. sono estremamente importanti per la vita di tutti gli esseri viventi e questo ci sprona a promuovere poesia o prosa dedicata a questi prodotti rurali.
Il paesaggio, la cultura, le tradizionali feste e lavori che accompagnano semina e raccolto dei cereali, unitamente a tutte le valenze simboliche degli stessi e dei loro prodotti (si pensi, per esempio, al pane) hanno innervato nel corso dei secoli la letteratura e l’arte; per questo pensiamo sia importante bandire “Seminare parole nella terra”.
La definizione non-concorso nasce dalla scelta di essere un’occasione di incontro e confronto tra sensibilità diverse su tutto quello che riguarda i cereali.
Non-concorso perché non ci saranno classifiche. La scrittura deve stare con forza fuori dalle leggi della competizione; deve nascere poco per volta nel silenzio della propria stanza, nel silenzio della natura, nel suono dei campi di frumento accarezzati dal vento, nel fruscio della sgranatura delle pannocchie, nei volti degli uomini e delle donne che coltivano, macinano, trasformano i chicchi dei diversi cereali; la scrittura deve essere spontanea e attenta, rendersi efficace nel trasmettere emozioni, sentimenti, valori, eventi e testimonianze. Proprio in questo prezioso lavoro e nel dialogo che nascerà da esso, consisterà il premio di chi partecipa al non-concorso.
I testi sono presenti anche sulla rivista online monregalese Margutte
SEMI DI CIVILTÀ – IL PANE di Emilia Longheu
Si faccia avanti chi sa fare il pane.
Si faccia avanti chi sa crescere il grano.
Cominciamo da qui.
Mariangela Gualtieri
Per la prima volta, quest’anno, abbiamo seminato un piccolo appezzamento di grano per avvicinarci alla comprensione del significato del Pane. La semina di grani antichi autoctoni e la mietitura sono state manuali. Per la trebbiatura, invece, abbiamo partecipato ad una delle ancora numerose feste della trebbiatura tradizionale che fortunatamente ancora si organizzano sul nostro territorio. Si tratta di un evento sociale molto sentito, in cui la comunità si aggrega per celebrare la conclusione di un ciclo di attività in cui non solo uomo e natura in perfetta sinergia si sostengono a vicenda, ma ognuno si sente legato all’altro da vincoli di operosa mutualità, fratellanza e gratitudine.
Il duro lavoro dei campi viene ripagato dalla bellezza e dall’abbondanza del raccolto del grano, base dell’alimentazione e seme-simbolo della nostra civiltà, storicamente distinta dalla civiltà orientale del riso e da quella americana del mais. Una vera e propria kermesse che, al suo culmine, ci ha donato la visione indimenticabile di una cascata dorata e sonora di semi che dall’alto si riversava nei sacchi posti a terra, mentre la paglia, voluminosa e scompigliata, veniva pressata in forma di parallelepipedi sfavillanti ai raggi solari. Tutt’intorno, un brulicare di gesti attenti e precisi, sapienti e antichi.
Al margine della scena, l’area “profana” con cibo, bevande e danze popolari al ritmo di fisarmoniche e tamburi.
Con un po’ di sorpresa, ci siamo ritrovati catapultati in un mondo d’altri tempi, rappresentato nelle scene di vita quotidiana di certa pittura di genere medievale e rinascimentale. Una grandiosa performance teatrale in cui, sul palcoscenico dell’aia assolata, ogni singolo individuo aveva un suo ruolo specifico, funzionale alla creazione di una realtà essenziale, semplice, corale.
La dicotomia, tipica della nostra mentalità contemporanea, fra sacro e profano, individuo e comunità, vita e lavoro si dissolveva.
Ma se è vero che “come in alto, così (è) in basso”, si può leggere la kermesse anche come il riflesso di immagini cosmiche sulla Terra: ogni attore è un pianeta che percorre la propria orbita non per se stesso ma per il sistema solare di cui è parte. Le meccaniche celesti si rispecchiano nella meccanica delle grandi macchine agricole del secondo dopoguerra costruite da un tipo di intelligenza leonardesca. Così, ogni moto planetario corrisponde ai precisi e cadenzati gesti umani compiuti alla luce del Sole.
Quando saranno maturi i tempi delle nuove comunità umane organizzate sulla base di rinnovati valori, ci saremo ricollegati a questo tipo di ritualità e di conoscenze per edificare un modello esistenziale in cui l’Agricoltura, da mera e arida tecnica, potrà essere diventata l’arte per eccellenza, la sintesi di tutte le arti, e sollevare l’essere umano verso nuovi, più ampi e luminosi orizzonti.