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TERRA MADRE

L’impianto dell’opera si basa sul numero otto, simbolo dell’infinito e quindi della dimensione trascendente. Nella geometria algebrica la figura dell’otto è detta lemniscata ed è il movimento che il Sole compie nel cosmo e di conseguenza quello di tutti i pianeti del Sistema solare che lo seguono, compresa la Terra.

Sul piano materiale, la forma ottagonale rappresenta la sintesi fra il quadrato (la Terra, la materia) e il cerchio (il Cielo, lo spirito). Nell’architettura sacra è infatti utilizzata per esprimere la rigenerazione spirituale: il battistero, per esempio, è ottagonale e rappresenta l’unione dell’uomo con Dio.

Il numero otto è significativo in tutte le tradizioni: in quella cristiana simboleggia la morte e la trasformazione come passaggio alla nuova vita, nella tradizione induista otto sono le forme assunte da Shiva, otto le braccia di Vishnu e nel buddhismo otto sono i sentieri per raggiungere l’illuminazione.

Nella numerologia il numero otto, essendo pari, è legato all’energia femminile. La stella a otto punte è dedicata alla Majella (Località Majelletta – Fonte Tettone, Pretoro), la Montagna Madre che con i suoi eremi, le sue chiese e abbazie, le sue grotte sacre e il paesaggio magico e incantevole è per gli abruzzesi fecondità e bellezza, ma anche luogo di spiritualità e meditazione.

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