D’ANIME E DI PIETRA, LA SCULTURA RECIPROCA DI ARMANDO DI NUNZIO E WALTER ZUCCARINI..
L’esistenza umana è essenzialmente un viaggio nella materia. In questo senso l’arte della scultura è confrontarsi con il significato del nostro essere Qui e Ora su questo meraviglioso pianeta Terra.
E, come nel viaggio, il bello e l’importante non è arrivare alla meta, ma il percorso per raggiungerla, così nell’arte, l’importante non è tanto il manufatto finale, ma il processo creativo attraverso il quale la materia e l’artista si trasformano reciprocamente.
Come l’esistenza umana, l’opera ha una sua biografia: dopo una fase embrionale che si sostanzia nell’interiorità dell’artista, segue quella che possiamo paragonare al parto: essa viene alla luce apparendo nello spazio. Da questo momento, viene consegnata all’esistenza sul piano fisico perché possa vivere autonomamente interagendo con il genius loci , con il mondo circostante degli elementi della Natura, con l’elemento umano e con ogni forma di vita che popola l’ambiente.
Ogni presenza, ogni sguardo, ogni pensiero, ogni contatto, ogni emozione, sostanziano e arricchiscono la biografia dell’opera che continuerà ad essere oltre la sua esistenza fisica nel mondo del ricordo e dell’immaginazione.
Il grande blocco di pietra calcarea della Maiella è il dono di antiche ere geologiche. Formatasi 150 milioni di anni orsono, emersa dalle acque 35 milioni di anni fa, la montagna porta ben visibili le tracce della vita sottomarina, prenatale.
Walter Zuccarini e Armando Di Nunzio, amici fraterni, con il loro sentire e con la loro volontà, cercheranno per tre anni un dialogo con questo enorme sasso, e rinnovando, attraverso l’esperienza artistica, se stessi e la pietra, si scolpiranno reciprocamente. I due scultori, nello spirito di continuità dell’opera Oltre l’Ego, realizzata per l’edizione del 2016 della Land Art al Furlo insieme a Sisto Righi e Antonio Sorace, si propongono di attuare un connubio artistico e una sinergia immaginativa molto profonda.
La scultura sarà ispirata dalla connessione intima con l’ambiente e portata avanti, attraverso cicli di lavoro, per tre anni al termine dei quali l’opera proseguirà la sua esistenza autonoma nel parco di sculture dell’amorevole Casa degli Artisti di Andreina e Antonio. L’arte reciproca diventa sociale.