“I discepoli della scienza spirituale sanno che tutto è vivo… Talvolta accarezzano una roccia e le dicono:” Abbi pazienza, un giorno sarai liberata da questa prigione.” Infatti, in quel blocco di pietra si trova un’entità che è limitata, imprigionata, e che attende di essere liberata quando la pietra sarà finalmente frantumata.
Effettivamente, quando la roccia è ridotta in polvere si trova nelle condizioni migliori per evolvere, per essere assimilata dal regno vegetale. Passando vicino a una roccia, il discepolo può anche dirle:” Ammiro la tua pazienza: da secoli sei lì, esposta alle bufere, al gelo, al calore intenso e non ti lamenti mai. Mi congratulo con te e ti chiedo un po’ della tua resistenza, della tua solidità.”
Forse voi pensate che questo comportamento non ha nulla di straordinario e che è perfino ridicolo. Invece, vi posso assicurare che, se lo fate molte volte, con amore e fiducia, assorbirete quella forza, quella stabilità che la roccia possiede, e voi la manifesterete nella vita.”
Omraam Mikhael Aivanhov, La nuova terra, Edizioni Prosveta