Angela: «Armando, ci vuoi parlare dell’opera che hai realizzato durante il corso estivo di scultura, qui a La Casa per le Arti?»
Armando: «Sostanzialmente penso che ogni scultura è un rapporto, propriamente un incontro con se stessi e con la materia da plasmare. Questa volta, nel trovarmi dinanzi alla pietra, ho sentito l’esigenza di mettere in relazione la mia anima con essa. Infatti l’intento che mi sono posto, per il peculiare momento esistenziale che sto vivendo, era quello di realizzare una scultura che rappresentasse l’incontro di anime. Un incontro di carattere animico. Guidato da questa spinta interiore, all’inizio del lavoro, nel forare la pietra, cercavo proprio il contatto delle mie mani con le sue superfici, per percepire l’unione, l’abbraccio, in questa relazione con la materia. La forma che ho scolpito ha per me un valore etereo, espresso da un movimento circolare, da un lato, che si ripete su se stesso, e, dall’altro, vi è un movimento ascensionale. Pertanto l’opera è caratterizzata da movimenti dinamici, dunque di natura vitale. Se vogliamo, sono i movimenti caratteristici del fuoco.»
Angela: «Hai già pensato a un titolo?»
Armando: «Sì, un dei titoli possibili è “Anime fiammeggianti”, che racchiude in sé sia il tema dell’anima, cui facevo riferimento, che quello del fuoco. È una scultura di sintesi, che porta a rappresentazione il percorso mentale e animico che ho vissuto a livello interiore in questo ultimo periodo: ho sperimentato la canalizzazione di un’energia creativa, che attraverso il gesto e la forma ho riportato verso l’alto, verso l’altrove.»
Angela: «Come direbbe Walter, deve viaggiare nei mondi spirituali?»
Armando: «Io li chiamo piani di coscienza, secondo la mia visione.»
Angela: «Come vivi l’arte? Qual è la tua visione?»
Armando: «Non faccio arte per l’arte in sé. Per me fare arte è dare espressione alla mia dimensione interiore, alle emozioni, ai sentimenti. Tant’è vero che nelle opere che realizzo emergono costantemente miei elementi tipici, che hanno caratteri dell’antico, del primordiale, realizzati con linee e forme moderne. L’intenzione di fondo è riportare l’antico nel presente, conferendogli il carattere del ‘novum’, in una ricerca appassionata del connubio inscindibile tra arte e vita. Ritengo che la scultura sia l’espressione artistica che più mi si addice, in quanto mi riconnette con il pianeta che abito, il che equivale a ritornare alle radici, in un processo che posso esemplificare in due passaggi chiave essenziali e di sintesi: percezione della materia nella sua essenza, e azione, cioè gesto concreto che la trasforma e la illumina.»