Angela: «Cos’è che ti ha portato a intraprendere questo percorso di scultura con Walter Zuccarini presso La Casa per le Arti?»
Giusy: «È stato casuale in realtà. Un mio amico scultore mi ha offerto la possibilità di questa esperienza del tutto inaspettata e non cercata. È stata una scoperta entusiasmante, in quanto dalla pietra inanimata, mediante il lavoro, prende forma qualcosa che proviene dal proprio intimo. Davvero, mentre si scolpisce, si instaura un dialogo con la pietra. È la pietra stessa che ti suggerisce dove battere, dove imprimere colpi con lo scalpello. È stato un percorso in itinere. Non avevo un’idea chiara da principio, quindi ho intrapreso il percorso in modo giocoso, come un’esperienza del tutto nuova che ho scoperto camminando e che mi ha suscitato emozioni. Man mano, colpo dopo colpo, l’idea ha cominciato a delinearsi in maniera sempre più chiara e vivida, facendo emergere la mia personalità, primariamente la mia ricerca di luce e colori. Infatti in quest’opera che sto realizzando vi è infusa la mia conoscenza scientifica, perché di fatto è un prisma ottico che scompone la luce monocromatica nelle sue componenti colorate. Gli spigoli che si vedono in alto simboleggiano la capacità delle superfici rugose di darci una luce diffusa. Il tema portante di questo lavoro è la luce, in quanto è la mia ricerca di vita. Poi l’ambiente ha fatto il resto, perché effonde un senso di quiete.»
Angela: «Quanto è stata importante l’influenza di questo ambiente nel tuo lavoro?»
Giusy: «Fondamentale. La Casa per le Arti è una dimora affascinante, misteriosa e mistica, oserei dire, perché si è immersi nella natura e ci sono al contempo silenzio e suoni che fanno esplodere le emozioni più intime e sublimi. Qui, tra la natura, il senso di pace è assoluto, e ha favorito il dispiegarsi del lavoro creativo.»
Angela: «Lasciaci un pensiero sul Maestro Zuccarini.»
Giusy: «L’apporto di Walter è stato assolutamente straordinario, perché mi ha fornito gli spunti e gli strumenti per lavorare, dandomi indicazioni laddove non riuscivo a esprimere quello che avevo intenzione di realizzare.»